Henschel Hs 123
Henschel Hs 123 | |
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l'Hs 123 A-1 ("52+A13", c/n 968) del 7./StG 165 Immelmann Luftwaffe. | |
Descrizione | |
Tipo | aereo da attacco al suolo |
Equipaggio | 1 |
Progettista | Friedrich Nicolaus[1] |
Costruttore | Henschel |
Data primo volo | 1º aprile 1935 |
Data entrata in servizio | ottobre 1935 |
Data ritiro dal servizio | 1944 |
Utilizzatore principale | Luftwaffe |
Esemplari | 265 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 8,33 m |
Apertura alare | 10,50 m |
Altezza | 3,21 m |
Superficie alare | 24,85 m² |
Peso a vuoto | 1 500 kg |
Peso carico | 2 215 kg |
Propulsione | |
Motore | un radiale BMW 132Dc |
Potenza | 880 CV (647 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 340 km/h a 1 200 m |
Velocità di salita | 15 m/s al livello del mare |
Autonomia | 855 km |
Tangenza | 9 000 m |
Armamento | |
Mitragliatrici | 2 MG 17 calibro 7,92 mm o |
Cannoni | 2 MG FF calibro 20 mm[2] |
Bombe | fino a 450 kg |
Note | dati riferiti alla versione Hs 123 A-1 |
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L'Henschel Hs 123 era un bombardiere a tuffo e da attacco al suolo monomotore biplano prodotto dall'azienda tedesca Henschel Flugzeugwerke AG negli anni trenta ed operativo durante la Guerra civile spagnola, seconda guerra mondiale e Seconda guerra sino-giapponese.
Pur mantenendo un'impostazione superata per il periodo, la sua robustezza lo vide impegnato in prima linea con la Luftwaffe, dimostrando la sua efficacia fino alle fasi finali del secondo conflitto mondiale[5].
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1933, su suggerimento dell'asso dell'aviazione della prima guerra mondiale Ernst Udet, il Reichsluftfahrtministerium (RLM), il ministero che nella Germania hitleriana aveva assunto la supervisione dell'intera aviazione tedesca, emise una specifica per la fornitura di un nuovo bombardiere in picchiata da assegnare ai reparti della costituenda Luftwaffe. All'appello risposero la Fieseler Flugzeugbau Kassel e la Henschel Flugzeugwerke.[6]
L'ufficio tecnico della Henschel avviò, su progetto dell'ingegnere Friedrich Nicolaus[1], lo sviluppo di un nuovo modello atto allo scopo, un robusto monomotore di costruzione metallica[6] dall'impostazione, per l'epoca classica, monoposto, con velatura sesquiplana, ovvero con ala inferiore dall'apertura sensibilmente ridotta rispetto alla superiore, e carrello fisso al quale, come da convenzioni RLM, venne assegnata la designazione Hs 123.
Il primo prototipo, indicato come Hs 123 V1 ed equipaggiato con un motore radiale BMW 132 A-3 da 650 PS (478 kW), venne portato in volo per la prima volta il 1º aprile 1935 quindi, dopo la prima fase di prove in volo, venne inviato per essere sottoposto ad una prima valutazione dove, il successivo 8 maggio, fu lo stesso Udet a pilotarlo. In seguito, nell'estate di quello stesso anno, l'Hs 123 V1 venne messo a confronto in prove comparative con il concorrente Fieseler Fi 98 risultando chiaramente superiore determinando l'abbandono della Fieseler.[6] I successivi prototipi differivano in qualche particolare tecnico, l'Hs 123 V2, immatricolato con marche civili D-ILUA, era equipaggiato con una diversa motorizzazione più potente, un radiale Wright Cyclone da 770 hp 574 kW, ed il terzo, l'Hs 123 V3 D-IKOU sempre motorizzato BMW 132 A-3, introduceva una cappottatura più aderente caratterizzata da 18 bugne in corrispondenza delle punterie delle singole teste del propulsore, inoltre fu il primo ad essere equipaggiato con armamento basato su una coppia di mitragliatrici MG 17 calibro 7,92 mm montate sulla parte superiore della fusoliera.[6]
I tre esemplari vennero inviati per le prove ufficiali presso il centro sperimentale di Rechlin dove vennero intensamente testati dall'agosto 1935[6] (o agosto 1936 secondo altre fonti[7]), e nelle prove che si susseguirono si verificarono due incidenti con perdita di due esemplari a causa di un cedimento strutturale durante picchiate ad alta velocità. La commissione tecnica incaricata di investigare giunse alla conclusione che le ali venne strappate dalla struttura centrale della fusoliera per cui si avviò la costruzione di un quarto prototipo, l'Hs 123 V4 D-IZXY, che introdusse una cellula rinforzata per ovviare al problema.[8]
Le prove effettuate sull'Hs 123 V4 D-IZXY risultarono soddisfacenti e l'RLM decise di stipulare un contratto di fornitura per un primo lotto di esemplari di serie, indicati come Hs 123 A-1, che iniziarono ad essere prodotti dall'estate 1936 negli stabilimenti di Schönefeld e Johannisthal. L'Hs 123 A-1 era armato con le due mitragliatrici MG 17 e poteva trasportare su un attacco ventrale una bomba da caduta da 250 kg (SC 250) o, in alternativa, un serbatoio addizionale di combustibile, più altre quattro bombe, due per lato, da 50 kg (SC 50) in rack posizionati sull'intradosso dell'ala inferiore.[8]
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]Gli esemplari iniziarono ad essere consegnati nell'ottobre 1935, equipaggiano inizialmente il I./StG 162, unità sperimentale basata a Schwerin appositamente creata per testare il modello in ambito operativo.[8]
Il primo impiego operativo in un'azione di guerra venne dalla partecipazione (non ufficiale) tedesca alla guerra civile spagnola. Sei di questi velivoli trovarono un impiego bellico nella Legione Condor, una unità aerea appartenente alla Germania nazista formata da volontari ed impiegata durante il conflitto in supporto alle forze nazionaliste di Francisco Franco. I primi tre arrivarono nell'autunno 1936 assegnati alla VJ/88, la speciale squadriglia creata per testare gli aerei da caccia. Posti agli ordini del Leutnant Heinrich Brücker, questi tre biplani parteciparono all'offensiva nazionalista contro Málaga nel gennaio 1937 e in seguito attaccarono le postazioni nemiche attorno Bilbao. Nonostante l'Hs 123 non si rivelò particolarmente adatto al bombardamento in picchiata, il capo di stato maggiore della legione Condor, l'Oberstleutnant Wolfram von Richthofen, nella primavera di quello stesso 1937 inviò a Brücker altri tre Hs 123. Di questi sei aerei, per l'estate ne erano andati persi quattro per varie ragioni, e gli ultimi due vennero trasferiti ad un'unità spagnola.[9]
La neofondata Aviación Nacional, la componente aerea delle forze armate franchiste, ordinò successivamente altri 11 esemplari per integrare la flotta.
Nel corso della seconda guerra mondiale, sul fronte orientale, volontari della Escuadrilla Azul (15 Spanische Staffel/VIII Fliegerkorps) del JG-27 con base a Vicebsk parteciparono alle operazioni con una flotta di Hs 123 accanto alle unità della II.(Schl.)/LG 2. Al momento dell'avanzata sovietica, nella primavera del 1944, tutti gli esemplari vennero definitivamente messi a terra. Erano oramai da tempo impiegati solo per missioni notturne, ma la messa a terra non fu dovuta all'obsolescenza del mezzo, bensì alla mancanza di pezzi di ricambio, infatti l'Hs 123 era ancora considerato uno dei migliori bombardieri per missioni di disturbo notturno di tutte le forze armate dell'asse, ruolo in cui si cimentò anche il Fiat C.R.42.
Nel teatro bellico asiatico venne intensamente impiegato dalla Chung-Hua Min-Kuo K'ung-Chün, l'aviazione militare della Repubblica di Cina, nello svolgimento della Seconda guerra sino-giapponese nel ruolo di bombardiere a tuffo attaccando le navi della Marina imperiale giapponese che risalivano il territorio sul Fiume Azzurro, soprattutto nel 1938[10].
Versioni
[modifica | modifica wikitesto]- Hs 123 V1-V7
- denominazione dei 7 prototipi realizzati.
- Hs 123 A-0
- versione di preserie, prodotta in 16 esemplari, WNr. 628-635 e 788-795.
- Hs 123 A-1
- versione di serie, la più prodotta.
- Hs 123 B-1
- Hs 123 C
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- operò con 12 esemplari usandoli come bombardiere a tuffo.
- Germania
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Hartmann.
- ^ alle volte sostituiti sul campo alle 2 mitragliatrici MG 17.
- ^ Winchester 2004, p. 131.
- ^ Nowarra 1993, pp. 260-261.
- ^ Winchester 2004, pp. 130-131.
- ^ a b c d e Smith 1990, p. 317.
- ^ Air International August 1978, p. 73.
- ^ a b c Smith 1990, p. 318.
- ^ Weal 2003, p. 8.
- ^ Fitzsimmons 1967, p. 1373.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Enzo Angelucci, Paolo Matricardi, Guida agli Aeroplani di tutto il Mondo (Vol.4), Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1979.
- (EN) Paul Ede, Soph Moeng (eds.), The Encyclopedia of World Aircraft, Silverdale Books, 2002, ISBN 1-85605-705-4.
- (EN) Bernard (ed.) Fitzsimmons, Hs 123, Henschel, in The Illustrated Encyclopedia of 20th Century Weapons and Warfare, New York, Columbia House, 1967.
- (ES, EN) Lucas Molina Franco, Luis Fresno Crespo (illustrator), Henschel HS 123 (Perfiles Aeronauticos 2: La Maquina y la Historia), Valladolid, Quiron Ediciones, 2006, ISBN 84-87314-61-9.
- (EN) William Green, War Planes of the Second World War, Volume Nine: Bombers, 4th impression, London, Macdonald & Co.(Publishers) Ltd., 1972 [1968], ISBN 0-356-01491-6.
- (EN) William Green, Warplanes of the Third Reich, 4th impression, London, Macdonald and Jane's Publishers Ltd., 1979 [1970], ISBN 0-356-02382-6.
- (EN) Bill Gunston, An Illustrated Guide to German, Italian and Japanese Fighters of World War II: Major Fighters and Attack Aircraft of the Axis Powers, New York, Arco Publishing Inc., 1980, ISBN 0-668-05093-4.
- (EN) Bill Gunston, The Encyclodepia of the Worlds Combat aircraft, New York, Chartwell Books, Inc., 1976.
- (DE) Rudolf Höfling, Henschel Hs 123: Die Geschichte eines legendären Schlachtflugzeuges (Flugzeug Profile 42), Stengelheim, Unitec Medienvertrieb, 2004.
- (PL, EN) Janusz Ledwoch, Henschel Hs 123 (Wydawnictwo Militaria 4), Warszawa, Wydawnictwo Militaria, 1995, ISBN 83-86209-30-5.
- (DE) Heinz J. Nowarra, Die Deutsche Luftrüstung 1933-1945, Band 3, Koblenz, Bernard & Graeffe Verlag, 1993, ISBN 3-7637-5467-9.
- (EN) Christopher Shepherd, German Aircraft of World War II with Colour Photographs, Edinburgh, Sidgwick & Jackson Ltd., 1975, ISBN 0-283-98179-2.
- (EN) John Richard Smith, Antony J. Kay, German Aircraft of the Second World War, 7th edition, London, Putnam, 1990 [1972], ISBN 0-85177-836-4.
- (EN) John W.R. Taylor (ed.), Henschel Hs 123, in Combat Aircraft of the World from 1909 to the present, New York, G.P. Putnam's Sons, 1969, ISBN 0-425-03633-2.
- (EN) John Weal, Eastern Front Schlachtflieger, in Wings of Fame, Vol. 7, London, Aerospace Publishing Ltd., 1997, ISBN 1-880588-23-4.
- (EN) John Weal, Luftwaffe Schlachtgruppen, Osprey Publishing, 2003, ISBN 1-84176-608-9.
- (EN) Jim Winchester, Henschel Hs 123, in Aircraft of World War II: The Aviation Factfile, Kent, UK, Grange Books plc, 2004, ISBN 1-84013-639-1.
- (EN) Tony Woods, Bill Gunston, Hitler's Luftwaffe: A pictorial history and technical encyclopedia of Hitler's air power in World War II, London, Salamander Books Ltd., 1977, ISBN 0-86101-005-1.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Henschel Hs 123
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Maksim Starostin, Henschel Hs 123, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 13 novembre 2013.
- (DE) Bert Hartmann, Henschel Hs 123, su LuftArchiv.de, http://www.luftarchiv.de, 10 dicembre 2006. URL consultato il 14 dicembre 2008.
- (EN) Henschel Hs 123, su Luftwaffe Resource Center, http://www.warbirdsresourcegroup.org/LRG/. URL consultato il 30 gennaio 2009.
- (RU) Henschel Hs.123, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 13 novembre 2013.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2012004353 · GND (DE) 4614654-4 · J9U (EN, HE) 987007597619805171 |
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