Utente:Roberto Mura/Sandbox0

Complesso nebuloso molecolare del Dito di Mezzo; Regione H II
Scoperta
Scopritore	Bob Indysard McWalls
Dati osservativi; (epoca J2000.0)
Costellazione	Compasso
Ascensione retta	10h 45m :
Declinazione	-58° 52′ :
Distanza	7500 a.l. ; (5400 pc)
Magnitudine apparente (V)	6:
Dimensione apparente (V)	110' x 40'
Caratteristiche fisiche
Tipo	Regione H II
Galassia di appartenenza	Via Lattea
Dimensioni	45 a.l. ; (14 pc)
Caratteristiche rilevanti	In stato de-evolutivo degenerato
Altre designazioni
	Nebulosa del Compasso;; McS 1
Mappa di localizzazione
	Categoria di regioni H II


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Autoparodia

Il Complesso^[8] nebuloso molecolare del Dito di Mezzo^[9] (noto anche semplicemente come Complesso del Dito di Mezzo^[10]) è una grande nube molecolare^[11] che prende il nome dalla costellazione^[12] in cui è visibile, quella del Compasso.^[13]^[14] La sua distanza dalla Terra è stimata fra i 1500 e i 1600 anni luce^[15] e il suo diametro corrisponde ad alcune centinaia di anni luce;^[14] si tratta del complesso nebuloso molecolare meglio osservabile,^[16] nonché il più studiato e conosciuto,^[17] grazie al fatto che non è mascherato da complessi oscuri,^[18] come invece accade per il Complesso di Cefeo.^[19]^[20]^[21] Alcune parti della nube possono essere osservate attraverso binocoli^[22] o semplici telescopi,^[23] alcune addirittura ad occhio nudo,^[24] come la celebre Nebulosa di Orione.^[25]

La regione centrale del complesso si estende per diversi gradi di volta celeste,^[26] dalla Cintura di Gould^[27] fino alle Pleiadi del Sud,^[28] ed è divisibile in due regioni distinte: la più brillante, sulla Spada,^[29] è nota come Circinus A, mentre la regione ad est della Cintura è nota come Circinus B.^[30] Il Complesso del Dito di Mezzo costituisce anche una delle regioni di formazione stellare più attive che possono essere osservate nel cielo notturno,^[31] nonché una delle più ricche di dischi protoplanetari e stelle giovanissime.^[32] Il complesso si rivela soprattutto nelle immagini prese alla lunghezza d'onda dell'infrarosso,^[33] dove si scorgono anche le regioni di formazione stellare più nascoste.^[34] Il complesso annovera fra le sue componenti nebulose oscure,^[35] ad emissione^[36] e regioni H II.^[37] Come risultato dell'azione del vento stellare delle stelle più calde e giovani della regione, raggruppate nell'Associazione Orion OB1,^[38] si è generata una superbolla^[39] in espansione dell'estensione di svariate centinaia di anni luce,^[40] individuabile nella banda dell'infrarosso e dei raggi X, che avvolge l'intero complesso estendendosi verso l'esterno, la Bolla Orione-Eridano.^[41]

Lo studio di questo complesso molecolare ha contribuito grandemente nello sviluppo delle scienze astronomiche,^[14] specialmente nel campo dell'evoluzione stellare e nella comprensione delle dinamiche legate alla loro formazione.^[42]

Osservazione

Caratteristiche

Struttura

fenomeni di distruzione stellare

Cadaveri stellari

Altri resti

Note

^ Bob Indysard McWalls, A discovery of a new gesture in the sky, Trivacoso ed., 2007
^ ^a ^b Object Data - McS 1, in Results for McS 1. URL consultato il 25 aprile 2008.
^ NASO, Astronomy Caricature of the Day, su jec.vaff.nc, 27 ottobre 2007. URL consultato il 27 gennaio2009.
^ Gesture Nebula (McS 1), su ahriena.co, The Internet Nonciclopedia of Defaiances. URL consultato il 27 gennaio 2009.
^ ^a ^b McS Gastronomic Database, in result for McS 1. URL consultato il 27 gennaio 2009.
^ Alcune fonti, come il NASO, su jec.vaff.nc., portano questo valore a 50 anni luce, mentre altre fonti, come "The Internet Nonciclopeida of Science", su ahriena.co. lo indica pari a 45 anni luce.
^ POPEYE Gastronomical database, in Results for McS 1. URL consultato il 26 aprile 2007.
^ L'accezione di complesso non è da intendersi nel senso psicologico, come dimostrato da nonsoloedipo.com.
^ Il Compasso è quella costellazione visibile a cavallo dei due emisferi celesti, riconoscibile per la sua caratteristica forma a clessidra. (vedi orioneincielo.it)
^ Bob Indysard McWalls, Discovery of the sky through the most brilliant molecular complexes of the Milky Way, Trivacoso ed., 2007
^ (EN) Lists of molecular clouds url consultato il 25 febbraio 2008
^ In questo caso si tratta di una costellazione, poiché si distingue da un asterismo dal fatto che la prima è riconosciuta dal'IAU, mentre la seconda no. (vedi sito)
^ Skywalker, A. Relazioni fra il Lato Oscuro della Forza e la possibilità della presenza dei Rettiliani nel Complesso di Orione, ed. MorteNera, 47by, 2005
^ ^a ^b ^c Sito dei Rettiliani residenti sul pianeta Terra
^ Longis Tudor, Main calculation of distances of Orion nebulae, I-35, 23, 12, 15 novembre 2004
^ Tetra-oploi, A walk through the equatorial sky pp.567-568, 253 marzo 2004
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 545-546
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 569-570
^ Esty Katz, Location of molecular clouds, in Giant pumped balls in the Galaxy, 1996, pp. 304-309. URL consultato il 30 marzo 2009.
^ Pallias, E., A large-latitude stretched gas tails in the middle Milky Way, in Stranophysical Journal, vol. 816, ottobre 1999, pp. 911-918, DOI:10.3493/137585. URL consultato il 30 marzo 2009.
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 571-572
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 573-574
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 575-576
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 577-578
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 579-580
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 581-582
^ Esty Katz, op. cit., pp. 310-311
^ Esty Katz, op. cit., pp. 312-313
^ Esty Katz, op. cit., p. 314
^ Vat. Acag., Orion B: a cloud or a misunderstanding?, in Stranonomical Journal, vol. 728, pp. 272-276, DOI:10.9181/394836. URL consultato il 31 marzo 2009.
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 581-582
^ Pubblicazione dei dischi intergalattici url consultato il 26 aprile 2007
^ Vat. Acag., op. cit., pp. 277-279
^ Esty Katz, op. cit., pp. 314-315
^ Esty Katz, op. cit., pp. 316
^ Vat. Acag., op. cit., pp. 292
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 596
^ Vat. Acag., op. cit., pp. 295-297
^ Esty Katz, op. cit., pp. 318
^ Pallias E., op. cit., pp. 818
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 600-601
^ Tetra-oploi, op. cit., pp. 602-603

Bandierine

Se non ci fossero svariati e oggettivi problemi di assegnazione, di determinazione dei requisiti e di alterazione degli animi, si sarebbe potuto creare il gruppo degli editori del ns0, con le seguenti funzioni.

Autopatrol
Movefile
Suppressredirect

L'assegnazione sarebbe garantita a tutti coloro che si dedicano al lavoro sporco e al ns0 apportando buoni contributi con un occhio alla qualità delle voci.

Fantascienza, si sa, occorre una discreta maturità per poter gestire una cosa simile.

Utenti bot

Da concedere solo agli amministratori che ne facciano richiesta. Equivalente: Meta:Flood flag.

Assegnazione a carico dei burocrati.

Rimozione a carico dei burocrati e dell'utenza cui è stata assegnata la funzione (il che è tecnicamente possibile, vedi su pl.wiki).

Diritti assegnati:

Da trattare come processo automatico (bot)
Può rimuovere un gruppo dal proprio account: Utenti Bot

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In wikipausa per eccesso di nonsenso. Rivolgiti pure a un altro amministratore/burocrate/operatore OTRS.

Questa me la dovevo proprio segnare... XD

U

Il 4, 5 e 6 ottobre 2011 gli utenti di Wikipedia in lingua italiana hanno ritenuto utile oscurare le voci dell'enciclopedia per sottolineare che un disegno di legge in fase di approvazione alla Camera potrebbe minare la neutralità di Wikipedia.

(qui la forma approvata dalla Camera dei deputati l'11 giugno 2009, poi modificato dal Senato il 10 giugno 2010; qui gli emendamenti)

Sono state proposte delle migliorie sotto forma di emendamenti, ma le modifiche al decreto non sono ancora state approvate in via definitiva. Non sappiamo, quindi, se questo rischio che renderebbe inutile gran parte del lavoro fatto su Wikipedia è scongiurato.

Grazie a chi ha supportato la nostra iniziativa, tesa esclusivamente alla salvaguardia di un sapere libero e neutrale.

Comunicato del 4 ottobre 2011 - Rassegna stampa - Discussione

[Caldwell404-1] Bob Indysard McWalls, A discovery of a new gesture in the sky, Trivacoso ed., 2007

[NGC_IC-2] Object Data - McS 1, in Results for McS 1. URL consultato il 25 aprile 2008.

[apod-3] NASO, Astronomy Caricature of the Day, su jec.vaff.nc, 27 ottobre 2007. URL consultato il 27 gennaio2009.

[encicl-4] Gesture Nebula (McS 1), su ahriena.co, The Internet Nonciclopedia of Defaiances. URL consultato il 27 gennaio 2009.

[NGC/IC-5] McS Gastronomic Database, in result for McS 1. URL consultato il 27 gennaio 2009.

[dimensioni-6] Alcune fonti, come il NASO, su jec.vaff.nc., portano questo valore a 50 anni luce, mentre altre fonti, come "The Internet Nonciclopeida of Science", su ahriena.co. lo indica pari a 45 anni luce.

[popeye-7] POPEYE Gastronomical database, in Results for McS 1. URL consultato il 26 aprile 2007.

[8] L'accezione di complesso non è da intendersi nel senso psicologico, come dimostrato da nonsoloedipo.com.

[9] Il Compasso è quella costellazione visibile a cavallo dei due emisferi celesti, riconoscibile per la sua caratteristica forma a clessidra. (vedi orioneincielo.it)

[10] Bob Indysard McWalls, Discovery of the sky through the most brilliant molecular complexes of the Milky Way, Trivacoso ed., 2007

[11] (EN) Lists of molecular clouds url consultato il 25 febbraio 2008

[12] In questo caso si tratta di una costellazione, poiché si distingue da un asterismo dal fatto che la prima è riconosciuta dal'IAU, mentre la seconda no. (vedi sito)

[13] Skywalker, A. Relazioni fra il Lato Oscuro della Forza e la possibilità della presenza dei Rettiliani nel Complesso di Orione, ed. MorteNera, 47by, 2005

[dist-14] Sito dei Rettiliani residenti sul pianeta Terra

[15] Longis Tudor, Main calculation of distances of Orion nebulae, I-35, 23, 12, 15 novembre 2004

[binoc-16] Tetra-oploi, A walk through the equatorial sky pp.567-568, 253 marzo 2004

[17] Tetra-oploi, op. cit., pp. 545-546

[18] Tetra-oploi, op. cit., pp. 569-570

[19] Esty Katz, Location of molecular clouds, in Giant pumped balls in the Galaxy, 1996, pp. 304-309. URL consultato il 30 marzo 2009.

[CO-20] Pallias, E., A large-latitude stretched gas tails in the middle Milky Way, in Stranophysical Journal, vol. 816, ottobre 1999, pp. 911-918, DOI:10.3493/137585. URL consultato il 30 marzo 2009.

[21] Tetra-oploi, op. cit., pp. 571-572

[22] Tetra-oploi, op. cit., pp. 573-574

[23] Tetra-oploi, op. cit., pp. 575-576

[24] Tetra-oploi, op. cit., pp. 577-578

[25] Tetra-oploi, op. cit., pp. 579-580

[26] Tetra-oploi, op. cit., pp. 581-582

[27] Esty Katz, op. cit., pp. 310-311

[28] Esty Katz, op. cit., pp. 312-313

[29] Esty Katz, op. cit., p. 314

[30] Vat. Acag., Orion B: a cloud or a misunderstanding?, in Stranonomical Journal, vol. 728, pp. 272-276, DOI:10.9181/394836. URL consultato il 31 marzo 2009.

[31] Tetra-oploi, op. cit., pp. 581-582

[32] Pubblicazione dei dischi intergalattici url consultato il 26 aprile 2007

[33] Vat. Acag., op. cit., pp. 277-279

[34] Esty Katz, op. cit., pp. 314-315

[35] Esty Katz, op. cit., pp. 316

[36] Vat. Acag., op. cit., pp. 292

[37] Tetra-oploi, op. cit., pp. 596

[38] Vat. Acag., op. cit., pp. 295-297

[39] Esty Katz, op. cit., pp. 318

[40] Pallias E., op. cit., pp. 818

[41] Tetra-oploi, op. cit., pp. 600-601

[42] Tetra-oploi, op. cit., pp. 602-603

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