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Portale:LGBT

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Categorie - Per orientarsi
Temi generali

"Queer" è un termine della lingua inglese che tradizionalmente significava "strano", "insolito". Il termine a sua volta deriva dal tedesco "quer" che significa "di traverso, diagonalmente".

L'uso del termine nel corso XX secolo ha subito diversi e profondi cambiamenti e il suo uso è tutt'ora controverso, assumendo diversi significati all'interno di diverse comunità.

In italiano si usa per indicare quelle persone il cui orientamento sessuale e/o identità di genere differisce da quello strettamente eterosessuale: un termine-ombrello, si potrebbe dire, per persone gay (omosessuali), lesbiche, bisessuali, asessuali, transessuali, transgender e/o intersessuati.

Non è un sinonimo di LGBT (Lesbian Gay Bisex Transgender) o gaylesbico. Il termine queer nasce anche (e soprattutto) in contrapposizione agli stereotipi diffusisi nell'ambiente gay.

Il termine si scrive spesso con lettera maiuscola quando fa riferimento ad un'identità o comunità, piuttosto che ad un semplice fatto sessuale.

Tra le persone omosessuali, la maggior parte si definisce "gay" o "lesbica" piuttosto che "queer". "Queer" è più che altro un termine politico, spesso usato da coloro che sono politicamente attivi, da chi rifiuta con forza le tradizionali identità di genere, da chi rifiuta le categorie dell'orientamento sessuale come gay, lesbica, bisessuale ed eterosessuale, da chi si rappresenta e percepisce come oppresso dall'eteronormatività prevalente nella cultura e nella società o dalle persone eterosessuali le cui preferenze sessuali le rendono una minoranza (ad esempio chi pratica il BDSM o il bondage).

Molte persone, comunque, si identificano primariamente come queer che come gay, lesbiche, bisessuali, trans o intersessuati. Alcune ritengono e sentono che le etichette non descrivano adeguatamente le loro identità, preferenze e orientamento sessuale. Molte persone LGBT ritengono che usare il termine-ombrello queer sia un modo positivo per riappropriarsi di un termine che in passato era usato contro di loro, spogliando quindi la parola del suo potere offensivo. Tale uso sta diventando sempre più comune tra i giovani. Di rado è scritto con lettera maiuscola.

Alcune persone queer si identificano come tali perché sentono che ciò li aiuta, li potenzia nell'essere se stesse ad un livello e in un modo che va oltre le rigide limitazioni della tradizionale interpretazione binaria dell'orientamento sessuale (omo/etero/bi-sessuale) e dell'identità di genere (maschio/femmina). Per loro, essere queer significa buttare fuori dalla finestra tali etichette e le aspettative ad esse legate per abbracciare il fatto che la loro sessualità (identità, orientamento, scelta o preferenza che sia) è semplicemente diversa dalla "norma" in uno o più modi.

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Associazioni
Lesben- und Schwulenverband in Deutschland
AbbreviazioneLSVD
Fondazione18 febbraio 1990
Scopopromozione e tutela dei diritti degli omosessuali
Sede centraleGermania (bandiera) Berlino
Presidentenessuno[17]
Sito web

La Lesben- und Schwulenverband in Deutschland (LSVD) è la più grande associazione LGBT della Germania, con oltre 3.000 soci e 70 organizzazioni affiliate.

Gli obiettivi dell'associazione Lesben- und Schwulenverband in Deutschland sono perlopiù di tipo politico.

Essa si batte a livello nazionale per l'adozione di una normativa antidiscriminatoria, per il trattamento fiscale delle unioni registrate, il servizio civile, l'adozione e l'affidamento congiunto da parte dei Lebenspartnerschaftsgesetz[18].

L'associazione si muove anche in ambito comunitario ed è attiva nella lotta contro le discriminazioni e per il riconoscimento dei diritti umani delle persone LGBTQ.

La LSVD È stata fondata il 18 febbraio 1990 a Lipsia nell'allora Repubblica Democratica Tedesca e inizialmente era denominata Schwulenverband in der DDR. Attualmente ha una sede rappresentativa in quasi tutte le provincie tedesche ed è riconosciuta come organizzazione non governativa di tipo consultivo presso le Nazioni Unite.

Il portavoce federale reclutò deliberatamente Volker Beck, Günter Dworek e Manfred Bruns, che erano in precedenza leader della associazione Bundesverband Homosexualität (BVH) nella Germania dell'ovest, al fine di creare un gruppo che rappresentasse l'intera Germania. Manfred Bruns, Frank Hoyer e Michael Schneidewind, furono i primi supervisori dell'associazione.

Nel 1992 condusse l'Aktion Standesamt, una campagna politica con la quale chiese la legalizzazione del matrimonio fra persone dello stesso sesso.

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  1. ^ APA Help Center - Health & Emotional Wellness - "Sexual Orientation and Homosexuality", su apahelpcenter.org, American Psychological Association, 2007. URL consultato il 26 luglio 2009.
  2. ^ Sexual Orientation and Homosexuality. URL consultato il 2007-09-07.
  3. ^ Case No. S147999 in the Supreme Court of the State of California, In re Marriage Cases Judicial Council Coordination Proceeding No. 4365(…)
  4. ^ (Bagemihl, 1999)
  5. ^ Politics as friendship By Horst Hutte; p66
  6. ^ (Bernstein, 2005)
  7. ^ Daniela Danna, Amiche, Compagne amanti, Modadori, 1994, pag. 16
  8. ^ ICD 10
  9. ^ Risoluzione del Parlamento europeo sull'omofobia in Europa, approvata a Strasburgo Mercoledì 18 gennaio 2006.
  10. ^ "(...) l'omofobia si manifesta nella sfera pubblica e privata sotto forme diverse, quali discorsi intrisi di odio e istigazioni alla discriminazione, dileggio, violenza verbale, psicologica e fisica, persecuzioni e omicidio, discriminazioni in violazione del principio di uguaglianza, limitazioni arbitrarie e irragionevoli dei diritti, spesso giustificate con motivi di ordine pubblico, libertà religiosa e diritto all'obiezione di coscienza"; risoluzione Parlamento Europeo 18 gennaio 2006, già citato sopra, al punto "B"
  11. ^ Treichler, Paula A. (Ottobre 1987). "AIDS, Homophobia, and Biomedical Discourse: An Epidemic of Signification". Pubblicato in "AIDS: Cultural Analysis/Cultural Activism 43" (Winter): 31–70. OCLC 17873405.
  12. ^ Pagina sull'omofobia dal sito dell'Arcigay di Verona Url consultato il 23-06-2010
  13. ^ Il problema dell'identità di genere: una casistica clinica. Pubblicato su: Medicina Psicosomatica, Vol.43, n.4, 1998 (Società Editrice Universo, Roma)
  14. ^ Disturbi dell'identità di genere, Manuale Merck
  15. ^ http://www.arcigay.it/perugia-dal-12-al-14-febbraio-2010-13-congresso-nazionale
  16. ^ Arcigay: richiediamo con forza il matrimonio, in Arcigay, 14 febbraio 2010. URL consultato il 15 febbraio 2010.
  17. ^ La costituzione della associazione dà uguali diritti ad i membri del consiglio di amministrazione Satzung des LSVD
  18. ^ L'Eingetragene Lebenspartnerschaft è l'istituto giuridico tedesco della convivenza registrata.
  19. ^ Gli approfondimenti (ex editoriali), su crisalide-azionetrans.it, 20 maggio 2007. URL consultato il 27 giugno 2007.; inoltre: Documento congressuale di Mirella Izzo, presidente nazionale uscente, su crisalide-azionetrans.it, 7 maggio 2006. URL consultato il 27 giugno 2007.
Attivisti

Simon Tseko Nkoli (Soweto 26 novembre 1957, Johannesburg 30 novembre 1998) è stato un attivista sudafricano per i diritti delle persone omosessuali ed ha operato contro apartheid e AIDS.

Nato in una famiglia di lingua sesotho, è cresciuto in una fattoria nella provincia sudafricana del Free State[1], successivamente la sua famiglia si è trasferita a Sebokeng nel Gauteng. Nkoli sin da giovane ha aderito al Congress of South African Students (COSAS) e al United Democratic Front (UDF), una delle più importanti organizzazioni anti-apartheid degli anni ottanta del XX secolo.

Nel 1983, è entrato a far parte dell'Gay Association of South Africa, associazione composta prevalentemente da bianchi, in seguito ha fondato il Saturday Group, il primo gruppo gay dell'Africa nera.

Nkole ha fatto propaganda promuovendo boicottaggi nei comuni affacciati sul fiume Vaal. Nel 1984 è stato arrestato e imputato di tradimento. Assieme ad altre ventuno persone, tra le quali Popo Molefe e Patrick Lekota, ha rischiato la pena di morte[2] Verrà assolto e liberato solo nel 1988.

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  1. ^ Provincia nota anche con il nome di Vrystaat.
  2. ^ Il caso noto come "Delmas Treason Trial" vedeva imputati ventidue attivisti anti-apartheid. Undici degli accusati, tra cui Nelson Mandela, vennero giudicati colpevoli in tribunale. Le loro condanne vennero riformate nel 1989, in seguito all'appello avanti alla Corte Suprema.
Letteratura
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Il Simposio (in greco Συμπόσιον, noto anche con il titolo di Convivio) è forse il più conosciuto dei dialoghi di Platone. In particolare, si differenzia dagli altri scritti del filosofo per la sua struttura, che si articola non tanto in un dialogo, quanto nelle varie parti di un agone oratorio, in cui ciascuno degli interlocutori, scelti tra il fiore degli intellettuali ateniesi, espone con un ampio discorso la propria teoria su Eros ("Amore").

Nel 1988, il regista italiano Marco Ferreri ha trasposto filmicamente, per la televisione francese, alcuni dialoghi del Simposio ne Il banchetto di Platone.

La cornice in cui si inseriscono i vari interventi è rappresentata dal banchetto, offerto dal poeta tragico Agatone per festeggiare la sua vittoria negli agoni delle Lenee, o Grandi Dionisie, del 416 a.C. Fra gli invitati, oltre a Socrate e al suo discepolo Aristodemo, il medico Erissimaco, il commediografo Aristofane, lo storico Pausania con il suo amico Fedro, figlio di Pitocle: ognuno di loro, su invito di Erissimaco, terrà un discorso che ha per oggetto un elogio di Eros.

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Storia

Per storia del lesbismo si intende la storia dell'identità lesbica e del lesbismo nel corso dei secoli.

Malgrado la scarsità di documentazione disponibile, le prime tracce scritte si possono far risalire al Codice di Hammurabi (1792 a.C. circa), che cita la figura della salzikrum, la donna-uomo, che poteva contrarre matrimonio con altre donne.

La storica Judy Grahn ha messo in luce l'omosessualità presente negli inni ad Inanna scritti da Enkheduanna (2300 a.C. circa).

Tra il VII e il VI secolo a.C. la poetessa greca Saffo, nativa dell'isola di Lesbo, celebrò il suo amore per le donne. Da lei hanno avuto origine i termini lesbico e saffico. Ancora nel VI secolo a.C. Plutarco ricorda che a Sparta alcune donne trovavano l’amore tra le braccia di altre donne.

Più tardi, nel 160 a.C. Luciano di Samosata presenta, senza alcuna simpatia, le “donne mascoline”. Le hetairistriai, di cui parla Platone nel Simposio, diventano le tribadi (dal greco trìbein τρίβειν, "sfregare").

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Diritto

Il Paragrafo 175 (noto formalmente come §175 StGB) era una misura del codice penale tedesco in vigore dal 15 maggio 1871 al 10 marzo 1994. Esso considerava un crimine i rapporti sessuali omosessuali tra uomini, e nelle prime versioni criminalizzava anche la bestialità.

Lo statuto venne emendato diverse volte. I nazisti ampliarono la legge nel 1935 e aumentarono di ordini di grandezza i procedimenti in base al paragrafo 175; a migliaia morirono nei campi di concentramento, indipendentemente dal fatto che fossero colpevoli o innocenti. La Germania Est tornò alla vecchia versione della legge nel 1950, limitandone il campo al sesso con i minori di 18 anni nel 1968, e abolendola completamente nel 1988. La Germania Ovest mantenne lo statuto dell'epoca nazista fino al 1969, quando venne limitato a "casi qualificati". Venne ulteriormente attenuato nel 1973 e revocato completamente nel 1994 dopo la riunificazione tedesca.

Il Paragrafo 175 venne adottato nel 1871. A partire dagli anni 1890, i riformatori sessuali combatterono contro il "vergognoso paragrafo", e ottennero subito l'appoggio di August Bebel, capo del Partito Socialdemocratico (SPD), e una petizione al Reichstag per abolire il Paragrafo 175 venne presentata nel 1898. Nel 1929, una commissione del Reichstag decise di abrogare il Paragrafo 175, grazie ai voti dei Socialdemocratici, del Partito Comunista (KPD) e del Partito Democratico (DDP), ma la salita al potere del Partito Nazista ne impedì l'attuazione. Benché modificato in diverse riprese, il paragrafo rimase legge tedesca fino al 1994.

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Cinema
Per approfondire, accedi alla sezione Film a tematica LGBT del portale LGBT

New Queer Cinema è una espressione coniata nel 1992 dalla critica e giornalista femminista B. Rudy Rich in un articolo su "Village Voice".[7] La giornalista analizzando la stagione cinematografica appena conclusa, notò una ricca presenza di film a tematica omosessuale.

I film di quel periodo hanno segnato un traquardo importante per la comunità gay statunitense, e non solo. Il New Queer Cinema è riuscito a mobilitare la comunità LGBT pronta a dichiarare la propria identità anche grazie al grande schermo, riconoscendosi in un nuovo genere cinematografico lontano dai prodotti patinati e velati hollywoodiani. Le produzioni indipendenti a tematica gay sono aumentate con il proliferare di festival cinematografici a tema e con l'apertura a questo genere da parte di festival importanti, come quello di Berlino e il Sundance Film Festival. Destinata soprattutto ad un pubblico LGBT, questa nuova corrente è riuscita a catturare l'attenzione di un pubblico più variegato, interessato a produzioni d'avanguardia o a basso costo.

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Note
  1. ^ Si noti che la definizione matrimonio omosessuale è semanticamente diversa dalla dicitura matrimonio tra omosessuali. La prima, in accordo con l'aggettivo "omosessuale", specifica semplicemente il sesso dei contraenti il matrimonio. La seconda, in linea con il significato del sostantivo "omosessuale", fornisce, impropriamente, un'indicazione sull'orientamento sessuale. Quest'ultima definizione, in realtà, fa comunemente riferimento al matrimonio in quanto rivendicazione avanzata dagli omosessuali; si riconduce cioè a quella cerchia di diritti che è definita "diritti degli omosessuali"
  2. ^ Matthew Shepard Hate Crimes Act passes Congress, finally
  3. ^ President Barack Obama signs hate crimes legislation into law
  4. ^ Obama Signs Defense Policy Bill That Includes 'Hate Crime' Legislation
  5. ^ Hate Crimes Protections 2007 | National Gay and Lesbian Task Force
  6. ^ Joseph Boven, Matthew Shepard Hate Crimes Act passes despite GOP opposition, The Colorado Independent, 9 ottobre 2009. URL consultato il 10 ottobre 2009.
    «one of whom now admits to targeting Shepard for being gay»
  7. ^ Cinzia Ricci, New Queer Cinema, su cinziaricci.it. URL consultato il 20-07-2008.
  8. ^ In realtà una scena del genere era allora comune sui palcoscenici teatrali, dove le donne erano escluse per il codice morale vittoriana che impediva loro il mestiere di attrice.
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