Portale:Arte
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Questo portale è nato come pagina di riferimento e punto di partenza per chi è interessato alle arti visive, agli artisti e alla storia dell'arte. Da qui si può accedere facilmente alle voci e alle sezioni di maggiore interesse.
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Progetto Arte – Els Quatre Gats (bar del progetto) – Categoria delle voci
Giotto, Cacciata di Gioacchino (1303-1305 circa), Cappella degli Scrovegni, Padova
Il tesoro delle Sante Croci è un gruppo di beni di alto interesse storico, artistico e religioso custodito nel Duomo vecchio di Brescia nella cappella delle Sante Croci, nel transetto nord. Il tesoro, di regola, è chiuso all'interno di una cassaforte tranne durante le brevi esposizioni.
La prima notizia documentaria sull'esistenza del tesoro è una disposizione contenuta negli Statuti di Brescia del 1260 circa o del 1251, con la quale il podestà prende accordi con il capitano e agli anziani del popolo su dove custodire il tesoro e a chi affidarne le chiavi. Non sono note fonti archivistiche precedenti e, pertanto, non è possibile ricavare dai documenti le origini del tesoro, in particolare la storia della Reliquia Insigne, che ne costituisce il filo conduttore. La leggenda più nota è quella narrata per la prima volta da Jacopo Malvezzi nella prima metà del Quattrocento: racconta che all'inizio del IX secolo, durante la traslazione delle reliquie dei santi Faustino e Giovita dalla basilica di San Faustino ad Sanguinem, i resti dei due patroni, durante una sosta accanto a Porta Bruciata, avrebbero trasudato sangue. Il duca Namo di Baviera, governatore di Brescia, trovatosi casualmente nel corteo, assistendo al miracolo si convertì immediatamente e pubblicamente al cattolicesimo, donando subito dopo la Reliquia Insigne, la Croce del Campo e lo stendardo dell'Orifiamma all'abate del monastero dei Santi Faustino e Giovita ed entrando lui stesso come monaco nel cenobio. Il duca Namo, oltretutto, non era il primo proprietario della reliquia bensì, sempre secondo il racconto, l'aveva avuta in dono direttamente da Carlo Magno. Verso la fine dell'XI secolo, dopo un tentativo di furto, le due croci sarebbero state trasferite in Duomo vecchio, per una migliore e sicura custodia.
Kitagawa Utamaro (1753 – Edo, 1806) fu un pittore e disegnatore giapponese, considerato uno dei maggiori artisti dell'ukiyo-e, la stampa a blocchi di legno. conosciuto principalmente per i suoi studi di donne, magistralmente composti, chiamati bijin-ga. Compì anche degli studi su soggetti naturali, in particolare libri illustrati sugli insetti. Le sue opere vennero diffuse in Europa verso la metà del XIX secolo, dove divenne molto famoso, in particolare in Francia. Influenzò così gli impressionisti europei, soprattutto per il suo uso di scorci, con una certa enfasi su luci e ombre. I suoi lavori più famosi sono Dieci tipi di fisionomia di donne, Una collezione di bellezze dominanti, Grandi temi d'amore della poesia classica (chiamati a volte Donne innamorate, contenente le stampe L'amore rivelato e L'amore pensieroso) e Dodici ore dei quartieri di piacere.
«Il compito attuale dell'arte è di introdurre il caos nell'ordine. (Theodor Adorno)»
Report generato il 2017-10-29
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Mary Cassatt (Pittsburgh, 22 maggio 1844 – Le Mesnil-Théribus, 14 giugno 1926) è stata una pittrice statunitense.
Visse molto tempo in Francia dove diventò amica ed allieva di Degas, esponendo poi le proprie opere insieme a quelle degli artisti del movimento impressionista. Cassatt realizzò molti dipinti che ritraggono la vita sociale e privata delle donne della sua epoca, ponendo una particolare attenzione all'intimo legame che si realizza tra le madri e i loro bambini.
La popolarità di Mary Cassatt è principalmente dovuta a ad una lunga serie di dipinti e stampe sul tema della madre con il figlio, realizzate con un tratto rigoroso, in cui i soggetti sono visti con tenerezza ma senza mai sconfinare nell'eccessivo sentimentalismo. La sua prima opera con tale tema di cui conosciamo la data è la puntasecca Gardner Held by His Mother (una copia datata gennaio/88 si trova alla New York Public Library), anche se in precedenza aveva già dipinto qualche opera simile. Alcuni di questi lavori ritraggono i suoi parenti, amici o clienti, anche se negli anni successivi generalmente si serve di modelli professionisti per realizzare composizioni che spesso ricordano le Madonne con il bambino tipiche del Rinascimento italiano. Dopo il 1900 si concentra quasi esclusivamente su questo tipo di soggetto.
L'arte egizia ha origini antichissime, precedenti al III millennio a.C., e si intrecciò nei secoli con quella delle culture vicine (siro-palestinese e fenicia). Nella rappresentazione bidimensionale (bassorilievo e pittura) l'interesse degli artisti egizi era quello di presentarne il più possibile la totalità fisica, senza la "scelta" di un punto di vista unico, anzi selezionando anche più punti di vista in modo da avere la migliore prospettiva per ogni singolo elemento che compone la figura, studiata parte per parte. Si ottenevano così rappresentazioni per "assemblaggio" logico: una figura umana le spalle e il busto sono di solito collocati frontalmente, il bacino di tre quarti, le gambe di profilo, di solito aperte della larghezza di una passo; il viso è di profilo, ma l'occhio è raffigurato di fronte.
Le Gallerie dell'Accademia sono un museo di Venezia, che raccoglie la migliore collezione di arte veneziana e veneta, in generale, al mondo, soprattutto lagata ai dipinti del periodo che va dal XIV al XVIII secolo. Tra i maggiori artisti rappresentati figurano Giorgione, Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Tiziano, Tintoretto e Giambattista Tiepolo. Vi si conservano anche altre forme d'arte come sculture e disegni, tra i quali il celeberrimo Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (esposto solo in particolari occasioni).
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