L’immagine

Scattato il primo piano di una stella di un’altra Galassia

WOH G64, che è enorme, si trova 160mila anni luce di distanza nella Grande Nube di Magellano, una piccola galassia nana che è di fatto un satellite della nostra ben più grande Via Lattea

di Leopoldo Benacchio

2' di lettura

La tenevano d’occhio da parecchio, una decina di anni, e si capiva che si stava affievolendo a poco a poco, ma il motivo proprio non era chiaro.

Poi, facendo lavorare all’unisono i quattro grandi telescopi europei da 8.2 metri di apertura che stanno in Cile, sono riusciti ad avere un’immagine nitida, eccezionale e unica per il momento di WOH G64, poco poetico nome. È la prima immagine che abbiamo di una stella al di fuori della nostra Galassia, la Via Lattea.

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C’è da fare un minimo di chiarezza: è la prima immagine dettagliata; infatti, vediamo miliardi di stelle nella nostra Galassia, qualcuna anche in altre galassie molto vicine, ma sono punti luminosi, anche se usiamo i più potenti strumenti, per questo l’osservazione ottenuta dal gruppo internazionale di astronomi guidati da Keiichi Ohnaka, astrofisico dell’Universidad Andrés Bello in Cile, è importante. Ci fa vedere una stella supergigante rossa che probabilmente sta per esplodere come Supernova, uno dei fenomeni più energetici dell’universo. Per chiarire: una supergigante rossa, la più nota è Betelgeuse nella costellazione di Orione, può essere estesa fra 500 a 1000 volte e più il nostro piccolo Sole e il fenomeno Supernova, tipico delle stelle che sono almeno 10 volte più massicce del nostro Sole, emette in pochi secondi più energia di quanta venga emessa sempre dal nostro Sole in tutta la sua esistenza, di miliardi di anni. In pratica in pochi secondi l’enorme stella collassa su sé stessa, come se un enorme edificio non riuscisse più a stare in piedi. La grande massa di gas che cade nel nucleo, caldissimo, molti milioni di gradi, provoca un’esplosione gigantesca e l’espulsione verso l’esterno degli strati di gas più esterni.

WOH G64, che è enorme, da record anche come supergigante, si trova 160.000 anni luce di distanza nella Grande Nube di Magellano, una piccola galassia nana che è di fatto un satellite della nostra ben più grande Via Lattea. I 4 telescopi europei da 8.2 metri di apertura, Very Large Telescope, sono stati fatti lavorare assieme, un modo che si chiama “interferometrico” e che è piuttosto complesso, nel senso che ognuno di questi mastodontici strumenti punta verso la stessa direzione e acquisisce l’immagine, che poi in tempo reale viene messa assieme alle altre per formarne una sola, in pratica è come osservare con un telescopio con una risoluzione, cioè un potere di dettaglio, molto maggiore.

In questo modo si è visto, invece che del solito punto luminoso, un bozzolo centrale di gas con una fascia di polvere che lo circonda. Questi deflussi di materiale indicano che WOH G64 è nelle fasi finali della sua esistenza e ha iniziato il processo che la porterà a esplodere come Supernova.

La scoperta è importante anche perché, con un po’ anche di fortuna, nei prossimi anni si potrà seguire come in una trasmissione in diretta l’evoluzione di questo fondamentale fenomeno stellare. Le Supernovae, infatti, fra i principali creatori e diffusori di elementi chimici nell’universo, anche quelli di cui siamo fatti noi.

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