Disagi a cittadini e imprese

Bankitalia: pagamenti ripristinati, fanno eccezione alcune carte di credito

Secondo Worldline i lavori di installazione delle tubature del gas da parte delle autorità locali hanno danneggiato gravemente i cavi e la rete del nostro fornitore

articolo aggiornato il 29 novembre alle 16,20

4' di lettura

La Banca d’Italia informa in una nota che «sono proseguite le attività di monitoraggio delle difficoltà operative che hanno interessato alcuni servizi di pagamento con carte di credito e di debito a partire dalla giornata di ieri, 28 novembre. Sulla base degli aggiornamenti più recenti forniti dall’operatore interessato dai malfunzionamenti, - prosegue la nota - i servizi sono stati ripristinati fatta eccezione per alcune tipologie di pagamenti con carte di credito. Proseguono gli interventi per il ritorno alla piena operatività».

Risolti dunque in gran parte ma non del tutto i problemi che da giovedì 28 novembre affliggono i circuiti di pagamento europei tra cui Bancomat, PagoBancomat e Nexi in Italia. Nel tentativo di porre un rimedio temporaneo ai disservizi, la società responsabile della problematica, la francese Worldline, «ha cercato di attivare una modalità transitoria per permettere agli utenti di utilizzare le carte e i bancomat, ma questa non è andata a buon fine». E’ quanto spiegano fonti vicine alla società, aggiungendo come «più tardi, nel pomeriggio [di venerdì 29 novembre ndr], dovrebbero arrivare alcuni aggiornamenti sulla situazione» ma che al momento si rimane «in attesa, senza grandi novità in merito”.

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In precedenza la Banca d’Italia aveva detto che stava «monitorando le difficoltà operative che si sono verificate in alcuni servizi di pagamento con carte di credito e di debito dalla tarda mattinata di ieri, 28 novembre, e che stanno causando disagi a cittadini e imprese».

Così via Nazionale in una nota nella quale spiega i disservizi sono riconducibili a problematiche di tipo operativo (danni a una infrastruttura fisica) registrate da un fornitore tecnologico. Il fornitore, aggiunge la Banca d’Italia, sta apprestando i necessari interventi al fine di mitigare i disagi sul funzionamento dell’infrastruttura e sui servizi erogati.

Le autorità continuano a seguire la situazione in collaborazione con gli operatori nell’ambito del CODISE per il ripristino progressivo dei servizi agli utenti e, quanto prima, della piena operatività. Il Codise è la struttura, nata nel 2003, per il coordinamento delle crisi operative della piazza finanziaria italiana. È presieduto dalla Banca d’Italia e vi partecipano la Consob e gli operatori del settore finanziario rilevanti sul piano sistemico.

La precisazione di Worldine

La causa dei problemi tecnici sulla rete nazionale che ieri 28 novembre hanno impattato alcuni servizi di pagamento di carte di credito e di debito «è stata identificata. I lavori di installazione delle tubature del gas da parte delle autorità locali hanno danneggiato gravemente i cavi e la rete del nostro fornitore».

Lo fa sapere in una nota Worldline che aggiunge: «Si prevede che i lavori di ripristino da parte del nostro fornitore inizieranno in giornata».

Nel frattempo Worldline «sta lavorando incessantemente all’individuazione di potenziali soluzioni per riattivare i servizi, in attesa del ripristino dell’infrastruttura fisica», prosegue.

I disservizi segnalati dai circuiti di pagamento interessati

Anche Nexi informa, con una nota, che attualmente la problematica non risulta ancora risolta da Worldline.

«Worldline - si aggiunge - ha comunicato che sta lavorando per identificare potenziali soluzioni alternative per riattivare i servizi, in attesa che l’infrastruttura fisica danneggiata venga ripristinata. Al momento non abbiamo ricevuto ancora informazioni certe sulle tempistiche di risoluzione».

Per quanto riguarda gli impatti in Italia, si evidenzia che «sono interessati esclusivamente i servizi di pagamento operati attraverso infrastrutture Worldline, di cui quest’ultima è unicamente responsabile».

Nexi «continua il costante monitoraggio sui tavoli tecnici e ha già rafforzato il presidio dei canali di assistenza ai propri partner e alla clientela finale». In attesa di aggiornamenti da parte del gruppo francese sulle tempistiche di risoluzione, Nexi informa di avere avviato un’indagine e si riserva ogni opportuna azione a tutela degli interessi della società e dei clienti.

Nexi Payments aveva ricevuto il 28 novembre una segnalazione da Worldline di un loro «incidente relativo a un’interruzione generica e diffusa della rete in Italia» che ha prodotto impatti su alcuni servizi di pagamento.

Dopo Nexi, anche Bancomat e Pagobancomat hanno ricevuto una comunicazione da Worldline, in cui ugualmente si fa riferisce di un incidente «relativo a un’interruzione generica e diffusa della rete in Italia».

Il «disservizio rilevato dalle ore 11:25 relativo ai circuiti Bancomat e Pagobancomat, secondo quanto comunicatoci è da imputarsi alla problematica segnalata da Worldline di un incidente relativo a un’interruzione generica e diffusa della rete in Italia, che sta avendo impatti su vari servizi di pagamento», si legge in una nota diffusa da Bancomat.

Confesercenti: mancate vendite per 100 milioni di euro

A fronte dei malfunzionamenti ai circuiti di pagamento, Confesercenti parla di un vero e proprio ’venerdì nero’ per la moneta elettronica e per i negozi di vicinato che hanno visto clienti andar via e sfumare vendite e affari. L’associazione dei commerciati interviene sul blocco dei pagamenti elettronici tramite Pos causato da una problematica nella rete di Worldline e spiega che un negozio su quattro, tra i suoi associati, ha segnalato criticità sull’utilizzo della moneta elettronica e la conseguente impossibilità di procedere ai pagamenti, se non in contanti. Le mancate vendite sono stimate intorno ai 100 milioni di euro. Confesercenti si riserva la possibilità di valutare azioni opportune a tutela dell’intera categoria: “La situazione verificatasi in questi giorni e la non totale affidabilità del sistema che regge la moneta elettronica confermano l’assurdità della proposta di superare completamente l’utilizzo del contante”.


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