Messene
Messene comune | |
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(EL) Μεσσήνη | |
Immagine del tempio di Asclepio | |
Localizzazione | |
Stato | Grecia |
Periferia | Peloponneso |
Unità periferica | Messenia |
Territorio | |
Coordinate | 37°03′N 22°00′E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Superficie | 562 km² |
Abitanti | 25 859 (2001) |
Densità | 46,01 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 242 00 |
Prefisso | 2722 |
Fuso orario | UTC+2 |
Targa | KM |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Messene (in greco Μεσσήνη?, Messínî o Messénê ) è un comune della Grecia situato nella periferia del Peloponneso (unità periferica della Messenia) con 25 859 abitanti secondo i dati del censimento 2001[1]
A seguito della riforma amministrativa detta Programma Callicrate, in vigore dal gennaio 2011,[2], che ha abolito le prefetture e accorpato numerosi comuni, la superficie del comune è ora di 562 km² e la popolazione è passata da 11 041[3] a 25 859 abitanti.
Storia
Nell'antichità fu una città-stato dorica fondata da Epaminonda nel 369 a.C., dopo la battaglia di Leuttra e la prima invasione tebana del Peloponneso. La città antica si ergeva in una posizione equidistante tra il mare, il fiume Neda e la catena montuosa del Taigeto. Una volta esaurita la predominanza tebana, Messene si avvicinò alla Macedonia, ricevendo in cambio aiuti da parte di Filippo II. Intorno al III secolo si alleò temporaneamente con gli Etoli, per poi optare per la lega achea. Nel 191 perdette l'autonomia capitolando di fronte agli Achei.[4] Durante il periodo romano la città godette di una certa prosperità.
Archeologia
I primi scavi furono effettuati nell'aprile 1829 dalla Spedizione scientifica che accompagnava l'Armata francese nella campagna di Morea. Questa, nel mese di attività passato a Messene, rinvenne anzitutto il celebre muro fortificato di Epaminonda in perfetto stato di conservazione, con le sue porte monumentali, una delle quali dotata di uno straordinario architrave lungo circa 6 metri. Questa cerchia muraria permise inizialmente di delimitare il sito e di fornire una pianta generale di Messene assai minuziosa e precisa. Si procedette poi alla campagna di scavi vera e propria, scoprendo molti frammenti delle gradinate dello stadio, tamburi e capitelli di colonne, portici, altari, bassorilievi, sculture e iscrizioni (rilevate da Charles Lenormant). Questi scavi permisero ala spedizione di definire piante precise delle fondazioni dei monumenti e anche di disegnare modelli restaurati dello stadio di Messene e del suo Heroon nonché del piccolo teatro o ekklesiasterion. La spedizione non trovò tuttavia molti monumenti, tra cui il gran teatro o la fontana di Arsinoe.
Oggi della città antica rimangono resti del teatro (di età ellenistica), dello stadio, del tempio dedicato ad Artemide Limnatis e delle mura fortificate; queste ultime rappresentano uno degli esempi meglio riusciti dell'edilizia militare greca.[4] Costruite nel IV secolo a.C. si caratterizzano per la presenza di torri arricchite di feritoie e di quattro porte, tra cui la monumentale Porta d'Arcadia.
Da rilevare la presenza di un complesso monumentale, costituito da una corte centrale, da un doppio colonnato, un tempio dorico, un grande altare ed ambienti per riunioni.
Buona parte dei materiali rinvenuti negli scavi della città antica sono custoditi all'interno del Museo archeologico.
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Porta occidentale, detta porta d'Arcadia
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Veduta dello stadio antico
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Portico dello stadio antico
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Stadio antico dopo i restauri
Amministrazione
Gemellaggi
Note
- ^ Popolazione comuni greci, su statoids.com. URL consultato il 9 marzo 2011.
- ^ Programma Callicrate (PDF), su ypes.gr. URL consultato il 2 marzo 2011.
- ^ Censimento 2001 (XLS), su ypes.gr. URL consultato il 2 marzo 2011.
- ^ a b Giangiulio; Antologia; 1998, p.374.
- ^ Gemellaggio Messina-Messene
Bibliografia
- Maurizio Giangiulio e M. Serena Mirto, Storie di uomini. Racconti di eroi. Antologia dei poemi omerici e degli storici greci., Cappelli editore, 1998, ISBN 978-88-379-0812-6.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (EL) Sito ufficiale, su messini.gr.