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Centrale elettronucleare Phénix

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Template:Infobox centrale nucleare Il Phénix è un reattore nucleare prototipo dimostrativo[1] situato sul sito nucleare di Marcoule, nei comuni di Chusclan e Codolet, 30 km a nord di Avignone nel dipartimento del Gard nella regione Linguadoca-Rossiglione, gestito congiuntamente dal Commissariat à l'énergie atomique et aux énergies alternatives e da Électricité de France.

È un reattore nucleare veloce autofertilizzante, ovvero un reattore che genera da solo il suo combustibile plutonio-239 a partire di uranio-238, utilizzando come fluido di lavoro e raffreddamento sodio liquido. Ha un tasso di auto-rigenerazione di 1,12, ovvero produce il 12% di plutonio in più di quanto ne consuma.

È un reattore di 250 MW di potenza elettrica e 590 MW di potenza termica, entrambe nominali. Nel 2006 ha prodotto 591 GWh di elettricità, ma la media annuale degli ultimi anni si attesta piuttosto su 289 GWh. L'energia elettrica totale prodotta fino al luglio 2007 è stata di 22 742 GWh, con una media sin dall'allaccio alla rete elettrica di ~690 GWh/anno, dovuti al fatto che nei primi anni di vita il reattore è stato sfruttato piuttosto nella sua funzione di produzione elettrica. Dal 1993 il suo ruolo come impianto di ricerca sull'irraggiamento è stato enfatizzato, ed è stata ridotta la sua potenza: 350 MW termici e 145 MW elettrici rispettivamente[2], facendone scadere il rendimento: è infatti ora pari al 41,4 %.

Schema e dettagli tecnici

Il reattore è composto da una "piscina" contenente sodio liquido, al cui interno vi sta il nocciolo ove avvengono le reazioni nucleari. Il sodio ivi contenuto è radioattivo, e ha la funzione di asportare il calore prodotto. Questo calore viene poi ceduto, tramite uno scambiatore di calore, ad un secondo circuito al sodio. Poiché non entra in contatto con il nocciolo, questo circuito è molto meno radioattivo. Infine vi è un terzo circuito, questa volta ad acqua, per la produzione di vapore. Il circuito primario opera alla temperatura di 560 °C, mentre il secondo a 550 °C. Queste elevate temperature consentono la produzione di vapore a 510 °C alla pressione di quasi 170 bar[2], con caratteristiche simili a quelle di un impianto termico convenzionale. Temperature così elevate permettono un rendimento termodinamico altrettanto importante: esso è infatti stato pari a 45,3 %[2], un valore discretamente maggiore in confronto ad impianti nucleari "convenzionali", che si assestano su un 32-33 %.

Come già accennato, oggi tale reattore non ha più come scopo principale la produzione elettrica: si tratta infatti di un prototipo ed oggi la sua funzione è legata a ricerche sull'irraggiamento neutronico di materiali e combustibili, e sulla trasmutazione delle scorie radioattive a lunga vita media. Messo in servizio nel 1973 e allacciato alla rete elettrica nel 1974, è attualmente il più vecchio dei reattori nucleari francesi in funzione[3]. Il suo arresto è previsto per l'anno 2009[2] e la sua dismissione a partire dal 2014.

Nel corso della sua vita il reattore Phénix ha subito alcuni arresti, per esempio per l'adeguamento alle norme sismiche, ed incidenti, come piccole fughe di sodio e/o incendi[4][5], alcuni dei quali classificati sulla scala INES anche a livello 1[6], ovvero al livello anomalia. Come evoluzione del Phénix, venne costruito il reattore Superphénix, impianto che nella sua vita ha dimostrato di avere ancora più problemi tecnici e politici, tanto da essere stato chiuso nel 1998 molto in anticipo sulla sua vita prevista. Il Phénix è infatti un modello intermedio fra il reattore Rapsodie (spento nel 1983) e Superphénix e, dopo la chiusura di quest'ultimo, Phénix è rimasto l'unico reattore autofertilizzante che ha continuato a funzionare in Francia.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni