White Oleander: differenze tra le versioni
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La bionda artista concettuale Ingrid Magnussen viene condannata a trentacinque anni di [[carcere]] dopo aver avvelenato il proprio amante con un [[veleno]] estratto dall'[[oleandro]] bianco. La donna lascia la figlia adolescente Astrid, che non ha mai conosciuto il padre (che ha abbandonato la famiglia per un'altra donna quando Astrid aveva solo sei mesi). I servizi sociali mandano la ragazza, molto bella e con i capelli lunghi e biondi, a vivere con l'ex [[spogliarellista]] Starr. La donna è molto religiosa e sostiene di aver accettato Gesù come suo salvatore, nonostante il suo comportamento e i suoi vestiti dicano il contrario. Starr vive con Ray, un uomo [[matrimonio|sposato]] che però non vede la moglie e il figlio da cinque anni, e alcuni figli, sia suoi che adottati. Quando Ray passa del tempo con Astrid, la donna si [[Gelosia|ingelosisce]] e ricomincia a bere finché una notte tenta di uccidere la ragazza, sparandole una pallottola che ferisce Astrid alla spalla. Astrid, dopo essere stata ricoverata in ospedale, viene mandata in un istituto dove si trovano numerosi ragazzi che vivono situazioni simili alla sua. Lì, incontrerà delle ragazze aggressive che la picchiano poiché invidiose della sua bellezza; allora Astrid si taglia i capelli come segno di protesta. Lì conosce Paul, un abile [[fumettista]] di cui si innamora. |
La bionda artista concettuale Ingrid Magnussen viene condannata a trentacinque anni di [[carcere]] dopo aver avvelenato il proprio amante con un [[veleno]] estratto dall'[[oleandro]] bianco. La donna lascia la figlia adolescente Astrid, che non ha mai conosciuto il padre (che ha abbandonato la famiglia per un'altra donna quando Astrid aveva solo sei mesi). I servizi sociali mandano la ragazza, molto bella e con i capelli lunghi e biondi, a vivere con l'ex [[spogliarellista]] Starr. La donna è molto religiosa e sostiene di aver accettato Gesù come suo salvatore, nonostante il suo comportamento e i suoi vestiti dicano il contrario. Starr vive con Ray, un uomo [[matrimonio|sposato]] che però non vede la moglie e il figlio da cinque anni, e alcuni figli, sia suoi che adottati. Quando Ray passa del tempo con Astrid, la donna si [[Gelosia|ingelosisce]] e ricomincia a bere finché una notte tenta di uccidere la ragazza, sparandole una pallottola che ferisce Astrid alla spalla. Astrid, dopo essere stata ricoverata in ospedale, viene mandata in un istituto dove si trovano numerosi ragazzi che vivono situazioni simili alla sua. Lì, incontrerà delle ragazze aggressive che la picchiano poiché invidiose della sua bellezza; allora Astrid si taglia i capelli come segno di protesta. Lì conosce Paul, un abile [[fumettista]] di cui si innamora. |
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Versione delle 13:58, 29 apr 2016
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Paese di produzione | Stati Uniti |
Durata | 105 min |
Genere | drammatico |
Regia | Peter Kosminsky |
Soggetto | Janet Fitch |
Sceneggiatura | Mary Agnes Donoghue |
Fotografia | Elliot Davis |
Montaggio | Chris Ridsdale |
Musiche | Thomas Newman |
Scenografia | Donald Graham Burt |
Interpreti e personaggi | |
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White Oleander è un film del 2002 diretto da Peter Kosminsky, tratto dal romanzo di Janet Fitch.
Trama
La bionda artista concettuale Ingrid Magnussen viene condannata a trentacinque anni di carcere dopo aver avvelenato il proprio amante con un veleno estratto dall'oleandro bianco. La donna lascia la figlia adolescente Astrid, che non ha mai conosciuto il padre (che ha abbandonato la famiglia per un'altra donna quando Astrid aveva solo sei mesi). I servizi sociali mandano la ragazza, molto bella e con i capelli lunghi e biondi, a vivere con l'ex spogliarellista Starr. La donna è molto religiosa e sostiene di aver accettato Gesù come suo salvatore, nonostante il suo comportamento e i suoi vestiti dicano il contrario. Starr vive con Ray, un uomo sposato che però non vede la moglie e il figlio da cinque anni, e alcuni figli, sia suoi che adottati. Quando Ray passa del tempo con Astrid, la donna si ingelosisce e ricomincia a bere finché una notte tenta di uccidere la ragazza, sparandole una pallottola che ferisce Astrid alla spalla. Astrid, dopo essere stata ricoverata in ospedale, viene mandata in un istituto dove si trovano numerosi ragazzi che vivono situazioni simili alla sua. Lì, incontrerà delle ragazze aggressive che la picchiano poiché invidiose della sua bellezza; allora Astrid si taglia i capelli come segno di protesta. Lì conosce Paul, un abile fumettista di cui si innamora.
Successivamente viene accolta da un'altra famiglia, in cui c'è Claire Richards, una donna fragile che tenta di sfondare come attrice. È sposata, ma il marito è spesso all'estero per lavoro. Dopo una visita dalla madre di Astrid, durante la quale l'omicida le fa notare quanto la sua vita sia terribile, Claire cede ai nervi e, dopo essere stata lasciata dal marito, si suicida con un'overdose di pillole ed è proprio Astrid a trovarla morta di fianco a lei al suo risveglio. L'adolescente è costretta a tornare all'istituto dove rimane per qualche tempo, finché la sua assistente sociale non le rimedia una nuova famiglia. Nonostante questa sia perfetta per la ragazza, Astrid decide di andare a vivere con una russa che si guadagna da vivere prendendo vestiti gettati nella spazzatura, aggiustandoli e vendendoli al mercato. Con lei vivono altre ragazze, tutte con un tono punk. Anche Astrid deciderà di tingersi i capelli di nero e di vestirsi come loro. Un giorno al mercato arriva l'avvocatessa della madre, che vorrebbe convincerla a testimoniare a suo favore. Astrid, che aveva precedentemente fatto visita alla madre ma che le aveva detto di non volerla più vedere, accetta di andare a parlarle. Ingrid è sconvolta dal suo nuovo look e dal suo atteggiamento ma le chiede ugualmente se può testimoniare a suo favore. Astrid accetta ma in cambio vuole sapere la verità su tutto: se ha davvero ucciso il suo fidanzato, chi era suo padre, perché ha spinto Claire al suicidio. Ingrid risponde alle domande della figlia, la quale tenta ancora di convincerla a lasciarla andare, scontando la sua pena, ma poi rispetta il patto e le dice che testimonierà a suo favore. Astrid e Paul vanno dunque al processo della madre di lei aspettando di essere convocati dall'avvocatessa. Il processo però finisce inaspettatamente in anticipo e, chiedendo cosa sia successo, alla ragazza dicono che la madre ha deciso di tenerla fuori da questa storia, lasciandola, finalmente, andare. Due anni dopo Paul e Astrid vivono insieme a New York e la ragazza, di nuovo con i capelli biondi e lunghi, ricorda le sue vicende, per ognuna delle quali ha creato una valigia contenente i suoi ricordi.
Riconoscimenti
- 2002 - Phoenix Film Critics Society Awards
- Nomination Miglior debutto a Alison Lohman
- 2002 - San Diego Film Critics Society Awards
- Miglior attrice non protagonista a Michelle Pfeiffer
- 2003 - Young Artist Awards
- Miglior attore giovane non protagonista a Marc Donato
- 2003 - Costume Designers Guild Awards
- Nomination Miglior costumi a Susie DeSanto
- 2002 - Washington DC Area Film Critics Association Awards
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Michelle Pfeiffer
- Nomination Miglior attrice non protagonista a Renée Zellweger
Collegamenti esterni
- (EN) White Oleander, su IMDb, IMDb.com.
- White Oleander, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.