Regia Udienza: differenze tra le versioni
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La '''Regia Udienza''' era un'antica istituzione giuridica corrispondente all'attuale [[Corte d'appello]], con competenze giurisdizionali di seconda istanza, del [[Regno di Napoli]]. |
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[[File:Atlas Van der Hagen-KW1049B12 079-REGNO DI NAPOLI.jpeg|miniatura|Carta del [[Regno di Napoli]] pubblicata nel [[1640]] dai fratelli [[Joan Blaeu]] (1598-1673) e Cornelius Blaeu (1610-1642). La mappa riporta ai margini gli stemmi delle [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli|Province]]. Il regno di Napoli era all'epoca parte del territorio spagnolo dell'Impero asburgico e nell'angolo in alto a destra si distingue lo stemma spagnolo. Come fonte per questa mappa Blaeu utilizzò un atlante del cartografo italiano [[Giovanni Antonio Magini]] (1555-1617).|400x400px]] |
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== Struttura == |
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Aveva a capo un [[Preside]], al quale erano affidati rilevanti poteri amministrativi, militari e di polizia che divideva con il [[Governatore]] al quale erano riservate prevalentemente le funzioni giurisdizionali di prima istanza. |
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Don [[Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga|Pedro Alvarez de Toledo]], durante il lungo governo vicereale (1532-1553), conferì carattere di priorità alle riforme dell’amministrazione della giustizia nel [[Regno di Napoli]], al fine di ricondurre la normalità nel paese, travagliato da innumerevoli episodi di criminalità e di malcostume nell’ambito dei rapporti sociali e amministrativi<ref>N. De Ruggieri, ''Il Tribunale della Regia Udienza di Basilicata in Matera, appunti per uno studio'', Matera, Giannatelli, 1994, p. 3.</ref>. |
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Il ristabilimento della giustizia fu esteso anche alle [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli|Province]]: si specificarono nella ''Cronologia prefissa al primo tomo delle Prammatiche'' i provvedimenti riservati alla competenza dei Tribunali Provinciali. Si trattava però di un’amministrazione ugualmente centralizzata con un’Udienza che era insieme intendenza amministrativa e [[corte di giustizia]] di appello sovrapposta alle giurisdizioni feudali e locali, e tante precettorie dipendenti dalla [[Regia Camera della Sommaria]]<ref>N. De Ruggieri, ''Il Tribunale della Regia Udienza di Basilicata in Matera, appunti per uno studio'', Matera, Giannatelli, 1994, p. 4.</ref>. |
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La Regia Udienza aveva competenza su ampi territori, corrispondenti alle attuali [[Regione amministrativa|regioni]] e la sede in cui era ubicata assumeva il ruolo di [[capoluogo]] provinciale. |
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L’organizzazione del personale era composta di ventitré figure. Al vertice c’era il Preside, un militare, un nobile o una persona di fiducia del [[Viceré di Napoli|viceré]]. A metà del Seicento godeva di una provvisione annua di 600 ducati. È probabile che nelle congiunture politico-sociali più critiche per il Viceregno, si accentui quella particolare funzione, assegnata al preside, canale di informazioni dalla periferia al centro. I Presidi di una provincia vengono occasionalmente menzionati, sia pure in maniera impropria, con il titolo di "Viceré". Subordinati al Preside troviamo gli Uditori. Tale figura è rintracciabile già nel periodo aragonese, quando due funzionari chiamati uditori affiancano il giustiziere. Gli Uditori sono tre a metà Seicento: due spagnoli e un regnicolo<ref>A. Musi, ''Mezzogiorno spagnolo. La via napoletana allo Stato moderno'', Napoli, Guida, 1991, p. 94.</ref>. |
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Gradino importante nell’iter burocratico napoletano era il posto di [[Avvocato fiscale]] (vacante in cinque o sei province) come soluzione alla questione dei giudici sovrannumerari nel [[Tribunale della Vicaria]]. |
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Le altre figure dell’Udienza erano il Procuratore fiscale, l’Avvocato e il Procuratore dei Poveri, che non godevano di provvisioni, il segretario dell’Udienza, che godeva invece di una provvisione annua di ducati 200; il Mastrodatti, carica controllata quasi sempre dal baronaggio<ref>R. Colussi, ''Diritto, istituzioni, amministrazione della giustizia nel Mezzogiorno vicereale'', in ''Storia del Mezzogiorno'', diretta da G. Galasso e R. Romeo, vol. XI/4, Napoli, Edizioni del Sole, 1991, p. 59.</ref>. |
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=== Lista delle Regie udienze provinciali === |
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* Regia udienza provinciale di Abruzzo Citra |
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* Regia udienza provinciale di Abruzzo Ulteriore Primo |
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* Regia udienza provinciale di Abruzzo Ultra Secondo |
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* Regia udienza Provinciale di Principato Citra |
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* Regia udienza provinciale di Principato Ultra |
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* Regia udienza provinciale di Capitanata |
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* Regia udienza provinciale di Terra di Bari |
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* Sacra regia udienza provinciale di Terra d'Otranto |
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* Regia udienza provinciale di Basilicata |
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* Regia udienza provinciale di Calabria Citeriore |
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* Regia udienza provinciale di Calabria Ulteriore |
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== Note == |
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<references/> |
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== Bibliografia == |
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* {{Cita libro |
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|titolo = Mezzogiorno spagnolo. La via napoletana allo Stato moderno |
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|autore = A. Musi |
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|città = Napoli |
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|editore = Guida |
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|anno = 1991 |
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* R. Colussi, ''Diritto, istituzioni, amministrazione della giustizia nel Mezzogiorno vicereale'', in ''Storia del Mezzogiorno'', diretta da G. Galasso e R. Romeo, vol. XI/4, Napoli, Edizioni del Sole, 1991. |
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*Avv. Costanza Manzi, ''Storia antica dei Tribunali in Trani'', su [https://www.ordineavvocatitrani.it/consiglio/la-storia-del-tribunale-di-trani-storia-antica/ ordineavvocatitrani.it], Trani, Ordine degli Avvocati di Trani. |
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* {{Cita libro |
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|titolo = Il Tribunale della Regia Udienza di Basilicata in Matera, appunti per uno studio |
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|autore = N. De Ruggieri |
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|editore = Giannatelli |
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|città = Matera |
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|anno = 1994 |
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== Voci correlate == |
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* [[Regno di Napoli]] |
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* [[Suddivisione amministrativa del Regno di Napoli|Suddivione Amministrativa del Regno di Napoli]] |
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* [[Audiencia]] |
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* [[Archivio di Stato di Salerno]] |
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* [[Capitanata]] |
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* [[Lucera]] |
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* [[Terra di Bari (provincia)]] |
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* [[Trani]] |
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* [[Terra d'Otranto]] |
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* [[Matera]] - [[Storia di Matera]] |
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* [[Montefusco]] |
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* [[Storia amministrativa della Calabria]] |
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* [[Catanzaro]] |
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* [[Relazione Gaudioso]] |
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* [[Reale Udienza di Sardegna]] |
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[[Categoria:Corti d'appello]] |
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La Regia Udienza era un'antica istituzione giuridica corrispondente all'attuale Corte d'appello, con competenze giurisdizionali di seconda istanza, del Regno di Napoli.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Don Pedro Alvarez de Toledo, durante il lungo governo vicereale (1532-1553), conferì carattere di priorità alle riforme dell’amministrazione della giustizia nel Regno di Napoli, al fine di ricondurre la normalità nel paese, travagliato da innumerevoli episodi di criminalità e di malcostume nell’ambito dei rapporti sociali e amministrativi[1].
Il ristabilimento della giustizia fu esteso anche alle Province: si specificarono nella Cronologia prefissa al primo tomo delle Prammatiche i provvedimenti riservati alla competenza dei Tribunali Provinciali. Si trattava però di un’amministrazione ugualmente centralizzata con un’Udienza che era insieme intendenza amministrativa e corte di giustizia di appello sovrapposta alle giurisdizioni feudali e locali, e tante precettorie dipendenti dalla Regia Camera della Sommaria[2].
L’organizzazione del personale era composta di ventitré figure. Al vertice c’era il Preside, un militare, un nobile o una persona di fiducia del viceré. A metà del Seicento godeva di una provvisione annua di 600 ducati. È probabile che nelle congiunture politico-sociali più critiche per il Viceregno, si accentui quella particolare funzione, assegnata al preside, canale di informazioni dalla periferia al centro. I Presidi di una provincia vengono occasionalmente menzionati, sia pure in maniera impropria, con il titolo di "Viceré". Subordinati al Preside troviamo gli Uditori. Tale figura è rintracciabile già nel periodo aragonese, quando due funzionari chiamati uditori affiancano il giustiziere. Gli Uditori sono tre a metà Seicento: due spagnoli e un regnicolo[3].
Gradino importante nell’iter burocratico napoletano era il posto di Avvocato fiscale (vacante in cinque o sei province) come soluzione alla questione dei giudici sovrannumerari nel Tribunale della Vicaria.
Le altre figure dell’Udienza erano il Procuratore fiscale, l’Avvocato e il Procuratore dei Poveri, che non godevano di provvisioni, il segretario dell’Udienza, che godeva invece di una provvisione annua di ducati 200; il Mastrodatti, carica controllata quasi sempre dal baronaggio[4].
Lista delle Regie udienze provinciali
[modifica | modifica wikitesto]- Regia udienza provinciale di Abruzzo Citra
- Regia udienza provinciale di Abruzzo Ulteriore Primo
- Regia udienza provinciale di Abruzzo Ultra Secondo
- Regia udienza Provinciale di Principato Citra
- Regia udienza provinciale di Principato Ultra
- Regia udienza provinciale di Capitanata
- Regia udienza provinciale di Terra di Bari
- Sacra regia udienza provinciale di Terra d'Otranto
- Regia udienza provinciale di Basilicata
- Regia udienza provinciale di Calabria Citeriore
- Regia udienza provinciale di Calabria Ulteriore
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ N. De Ruggieri, Il Tribunale della Regia Udienza di Basilicata in Matera, appunti per uno studio, Matera, Giannatelli, 1994, p. 3.
- ^ N. De Ruggieri, Il Tribunale della Regia Udienza di Basilicata in Matera, appunti per uno studio, Matera, Giannatelli, 1994, p. 4.
- ^ A. Musi, Mezzogiorno spagnolo. La via napoletana allo Stato moderno, Napoli, Guida, 1991, p. 94.
- ^ R. Colussi, Diritto, istituzioni, amministrazione della giustizia nel Mezzogiorno vicereale, in Storia del Mezzogiorno, diretta da G. Galasso e R. Romeo, vol. XI/4, Napoli, Edizioni del Sole, 1991, p. 59.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Musi, Mezzogiorno spagnolo. La via napoletana allo Stato moderno, Napoli, Guida, 1991.
- R. Colussi, Diritto, istituzioni, amministrazione della giustizia nel Mezzogiorno vicereale, in Storia del Mezzogiorno, diretta da G. Galasso e R. Romeo, vol. XI/4, Napoli, Edizioni del Sole, 1991.
- Avv. Costanza Manzi, Storia antica dei Tribunali in Trani, su ordineavvocatitrani.it, Trani, Ordine degli Avvocati di Trani.
- N. De Ruggieri, Il Tribunale della Regia Udienza di Basilicata in Matera, appunti per uno studio, Matera, Giannatelli, 1994.