Teck Resources, Boliden, Mp Materials favorite per i criteri sostenibili
Le società quotate in pole position nel’industria dei metalli considerati critici per la crescita
3' di lettura
La domanda differenziata dei diversi metalli esercita pressioni diverse sulle quotazioni.
Come è raccontato nell’articolo a fianco, lo squilibrio tra domanda e offerta, oltre alla transizione energetica, è fondamentale per analizzare e prevedere i prezzi. Tarek Issaoui, capo economista di Sycomore A.M. (Generali Investments) identifica i metalli più critici, il cui prezzo sarà influenzato dalla crescita economica e da una domanda che non sarà totalmente soddisfatta dall’offerta, visto che l’attività di estrazione e di lavorazione sono rigide e ad alta intensità di capitale.
Ultra e super critici
Tra i metalli ultra critici ed esposti a squilibri tra domanda e offerta Issaoui identifica rame, zinco, stagno, ma anche nickel e due elementi delle terre rare, praseodimio e neodimio. Altamente critici sono, invece, la grafite, il silicio, il litio, il tungsteno, e un’altra terra rara, il disprosio. Tra i critici, semplicemente, infine, sono elencati anche alcuni preziosi come il platino, l’argento e il palladio.
Green a lungo
È vero che l’ondata green attesa all’inizio dell’anno ha perso appeal, perché sia le aziende sia i consumatori sono scoraggiati dai costi altissimi di produzione e di vendita, oltre che i problemi di smaltimento dei componenti esausti (si pensi soltanto alle batterie dei veicoli elettrici). Ma il rallentamento del risparmio energetico sembra più una questione transitoria e contingente, condizionata anche dai conflitti in Est Europa e in Medioriente, che minacciano il trasporto del petrolio. Secondo gli esperti, infatti, le attività minerarie e di raffinazione saranno fondamentali per sostenere l’economia e per consentire l’elettrificazione e la digitalizzazione.
Rischio e opportunità
«Il settore dei metalli - spiega Issaoui - concentra questioni sostanziali ambientali, sociali, dei diritti umani e di governance, che hanno il potere di generare rischi significativi. Questi fattori combinati hanno creato un concentrato di opportunità attraenti per chi seleziona gli investimenti in un ambiente così rischioso e volatile: a breve, ci si può aspettare la conferma dell’alto rischio/alto rendimento».
Come investire
Metalli e materie prime sono difficili da comprare direttamente per un investitore al dettaglio. Ci sono Etf ed Etc, cioè fondi quotati che replicano in modo passivo, rispettivamente, l’andamento di un paniere di materie prime o di una singola materia prima, ma sono anch’essi volatili ed è consigliabile utilizzarli soltanto per una piccola parte del portafoglio. Anche perché, appunto,sono legati ai rischi della crescita come i sottostanti. Oppure si può investire nel settore delle materie prime attraverso le azioni delle società che li estraggono o che li lavorano. Anche per i titoli delle aziende in Borsa, la differenziazione attraverso un prodotto del risparmio gestito può ridurre i rischi legati alla singola impresa e alla sua gestione, che si aggiungono a quelli del settore.
Le aziende quotate
Sycomore ha selezionato le aziende che considera più promettenti. «Un ampio universo di oltre 150 società quotate - precisa Issaoui - è stato ristretto a una lista di 32 titoli basata su criteri regionali, di dimensione, liquidità e criticità. Ulteriori screening di sostenibilità basati su criteri Esg hanno, poi, ridotto l’elenco a due dozzine di società quotate. Queste includono società minerarie come Imerys, Freeport-McMoRan, Teck Resources e Mp Materials, che gestisce la miniera di terre rare di Mountain Pass in California; oppure società integrate di estrazione e raffinazione come Boliden ed Eramet. O, ancora, produttori di attrezzature minerarie come Epiroc e Metso Outotec, società di riciclaggio tra le quali Befesa e Umicore; infine, società di raffinazione-riciclaggio come Amg e Aurubis. La leva ampia tra guadagni e perdite dei singoli titoli si vede nel grafico qui sotto, con la dispersione della performance: Teck Resources, per esempio, che estrae rame e zinco, è salita molto in Borsa, mentre Eramet ha sofferto il ribasso del nickel e Befesa, nel campo del riciclaggio, patisce anche il calo di entusiasmo per l’economia circolare.