Richemont cede il 100% di Ynap a Mytheresa
Al gruppo svizzero andrà una partecipazione pari al 33% del capitale della società tedesca acquirente
I punti chiave
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Richemont esce dall’investimento Ynap. Ma non del tutto. Il gruppo svizzero del lusso ha raggiunto un accordo con la piattaforma di vendita di capi di lusso Mytheresa per vendere il 100% di Yoox Net-a-Porter. La transazione, che mira a creare un gruppo leader nel settore del lusso digitale multimarca globale, non verrà però pagata in contanti ma in azioni di nuova emissione del gruppo tedesco. A seguito della notizia il titolo Richemont a Zurigo ieri ha registrato un rialzo del 2%. Ma se il gruppo svizzero ne ha beneficiato, Mytheresa ha avuto un’exploit straordinario arrivando a rialzi di oltre il 60%.
I dettagli dell’operazione
Nel dettaglio l’accordo prevede che a Richemont venga riconosciuta una partecipazione pari al 33% del capitale azionario di Mytheresa (considerando il capitale diluito). Al momento della cessione Ynap ha una posizione di cassa di 555 milioni di euro e nessun debito finanziario. Inoltre Richemont metterà a disposizione una linea di credito revolving a 6 anni da 100 milioni di euro per finanziare le esigenze aziendali generali di Ynap, compreso il capitale circolante.
A livello di governance, il gruppo svizzero si vede riconosciuto il diritto di nominare un membro e un ’osservatore’ nel consiglio di sorveglianza di Mytheresa dopo la chiusura dell’operazione, prevista nella prima metà dell’anno 2025. L’acquisizione è comunque soggetta alle approvazioni Antitrust, mentre «non è soggetta o condizionata all’approvazione degli azionisti di Richemont o Mytheresa».
Una cessione annunciata
Il disimpegno da Ynap era stato tentato da Richemont già negli ultimi anni. La cessione a Farfetch e Alabbar, ad esempio, era sfumata a fine 2023, anche perché la stessa Farfetch stava vivendo un momento complesso tanto che all’inizio di quest’anno con un’operazione di salvataggio è stata rilevata dalla coreana Coupang per circa 500 milioni di dollari. Una vicenda non ancora conclusa dal momento che secondo gli analisti Farfect sta zavorrando i risultati del gruppo coreano, che a sua volta cerca di correre ai ripari chiudendo alcune attività della società acquisita come Farfetch platform solutions.
Anni, quindi non semplici per l’ecommerce di lusso, anche se non era mancato l’interessamento per Ynap da parte di private equity, come Bain Capital e Permira, che però, almeno da indiscrezioni, hanno fatto marcia indietro, intimoriti dalle crescenti perdite e dal calo delle vendite della società.
Mytheresa e Ynap a confronto
Ora la cessione all’e-tailer tedesco quotato a Wall Street, che nell’anno fiscale 2024 chiuso a fine giugno ha registrato vendite nette per 841 milioni di euro, in miglioramento del 9,8%. A trainare la crescita dei ricavi è stato il mercato statunitense, in aumento double-digit del 25%. A livello di reddtività, il margine operativo lordo (Ebitda) si è attestato a 25,8 milioni, con un margine del 3,1%. Richemont, nel bilancio terminato nel marzo 2024, ha classificato Ynap come discontinued operations e ha scritto a bilancio il write down dell’asset per 1,263 miliardi, che ha pesato sull’utile netto dell’intero gruppo attestatosi a 2,355 miliardi di euro. L’utile per azione è stato pari a 4,077 euro, ma esclusa Ynap sarebbe stato pari a 6,588 euro.
La società di ecommerce ha registrato nell’esercizio terminato nel marzo scorso un calo dei ricavi del 14% a 2,17 miliardi e una perdita netta di 1,463 miliardi (in miglioramento dal rosso di 3,610 miliardi dell’anno precedente). Conti che il gruppo svizzero voleva escludere da tempo dai propri bilanci e l’occasione è arrivata con l’operazione annunciata ieri.
Il commento degli analisti
L’accordo consente al gruppo svizzero di mantenere una certa esposizione alla vendita al dettaglio multimarca di lusso online senza il controllo operativo, commentano gli analisti di RBC Capital Markets, che aggiungono come a tendere Richemont potrà gestire la propria partecipazione del 33% in Mytheresa in modo più agevole dal momento che è una società quotata in Borsa e un eventuale disimpegnò sarebbe semplice. La risoluzione della “saga” di Ynap elimina un’importante incognita per le azioni Richemont affermano da Fujimori, che giudica l’operazione positivamente perché un accordo su un’attività in perdita con vendite in calo è sempre difficile. «Un problema per gli azionisti è stato risolto, e utilmente entro il periodo di tempo che Richemont aveva precedentemente indicato al mercato» scrive Bernstein.