Violenza di genere, necessario investire sulla scuola e l’educazione affettiva
L’impegno del Gruppo 24 Ore: il dossier sul Sole del 25 novembre, lo speciale online, due libri editi e su Radio 24 interviste a Big Mama e Noemi
I punti chiave
3' di lettura
«Se la tipa non vuol farlo se la scopano i miei/Gli va male perché dopo se la scopano in sei». «Le fischio ogni volta che passa di qui/Vorrei prenderla da dietro come in “Assassin’s Creed”». «Ti sputo in faccia solo per condire il sesso». Sono solo canzoni, sono solo rime canticchiate con Guè Pequeno, Shiva, Emis Killa o Tony Effe nelle cuffiette o gridate ai concerti come fossero rivendicazioni. È la trap, la musica che ascoltano non solo gli adolescenti ma anche i giovanissimi. E spesso senza alcun filtro dei genitori. Così si arriva a quella che qualcuno ha già definito Generazione bestemmia, perché imprecare fa sentire forti, fa sentire giusti. E così non si svuotano solo le bestemmie del loro significato ma anche parolacce e fra loro i giovani si chiamano tr**a o fr**o. Come a normalizzare un linguaggio proibito, sdoganando attraverso le parole anche pensieri e azioni.
Giovani sempre più violenti
La violenza fra i giovani è in continua crescita e, in particolare, quella contro le ragazze. I reati sessuali sono in aumento e anche quelli commessi fra i minori. Così come i femminicidi che vedono protagonisti, vittima e assassino, sempre più giovani, come nel caso di Aurora Tila, uccisa a 13 anni dall’ex fidanzato di 15. Secondo i dati della direzione centrale Polizia criminale, fra il 2020 e il 2023 si è registrata una crescita del 35% delle aggressioni e delle violenze di genere. Indicativo lo spaccato per età delle vittime: il 76% di donne che hanno subìto violenza sessuale e il 73% delle vittime di stupro di gruppo ha meno di 34 anni. L’incidenza delle violenze sessuali tra le giovani, inoltre, dai 14 e i 17 anni è aumentata dal 2020 dal 24 al 27 per cento.
“In trappola”, un libro per supportare gli adulti
A questo fenomeno Chiara Di Cristofaro, Simona Rossitto e Livia Zancaner hanno dedicato il volume In trappola (edito da 24Ore libri), che vuole essere uno strumento di aiuto e supporto per tutti gli adulti che lavorano quotidianamente all’educazione e formazione dei ragazzi. È proprio quello, infatti, l’ambito più delicato e che richiede interventi urgenti affinché nei programmi scolastici si possa inserire l’educazione all’affettività prima e poi l’educazione sessuale. D’altra parte in Italia il 30% dei giovani crede che la gelosia sia una dimostrazione d’amore, percentuale che sale al 45% tra i 14-15enni, mentre il 19% considera la geolocalizzazione accettabile. Il 39% dice di aver subìto violenza, con picchi tra le persone non binarie (55%) e le ragazze (43%). Solo l’1% dei ragazzi si rivolge ai Centri Antiviolenza e il 25% non parla con nessuno. La fotografia che ci restituisce la ricerca Giovani Voci per Relazioni Libere, condotta da Differenza Donna tra ragazzi e ragazze tra i 14 e i 21 anni, non può che avvalorare la necessità di non procrastinare ulteriormente un’investimento sulla scuola in questa direzione.
Lo speciale del Sole 24 Ore
All’emergenza violenza di genere fra i giovani è dedicato lo speciale di quattro pagine in uscita il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, all’interno del Sole 24 Ore del Lunedì e il dossier online, con analisi, interviste, approfondimenti e testimonianze. Inoltre domenica 24 novembre su Radio 24 andrà in onda alle 8.15 il reportage di Le parole contano. Contro la violenza sulle donne con interviste a Big Mama e Noemi. «Io sono stata vittima di violenza, eppure sono qua. Non voglio aver vergogna di raccontare gli abusi che ho subìto, voglio che gli altri mi guardino e dicano: se ce l’ha fatta lei, ce la faccio anche io». Sono queste le parole di Marianna Mammone, in arte Big Mama, che della sua arte ha fatto una bandiera contro la violenza e il bullismo. «Uscire dalla violenza si può, una rinascita è possibile», sottolinea Veronica Scopelliti, in arte Noemi, che insieme a Big Mama e a tante artiste e artisti fanno parte di Una Nessuna Centomila, fondazione dedicata alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne, anche attraverso il superamento di stereotipi, pregiudizi culturali e modelli sessisti. Si torna quindi alla musica, che può perpetrare se non acuire stereotipi e linguaggio sessista, oppure può redimere, rendere liberi e aprire a nuove possibilità di rinascita.