Egm ai raggi X: Nusco schiva la crisi da Superbonus (ebitda +36,6%)
L’azienda campana, che produce porte e infissi, è riuscita ad aumentare i margini, nonostante lo stop alle agevolazioni, nel primo semestre del 2024
I punti chiave
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Non c’è più il Superbonus e anche le altre agevolazioni nel settore della riqualificazione edilizia non se la passano troppo bene. Le società appartenenti ai comparti legati ai vari bonus stanno così attraversando un periodo difficile e non tutte sono riuscite a reagire efficacemente allo shock, soprattutto in termini di margini reddituali. C’è un’eccezione: Nusco.
I numeri
Il gruppo campano attivo nella realizzazione di porte e infissi ha chiuso i primi 9 mesi del 2024 con un incremento del giro d’affari pari al 6,5% a 37,8 milioni, trainati anche dalla controllata Pinum Doors & Windows Srl che ha contribuito per 14,9 milioni (+15,5%). Ma fin qui si tratta di ricavi. Più importante è sottolineare che Nusco, nel primo semestre 2024, a fronte di un fatturato in aumento del 7,5% a 26,5 milioni (di cui 9,7 generati da Pinum che ha registrato un vero e proprio balzo rispetto ai 5,7 milioni del primo semestre 2023), ha visto salire l’ebitda del 36,6% a poco meno di 4 milioni, l’ebit del 34,9% a 2,8 milioni e l’utile netto del 52,3% a 1,6 milioni.
Se poi si considera l’ebitda rettificato, l’incremento nel primo semestre 2024 sarebbe stato del 42,1% a 4,1 milioni (nel periodo la società ha evidenziato sopravvenienze passive nette per circa 135.000 euro). Il settore trainante sia in termini di ricavi che di margini è quello degli Infissi che nel semestre ha visto salire i ricavi del 13,2% a 12,2 milioni e l’ebitda del 40,5% a poco meno di 3 milioni, ma soprattutto al 30/6/2024 presentava un ebitda margin pari al 24,1%. Per le Porte l’incremento del fatturato è stato del 3,1% a 14,2 milioni e quello dell’ebitda del 26,3% a poco più di 1 milione, con un ebitda margin molto più basso (7,1%).
Indebitamento in flessione e su livelli molto bassi
Al 30/6/2024 l’indebitamento finanziario netto era pari a 1,1 milioni (in forte riduzione rispetto ai 2,3 milioni di fine 2023), e dava luogo a un rapporto Debt/Equity pressochè irrilevante dato che il patrimonio netto alla medesima data risultava pari a 27,4 milioni. La società è riuscita a ridurre l’indebitamento bancario, in particolare a medio/lungo termine. Prudenzialmente per l’esercizio 2023 non sono stati pagati dividendi “cash” a valere sull’utile netto della capogruppo (pari a 2 milioni), ma è stata assegnata agli azionisti 1 azione gratuita ogni 14 possedute.
Il backlog del gruppo al 30/9/2024 ammontava a 18,2 milioni (+7,5% rispetto alla stessa data del 2023), di cui 9,2 riferiti a Pinum (+33,3%). Appare quindi evidente che Nusco oltrepasserà nettamente il trend dei ricavi previsti nel 2024 per il settore dei serramenti e delle facciate continue (-1,1% rispetto al 2023 secondo l’associazione di categoria Uncmi). E anche per il 2025 le premesse sono decisamente più favorevoli del -0,5% stimato dalla stessa associazione (-2,5% nel segmento residenziale e +2% in quello non residenziale).
Per i nuovi investimenti ottenute agevolazioni dal Mimit
Nusco sta effettuando rilevanti investimenti, ed in particolare è in corso di costruzione il nuovo stabilimento di Pinum a Moara Vlasei (Romania) da 20.000 mq. e dedicato alla produzione sia di porte che di infissi; i lavori dovrebbero terminare entro il primo trimestre 2025. Ma non saranno trascurati gli impianti in patria, dato che la società si è aggiudicata i benefici previsti dal Mimit per la promozione delle Pmi nelle Regioni del Sud per complessivi 3,65 milioni (di cui 1,9 di contributi in conto impianti a fondo perduto e 1,7 quale finanziamento agevolato da restituire in 7 anni).
La somma coprirà il 75% degli investimenti previsti, pari a 4,87 milioni, destinati agli impianti di Nola con il rinnovo di una linea produttiva per la realizzazione di infissi, l’automazione di due magazzini verticali, la digitalizzazione del sistema gestionale degli ordini e l’installazione di 500 kWh di pannelli fotovoltaici sul tetto dell’impianto che lo renderanno completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. Queste attività saranno realizzate entro 18 mesi e consentiranno fra l’altro di aumentare del 20% la capacità produttiva dello stabilimento.
Oltre ai citati contributi e finanziamenti, Nusco potrebbe nel 2025 e 2026 ottenere nuovi mezzi finanziari dall’esercizio dei warrant, i cui termini sono stati prorogati a maggio 2024 e saranno ora esercitabili anche tra la fine di giugno e l’inizio di luglio 2025 e 2026 rispettivamente a 1,64 e 1,8 euro per azione. Ma ad oggi i prezzi del titolo azionario sono di poco superiori a 0,9 euro per azione.
Previsti potenziamento della rete commerciale e lancio di nuovi prodotti
Quotazioni che non sembrano congruenti con l’andamento economico – finanziario e con le prospettive del gruppo, la cui strategia prevede come priorità l’espansione nei mercati emergenti (attualmente il 64,51% dei ricavi viene conseguito in Italia, il 33,79% nell’area UE e solo l’1,7% nel resto del mondo), ma anche il già citato efficientamento dei processi di produzione interni, lo sviluppo e integrazione del business di Pinum (il che ovviamente porterà a una maggiore incidenza dei ricavi dall’estero), il potenziamento delle attività di certificazione e sviluppo tecnologico e, sotto il profilo commerciale, l’incremento dei negozi monomarca (in franchising), la diversificazione e personalizzazione dell’offerta commerciale, iniziative di co-marketing con i rivenditori e sinergie produttive e commerciali con aziende di settori complementari.
Nel frattempo Nusco ha sviluppato infissi in legno-alluminio caratterizzati da un miglioramento del 20% delle prestazioni termiche, del 15% dell’isolamento acustico e del 25% della vita utile rispetto ai tradizionali infissi in legno. Tramite l’ottimizzazione dei processi e l’introduzione di soluzioni tecnologiche innovative, la società è riuscita a ridurre i tempi di produzione, i consumi energetici ed i costi di produzione degli infissi verniciati con vernice in polvere (per i quali vengono ora impiegate vernici in polvere a basso impatto ambientale). Presenterà alla mostra-convegno dell’edilizia, architettura e design “Arkeda” di Napoli gli infissi di ultima generazione in legno-alluminio Sintesy W70 e i nuovi prodotti della gamma Porte.
La produzione degli infissi in legno sarà ora gestita direttamente dopo la risoluzione del contratto di subfornitura con Modo Srl (che faceva capo alla famiglia Nusco), di cui la società aveva acquisito il 44,17% a fine 2023 sottoscrivendo un aumento di capitale da 1,06 milioni per il quale non vi è stato però esborso di denaro ma compensazione crediti; residuava un credito da 600.000 euro da corrispondere in due tranches nel 2024 e 2025. Nusco assorbirà i 112 dipendenti di Modo Srl (che è stata posta in liquidazione volontaria) e stima di conseguire un risparmio di costi annui per 300.000 euro oltre a semplificare la gestione finanziaria.
Flottante basso
Come spesso accade per le società dell’Euronext Growth Milan, il flottante è basso e in questo caso pari al 20,15% del capitale sociale. Anche gli scambi sul titolo sono purtroppo al lumicino, e tutto ciò probabilmente spiega in gran parte un andamento delle quotazioni non diverso da quello di società operanti in settori contigui ma con margini reddituali in forte flessione, a differenza di Nusco. Sotto il profilo Esg va ricordato che la società, su base volontaria, redige dal 2022 il bilancio di sostenibilità; solo dal 2023 rientra nelle fattispecie dimensionali previste dalla Direttiva Csrd sui bilanci di sostenibilità. È inoltre sponsor ufficiale, dal 2024, di Avellino Basket, che milita nella Serie A2.