"La tv � una bestia, per avere cinque minuti che spaccano devi lavorare due giorni". Magari inciampa in un congiuntivo - comunque, meno di molti di noi - ma con l’italiano si fa capire benissimo, Michael Holbrook Penniman Jr. in arte Mika. Ha impiegato tre anni da giudice di X Factor per impararlo e ora spicca il grande salto: da marted� 15 novembre sbarca in prima serata su Rai2 con Stasera Casa Mika e se la casa in tv rifletter� la sua - poltrone patchwork, teiere rosa e fumetti d’epoca - non sar� la variet� a mancare. Del resto, di variet� si tratta. "Sketch, duetti, orchestra e pubblico, canzoni mie e non mie, storie da raccontare in giro per l’Italia — promette Mika, reduce dal lungo tour dopo l’album No Place in Heaven: un house party surreale, un grande show al tempo stesso intimo e tecnologico, che rimanda alla tv che faceva sognare, ballare e piangere". Secchione doc della cultura pop italiana, Mika dice di ispirarsi agli storici variet� di Mina e al salotto di Quelli della Notte e nella prima puntata omaggia pure Ugo Tognazzi ("popolarissimo in Francia, dove sono cresciuto: con Il vizietto rideva pure mia nonna, una donna che non � il massimo della tolleranza; ma io, vedendolo, mi sentivo pi� normale"). Accanto a lui, signore di casa, Sarah Felberbaum e Virginia Raffaele con i suoi personaggi e ospiti assortiti, da Renga alla Bellucci, da Giallini a Benji&Fede e pure Arbore. E poi, la trovata di trasformare Mika in un taxista per le vie di Napoli, Catania o Roma, i costumi di Valentino e i coreografi dell’Op�ra: molti ingredienti, molto rischio, troppo rischio?
Pigiama — "Ma io voglio fare ci� che mi sento, cambier� sempre, non amo le etichette. Il rischio? Non seguiamo un format, non garantiamo il pathos ogni 10’: cerchiamo una tensione che ti porti fino alla fine ma lo show si potr� rivedere anche a pezzi, come si fa su YouTube". Gi�, ma l’anima viva di Mika, quella che all’uscita dell’ultimo album gli faceva dire "ho scritto un inno alla libert�, non so se avr� posto in paradiso: se c’�, bene"? Era forse nella collaborazione con un ospite che non potr� esserci, Dario Fo, con cui il cantante nato a Beirut - e che non smette di comporre - ha parlato di "provocare l’assurdit� per provocare la tolleranza. Infatti affronteremo il tema della diversit� senza fare prediche". Per chiudere, invece, pigiama party notturni destinata alla sigla finale e realizzati in piazza a Bergamo, Rimini e Aosta. A proposito, com’� andata? "Mai avuto intorno cos� tanti fan che mi volevano toccare il culo".