Come viene affrontata la violenza di genere nell'UE?
La violenza di genere e quella domestica, che colpiscno in particolare le donne e le ragazze, restano una piaga in Europa. L'UE ha approvato varie misure per eliminarle.
La maggior parte dei paesi dell'UE dispone di leggi per contrastare la violenza basata sul genere o sull'orientamento sessuale. Tuttavia, l'assenza di regole comuni, impedisce che venga affrontarla in modo efficace. Per questo il Parlamento europeo insiste per una normativa europea a riguardo.
Sebbene le principali vittime di tale violenza siano le donne e le ragazze, anche gli uomini possono essere colpiti da questo tipo di violenza. A loro volta, sono prese spesso di mira le persone LGBTIQ+.
Tale violenza, ha conseguenze negative sia a livello individuale che all'interno della famiglia, con ripercussioni tanto a livello di collettività che a livello economico.
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Le norme dell’UE sulla lotta alla violenza contro le donne
Nell'aprile 2024 il Parlamento ha adottato le prime norme dell'UE sulla lotta alla violenza contro le donne. L'obiettivo è prevenire la violenza di genere e proteggere le vittime, in particolare le donne e le vittime di violenza domestica.La direttiva chiede leggi più severe contro la cyberviolenza, una migliore assistenza alle vittime, misure per prevenire gli stupri e una maggiore comprensione del consenso sessuale.
Le nuove norme vietano anche le mutilazioni genitali femminili e il matrimonio forzato e delineano linee guida particolari per i reati commessi online. La legislazione includerà anche un elenco più lungo di circostanze aggravanti per i reati che dovrebbero comportare pene più severe, come i crimini contro personaggi pubblici, giornalisti o difensori dei diritti umani.
Le norme prevedono che la sicurezza e il benessere delle vittime siano prioritari, anche offrendo l'accesso ad alloggi protetti. L'assistenza sanitaria deve essere resa accessibile, compresi i servizi di salute sessuale e riproduttiva.Le nuove norme entreranno in vigore venti giorni dopo la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE e gli Stati membri avranno tre anni per attuarle.
Il diritto all'aborto come diritto fondamentale
In una risoluzione adottata nell'aprile 2024, gli eurodeputati esortano il Consiglio ad aggiungere l'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva e il diritto a un aborto sicuro e legale alla Carta dei diritti fondamentali dell'UE - una richiesta avanzata più volte.
Il testo esorta gli Stati membri a depenalizzare completamente l'aborto in linea con le linee guida dell'OMS del 2022. I deputati chiedono alla Commissione di garantire che le organizzazioni che operano contro l'uguaglianza di genere e i diritti delle donne, compresi i diritti riproduttivi, non ricevano finanziamenti dall'UE.
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Violenza tra partner nelle battaglie per la custodia
Si stima che il 22% delle donne abbia subito violenze fisiche e/o sessuali dal partner attuale o da partner precedenti e che il 43% abbia subito violenze psicologiche, la maggior parte delle quali denunciate.
Nell'ottobre 2021 il Parlamento ha chiesto misure urgenti per proteggere le vittime della violenza nelle battaglie per la custodia, sottolineando che le udienze dovrebbero essere condotte da professionisti qualificati e svolgersi in ambienti a misura di bambino. I deputati hanno inoltre esortato i paesi dell'UE a sostenere le vittime per consentire loro di raggiungere l'indipendenza finanziaria e abbandonare le relazioni abusive e violente.
Nell'aprile 2022, gli europarlamentari hanno chiesto alla Commissione europea di proporre delle linee guida a livello europeo per proteggere i diritti dei bambini nell’ambito dei procedimenti di diritto civile, amministrativo e di famiglia. La risoluzione adottata dal Parlamento europeo chiede che l'audizione del minore sia condotta da un giudice o da un esperto qualificato e che non sia esercitata alcuna pressione, neanche da parte dai genitori. Gli europarlamentari inoltre hanno chiesto ai Paesi dell’UE di adottare misure per collegare i procedimenti penali e civili che coinvolgono una singola famiglia e i minori, al fine di evitare efficacemente discrepanze tra le decisioni giudiziarie e le altre decisioni legali che danneggiano i minori.
Molestie sessuali e violenza online
Nel dicembre 2021, i deputati hanno chiesto all'UE di adottare una definizione comune di cyberviolenza di genere e di renderla punibile per legge, con sanzioni minime e massime armonizzate per i paesi alti. La proposta si basa su una relazione del 2016 sulle molestie online.
Tra le azioni che il Parlamento vorrebbe rendere sanzionabili compaiono: le molestie informatiche, lo stalking informatico, le violazioni della privacy, le registrazioni e la condivisione di immagini di aggressioni sessuali, il controllo e sorveglianza a distanza (comprese le app spia), le minacce e gli appelli alla violenza, l'incitamento all'odio sessista, l'induzione all'autolesionismo, l'accesso illecito a messaggi o account di social media, la violazione dei divieti di comunicazione imposti dai tribunali e la tratta di esseri umani.
Convenzione di Istanbul
Il completamento dell'adesione dell'UE alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica resta una priorità.
Il Parlamento ha accolto con favore l'iniziativa del gennaio 2021, con cui la Commissione propone misure per raggiungere gli obiettivi della Convenzione di Istanbul, qualora alcuni Stati membri continuassero a bloccare la ratifica da parte dell'UE.
Mutilazioni genitali femminili
Il Parlamento ha approvato leggi e risoluzioni per aiutare a porre fine alle mutilazioni genitali femminili (MGF) in tutto il mondo. Sebbene questa pratica sia illegale nell'UE, si stima che nei soli 13 paesi europei presi in analisi, siano circa 600.000 le donne ad essere state vittime di MGF e 180.000 le ragazze a rischio di questa pratica.
Nel 2019, il gruppo The restorers composto da cinque studentesse del Kenya sviluppatrici di un'applicazione in grado di venire in aiuto alle ragazze vittime di mutilazione genitale, fu selezionato tra i finalisti al Premio Sacharov per la libertà di pensiero.
Nel 2014 il Parlamento europeo assegnò il Premio Sacharov al Dr Denis Mukwege, il ginecologo congolese noto per il suo lavoro in difesa dei diritti delle donne e in particolare delle vittime di stupri di gruppo e violenze sessuali nella Repubblica Democratica del Congo.
Le Donne: le principali vittime
- Nell'Unione europea, una donna su tre ha subito violenza fisica e/o sessuale dall'età di 15 anni
- Più della metà delle donne è stata molestata sessualmente
- Quasi una volta su cinque l'autore della violenza contro le donne è il loro partner
(Fonte: Violence against Women, un'indagine commissionata dall'Agenzia per i Diritti Fondamentali dell'Unione Europea nel 2014)
Per saperne di più sull'azione in difesa dei diritti delle donne:
- Cronologia: le tappe fondamentali della lotta dell'UE per i diritti delle donne (video)
- Equilibrio vita-lavoro: nuove regole per il congedo per l'assistenza familiare
- Colmare il divario retributivo di genere
- Le donne al Parlamento europeo (infografica)