L’economia in edicola lunedì

Investimenti esteri? Sempre pochi. Così ci facciamo frenare da burocrazia e paura di essere colonizzati

di Alessandra Puato

L’analisi di Ferruccio de Bortoli sulla mancanza di capitali stranieri: nel 2023 la Spagna ne ha intercettati il doppio di noi

L’Italia vive una contraddizione: da un lato per la crescita delle sue aziende deve attrarre investimenti, anche esteri; dall’altro vorrebbe evitare di essere colonizzata dai grandi gruppi stranieri. Un equilibrio può essere trovato spingendo sull’innovazione, che può consentire alle aziende di salire di taglia accogliendo soci esterni sì, ma in minoranza. In ogni caso, restare un Paese attrattivo per gli investitori esteri è il presupposto per lo sviluppo. E’ quanto emerge dall’articolo scritto dal Ferruccio de Bortoli sull’Economia del Corriere della Sera, in edicola lunedì gratis con il quotidiano.
«Attrarre nuovi investimenti è la chiave che il governo gioca soprattutto pensando al momento in cui, dopo il 2026, salvo rinvii, verrà meno la spinta del Pnrr – scrive de Bortoli - . Se non ci si prepara per tempo, l’esaurimento del Next Generation Eu non sarà privo d contraccolpi». Un indicatore che segnala il momento di scarsa attrattività del Paese è il Gae, il Global attractiveness index di Teha, nota de Bortoli. Che scrive: «Nel 2023 i cosiddetti Ide, gli investimenti diretti esteri, sono calati (secondo questo indice, ndr.) del 40%. L’Italia è riuscita ad attrarre 18,2 miliardi di investimenti diretti; la Francia 42; la Germania 36; la Spagna 35. Non solo abbiamo avuto un flusso che è la metà di quello spagnolo, ma abbiamo ottenuto solo le briciole di quello complessivo di cui ha goduto l’intera Ue: appena il 2%». Tra gli ostacoli, si segnalano la burocrazia e i tempi delle autorizzazioni.

Il dilemma di Stellantis

La copertina di questa settimana è dedicata a Carlos Tavares: il ceo di Stellantis è ormai a fine corsa, dove ha sbagliato e chi potrà succedergli? Dalle auto invendute ferme nei concessionari americani al rapporto logorato con il governo italiano, ritratto di un manager i cui risultati nel gruppo dell’auto nato dalla fusione tra Psa e Fca si sono rivelati diversi dalle aspettative.
A proposito di shopping transfrontaliero. Tra i personaggi della settimana c’è Alberto Bertone, che con la sua Acqua Sant’Anna conclude la prima acquisizione all’estero, in Francia. «Solo rilevando un business all’estero puoi entrare nel mercato delle acque minerali, ora lavoriamo sulla Germania», dice. Altra impresa raccontata è Lidl Italia: con il presidente Massimiliano Silvestri, il gruppo della distribuzione tedesco annuncia un investimento di 400 milioni sull’Italia. Intanto Elliott Hill, il ceo di Nike, di origine italiana, lavora al rilancio dell’azienda di scarpe sportive.

I robot in fabbrica

In questo numero, come ogni ultimo lunedì del mese, torna L’Innovazione, 16 pagine dedicate a digitale, Ai e scienza. Tra gli argomenti , l’intervista all’imprenditore Enrico Carraro, che racconta come l’intelligenza artificiale sia entrata in fabbrica. Di Ai si parla anche nel focus sul nuovo mondo del lavoro, con i software sviluppati dall’americana Workday.
Nella sezione Risparmio trovate la nuova mappa dei costi dei mutui nelle maggiori banche, dopo il taglio dei tassi della Bce e della Fed. Vince sempre il fisso. 

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29 settembre 2024 ( modifica il 29 settembre 2024 | 09:00)