È stato da poco pubblicato il primo Rapporto Strategico della Community Smart Building, una piattaforma multi-stakeholder di alto livello istituita nel 2022 da The European House – Ambrosetti con l’obiettivo di elaborare scenari, strategie e proposte di policy per il lancio del settore Smart Building in Italia.
Si tratta di un’iniziativa importante per un settore che ha bisogno di affermarsi nel nostro Paese, insieme alla necessità di instaurare un serio dialogo tra gli attori della filiera e le istituzioni. L’obiettivo è creare “un modello operativo condiviso, favorendo lo sviluppo di contenuti e proposte per promuovere l’evoluzione del parco immobiliare italiano come opportunità di crescita e di modernizzazione del Paese”[1], come la Community dichiara.
Ripercorrendo i punti salienti del rapporto si ricava un quadro piuttosto completo della situazione dello Smart Building in Italia e delle potenzialità di sviluppo sul mercato.
Perché parlare di edifici intelligenti in Italia
I membri della Community Smart Building hanno raccolti i 5 motivi per cui è cruciale parlare di edifici intelligenti in Italia; ne evidenziamo tre:
- La transizione energetica deve essere accelerata e il settore degli edifici ha un peso rilevante in questo processo dal momento che in Italia, si legge nel report, il settore civile è responsabile di circa il 28% dei consumi finali di energia e circa il 18% delle emissioni dirette di CO2. L’obsolescenza del patrimonio immobiliare italiano non aiuta a migliorare questa tendenza.
- Guardando al paradigma della Società 5.0, che comincia ad affermarsi, il benessere dell’essere umano e il concetto di well living diventano sempre più centrali, soprattutto all’interno degli spazi urbani.
- L’Italia ha competenze di alto livello nella filiera industriale e di servizio dell’abitare: intercettarle e farle fruttare è compito delle imprese e delle istituzioni.
Che cos’è un edificio intelligente
La Community si è posta tra i suoi obiettivi quello di formulare una definizione inclusiva e olistica di Edificio Intelligente per colmare l’attuale gap informativo. Sono state identificare due coordinate associate al concetto: gli obiettivi e gli elementi costitutivi.
Come elementi costitutivi sono stati individuati: tecnologie e processi automatizzati; tecnologie energetiche green; servizi e gestione integrati; controllo da remoto. E come obiettivi: il miglioramento dell’abitabilità; l’interoperabilità dei sistemi; l’efficienza e controllo su consumi e sulla sicurezza; la consapevolezza dei residenti.
In conclusione, la Community Smart Building ha avanzato una proposta di definizione di Edificio Intelligente:
“Un Edificio Intelligente è un hub di servizi automatizzati, real time e adattivi, integrabile con l’organismo edilizio e l’ecosistema esterno, dotato di tecnologie connesse, interoperabili e sostenibili che permettono l’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse idriche e energetiche, dei costi di realizzazione e gestione e la massimizzazione del well-being e della sicurezza degli individui”.[2]
Il valore strategico dello Smart Building in Italia
Sulla base della definizione appena riportata, la Community ha ricostruito il perimetro della filiera estesa del settore Smart Building in Italia con l’obiettivo di qualificarne il valore strategico e promuoverlo.
Il risultato è una rete del valore che coinvolge oltre 35 settori e 180 sottosettori. Infatti, accanto alle dimensioni “core” rappresentate dalle tecnologie e prodotti, dai software, dalle tecnologie di automazione e dal controllo e misurazione dei consumi energetici e idrici, ci sono anche le dimensioni che includono i servizi di supporto, dei settori collegati di input e dei sottoservizi.
Secondo l’analisi della Community Smart Building questa filiera estesa dell’Edificio Intelligente è in grado di generare 130 miliardi di euro di fatturato, 39 miliardi di euro di Valore Aggiunto, e sostenere 626.000 occupati. Inoltre, è stato registrato un crescente tasso di crescita negli ultimi 7 anni.
In che misura è realizzabile una reale riduzione dei consumi energetici
La Community ha elaborato una proiezione secondo uno scenario di fattibilità della riconversione degli edifici italiani in chiave di efficienza energetica e smart, proiettando i risultati in termini di consumi energetici e abbattimento delle emissioni di CO2.
Se tutti gli edifici fossero dotati di tecnologie efficienti, si riuscirebbero a ridurre del 51-57% i consumi energetici, del 7-8% i consumi idrici, e del 45-50% le emissioni di CO2.
È stata fatta anche una seconda proiezione – più realistica visto lo stato di partenza dell’Italia – ipotizzando che solo gli edifici suscettibili alla riconversione vengano dotati di tecnologie efficienti: i consumi energetici verrebbero ridotti del 20-24% all’anno, mentre quelli idrici e le emissioni di CO2 rispettivamente del 4-5% e del 19-28%.
Il risparmio economico ottenuto dalla riduzione dei consumi
Secondo la Community, se un simile intervento solo sugli edifici suscettibili fosse implementato, dal punto di vista economico i risparmi energetici e idrici netti potenziali ammonterebbero rispettivamente a 10,8-11,9 e 1,6- 1,8 miliardi di euro all’anno. Queste cifre corrispondono a circa il 20% e 22% delle spese per consumi energetici delle famiglie italiane nel 2022.
Edifici intelligenti: quali benefici per la salute degli occupanti
È importante sottolineare che i benefici di un intervento di efficientamento energetico su un edificio si estendono anche alla sfera del benessere personale. Come la Community ha giustamente riconosciuto, la tecnologia applicata alla gestione energetica permette di creare ambienti più salubri e confortevoli per chi li occupa. I sistemi HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning), se controllati in modo efficiente, svolgono un ruolo chiave nel raggiungimento di un massimo comfort termico all’interno di un edificio, monitorando la temperatura e la qualità dell’aria indoor, oltre ad abbattere le emissioni di anidride carbonica.
Conclusioni
Questo primo rapporto approfondito sul settore in Italia è importante perché dà voce a un ambito che, se efficacemente supportato a livello governativo e amministrativo, è capace di contribuire significativamente alla transizione energetica ed ecologica del nostro Paese. Il patrimonio immobiliare italiano è una ricchezza sì, ma è anche un grosso fardello dal punto di vista ambientale ed economico. Ecco perché trovare gli strumenti per intervenire è cruciale e l’Italia ha tutte le risorse per farlo. Il governo ha il compito di supportare le filiere industriali e le realtà innovative che operano nel settore, aiutarle a sviluppare le relative competenze e applicarle sul territorio.
Note
[1] Rapporto Strategico, Community Smart Building, 1° edizione, 2023. Realizzato da The European House – Ambrosetti con il supporto di ABB, APPLiA Italia, ANCE Varese, BTicino, Celli Group, Comoli Ferrari, KONE e MCZ. Pag. 13.
[2] Ivi, pag. 58