Gli edifici ad alta efficienza energetica costruiti in Europa adottano prevalentemente la tecnologia delle pareti multistrato leggere (pareti stratificate a secco con la tecnologia S/R, pareti prefabbricate con il sistema SAAD, pareti in...
moreGli edifici ad alta efficienza energetica costruiti in Europa adottano prevalentemente la tecnologia delle pareti multistrato leggere (pareti stratificate a secco con la tecnologia S/R, pareti prefabbricate con il sistema SAAD, pareti in legno, etc) con un pacchetto costituito, quasi totalmente, da materiali strutturali a bassa densità ed isolanti termici ad elevato spessore (anche 20-30 cm), a basso peso specifico e, quindi, a bassa massa di accumulo, al fine di ottenere valori di trasmittanza termica stazionaria molto bassi (inferiori comunque a 0,15 W/mqK). E’, comunque, da considerare che tali tecniche di super-isolamento, trovano indicazione soprattutto in zone climatiche continentali del nord e centro Europa, dove i consumi per il riscaldamento invernale prevalgono nettamente su quelli per il raffrescamento estivo. Inoltre, mentre nel periodo invernale il requisito principale è la protezione del trasferimento del calore dagli ambienti interni all’esterno, durante il periodo estivo, uno dei requisiti è quello dello smaltimento, di notte, del sovraccarico termico accumulato durante il giorno: purtroppo, questa tipologia di involucro “iperisolata”, essendo caratterizzata da una bassa massa termica e, quindi, da una limitata inerzia termica, non permette di “scaricare” adeguatamente nelle ore notturne, il calore accumulato durante il giorno innescando, così, un processo di surriscaldamento. In zone climatiche calde e temperate come, ad esempio, l’area del bacino del mediterraneo, tale fenomeno di sovraccarico termico risulta molto spesso
irreversibile se non vi è, nella costruzione, un perfetto controllo delle fonti di irraggiamento solare (effetto serra) ed un’adeguata
gestione degli apporti gratuiti di calore all’interno dell’edificio (persone, elettrodomestici ed apparecchiature elettriche, illuminazione artificiale, etc). Oltretutto, con questa tipologia di involucro non è possibile sfruttare i benefici dei sistemi passivi di riscaldamento, vista la limitatezza e, in alcuni casi, la totale mancanza di superfici dotate di massa di accumulo termico in grado, quindi, di accumulare il calore quando necessario, per poi distribuirlo agli spazi interni quando l’effetto del guadagno solare cessa. Anche per quanto riguarda il raffrescamento passivo, la massa di accumulo termico appare necessaria in quanto potrebbe essere sfruttata come vero e proprio pozzo termico.
A questi inconvenienti si è cercato di porre rimedio mediante l’adozione di elementi strutturali dotati di massa di accumulo termico (come, ad esempio, solai e pavimenti massivi, corpi scala in cemento armato, strati di intonaco interno ad alto spessore, etc) e/o l’impiego, nella stratificazione delle tamponature esterne, di materiali dotati di una maggiore densità e/o calore specifico (ad esempio pannelli in legno massiccio tipo X-LAM, lana di legno e fibra di legno ad alta densità, fibra di legno mineralizzata, fibre di cellulosa o canapa, intonaci in terra cruda, etc.); tuttavia, il ricorso a tali soluzioni, anche se in alcuni casi consente di raggiungere degli ottimali valori di trasmittanza termica periodica e dei discreti valori di sfasamento ed attenuazione, non permette, comunque, di raggiungere
degli adeguati valori di capacità termica areica interna periodica, di massa termica e di ammettenza interna estiva. Infatti, in area
climatica mediterranea e, comunque, in zone dal clima caldo e/o temperato, un involucro edilizio altamente performante dal punto di vista energetico, se caratterizzato da una scarsa ammettenza interna e da un’insufficiente capacità termica areica interna periodica, (che in parole povere rappresenta la capacità di un componente edilizio di accumulare i carichi termici provenienti dall'interno) può innescare, all’interno dell’edificio, dei fenomeni di surriscaldamento sia nella stagioni estive che nelle stagioni intermedie, (soprattutto in ambienti con alto indice di affollamento) e, quindi, delle condizioni di estremo discomfort termico.