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Pornografia etnica

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The Dairy Maid's delight (Il piacere della lattaia), disegno di Thomas Rowlandson
Giochi lesbici, litografia anonima del 1840

La pornografia etnica è un genere pornografico in cui appaiono interpreti appartenenti a specifici gruppi etnici o che comunque rappresenta atti di sesso interrazziale[1]. Le situazioni inscenate possono raffigurare qualsiasi tipo di gruppo etnico (caucasico, asiatico, afroamericano, latinoamericano) ma una parte importante di questo genere di produzione è costituita da scene incentrate sul rapporto tra individui di pelle bianca e individui di pelle nera.

Pornografia interrazziale

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Con pornografia interrazziale (genere solitamente abbreviato con IR) s’indica particolarmente nell'America del Nord (dove è più marcata la distinzione razziale nell'industria pornografica) generalmente la rappresentazione di atti sessuali tra una persona bianca e una nera[2], e a volte, come semplificazione, una rappresentazione che coinvolge un uomo afroamericano e una donna bianca[2][3]. Questo genere impiega solitamente stereotipi su base etnica e razziale nella rappresentazione degli interpreti coinvolti[2] e molti film pornografici di genere interrazziale includono sterotipi su base razziale[4], benché la segregazione degli attori su base etnica sia considerevolmente diminuita[5].

Dietro la porta verde (1972) è stato uno dei primi film pornografici ad includere scene di sesso tra un'attrice bianca (Marilyn Chambers) ed un attore nero (Johnnie Keyes)[6].

I film pornografici interrazziali hanno visto esplodere la loro popolarità, arrivando a diventare uno dei generi con il maggiori tassi di crescita e vendite.[7]

Controversia nell'industria pornografica statunitense

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È diffusa la convinzione che in passato alcune delle attrici pornografiche statunitensi bianche furono messe in guardia sull'evitare uomini afroamericani, sia sulla scena che nelle loro vite private. Una motivazione plausibile poteva essere la diffusa convinzione che apparire in una scena di pornografia interrazziale avrebbe rovinato la carriera di una pornostar bianca, sebbene alcuni osservatori abbiano osservato come non ci sia prova a supporto di questa credenza[3]. Sheldon Ranz, un critico di Adult Video News, scrisse nel 1997 che:

(EN)

«We keep hearing a lot about 'the powers that be' that tell white women that it's not in their 'interest' to work with blacks. Is there any proof that Ginger [Lynn]'s scene with Tony El-Lay in Undressed Rehearsal hurt her career? Nina Hartley still gets lots of bookings in Southern strip clubs, especially Texas, even though she is an avowed interracialist.[8]»

(IT)

«Continuiamo a sentirne molte su 'posizioni di potere' che suggeriscono alle donne bianche come non sia nel loro 'interesse' lavorare con neri. C'è qualche prova che dimostri che la scena di Ginger [Lynn] con Tony El-Lay in Undressed Rehearsal abbia danneggiato la sua carriera? Nina Hartley riceve ancora molte chiamate negli strip club del Sud, specialmente nel Texas, pur essendo una interrazzialista dichiarata»

D'altro canto però alcuni commentatori hanno fatto notare come la mancanza di differenza razziale e del "nonsense riguardo all' 'attrazione' e alla 'preferenza'" nella scena pornografica europea ha permesso a molte attrici europee di primo livello di apparire in film pornografici interrazziali statunitensi[9]. Lexington Steele rivelò in un'intervista a The Root, una rivista in lingua inglese di cultura afroamericana, che le attrici bianche che apparivano in scene di pornografia interrazziale potevano tenere nascoste le loro carriere a causa di pressioni sociali da parte dei loro amici intimi, sostenendo che "È solo un elemento della cultura statunitense che esiste ancora, e c'è la sensazione che una donna bianca verrà deflorata o, se vuoi, sporcata dal realizzare una scena con un uomo nero"[10].

Presunto ruolo degli agenti

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Sophie Dee, personalità di spicco del settore, in un'intervista del 2010 sosteneva che gli agenti spesso fanno pressioni sulle attrici bianche per evitare che appaiano in scene di pornografia interrazziale, esse vengano pagate meglio per comparire in scene con uomini neri e le loro carriere non verrebbero danneggiate in nessun modo, portando ad esempio alcune attrici della Vivid Entertainment[11].

In un articolo del 2013 Aurora Snow osservava che la causa principale che impediva a diverse attrici bianche di realizzare scene interrazziali era l'"ansia da carriera" imposta dagli agenti, piuttosto che gli stessi pregiudizi razziali e Tee Reel, attore pornografico e uno dei pochi agenti neri del settore, aveva un'opinione concorde, dicendo che "Ho fatto sesso fuori dalle scene con alcune ragazze che nell'ambiente [di lavoro] dicono di non fare scene interrazziali"[12].

L'attrice pornografica Kristina Rose ha dichiarato che alcuni agenti dicono alle attrici più giovani che guadagneranno di meno per un'apparizione in una scena di pornografia interrazziale in modo tale da proibirne la partecipazione, sebbene a livello globale sia vero l'esatto contrario[12].

Critiche accademiche

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Alcuni accademici hanno scritto a proposito delle interviste degli attori pornografici, in cui questi esprimono il loro punto di vista sulla pornografia interrazziale come una forma trasgressiva di superamento del razzismo[13]. Nel Capitolo 3 del suo libro Porn Studies, Linda Williams, professoressa di studi cinematografici a Berkeley, esamina il film pornografico Crossing the Color Line con l'attore nero Sean Michaels e l'attrice bianca Christi Lakes[13]. Nelle interviste su questo film, Michaels e Lakes esprimono come l'essere "ciechi al colore" sia un approccio progressivo alla pornografia interrazziale[13]. Gli accademici hanno comunque identificato una contraddizione tra queste interviste e le successive performance, in cui entrambi gli attori fanno diverse volte riferimento alle differenze di colore della pelle tra i due[13]. Ad esempio, Lakes si riferisce alle parti intime di Michaels come "grande e nero"[13]. Gli studiosi sostengono che sottolineando intenzionalmente le differenze razziali, la razza stessa diventa il tema principale per intrigare gli spettatori, che perpetra l'abitudine di sottolineare in chiave esotica le differenze razziali[13]. Alcuni notano che nella pornografia interrazziale questa tensione sessuale erotizzata si rifà al periodo della schiavitù, in cui i possidenti bianchi mantenevano separati donne bianche e uomini neri[13]. Linda Williams afferma che c'è una tensione tra paura e desiderio sessuale in questo genere pornografico[13].

Mireille Miller-Young, professoressa di studi femministi all'Università della California in Santa Barbara, sostiene che mentre l'industria pornografica ipersessualizza le attrici afroamericane, queste vengono spesso pagate di meno (circostanza confermata in alcuni casi dall'attore Moe Johnson[3]), assunte (a tempo/scene) di meno e sono oggetto di minori attenzioni durante i controlli sanitari rispetto alle loro controparti bianche[14]. Alcuni accademici sostengono inoltre che le donne bianche sono sostenute come il prodotto più costoso del settore, mentre le donne nere sono spesso sottostimate per il loro lavoro sessuale, indipendentemente dalle loro abilità erotiche evidenti[14].

  1. ^ (EN) Peter Lehman (a cura di), Pornography: Film and Culture, in Rutgers Depth of Field Series, 1ª ed., Piscataway, Rutgers University Press, 2006, p. 208, ISBN 0-8135-3871-8. URL consultato il 2 dicembre 2011.
  2. ^ a b c (EN) Tracy Clark-Flory, Porn’s Race Problem, su vocativ.com, Vocativ, 1º settembre 2009. URL consultato il 2 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2015).
  3. ^ a b c PORNO APARTHEID – GLI AGENTI DICONO CHE SCOPARE CON I NERI ROVINA LA CARRIERA, su Dagospia, Dagospia S.p.A., 6 luglio 2015. URL consultato il 12 novembre 2015 (archiviato il 14 agosto 2015).
  4. ^ (EN) Joanne Cachapero, Lex Steele Talks God on BET, su XFANZ.com, Adnet Media, 15 luglio 2007. URL consultato il 2 novembre 2015 (archiviato il 14 ottobre 2007).
  5. ^ (EN) Rebecca Carroll, Savanna Samson: Becky & the Pussycats Debut Interview, in PAPER, New York, 4 giugno 2007. URL consultato il 2 novembre 2015 (archiviato il 5 settembre 2010).
    «So many girls [in the industry] said, 'Oh you can't be with [a black man] it's gonna ruin your career.' I think that's insane. I love black men, so I was really insistent about being on camera in an interracial [situation] because I didn't want to be part of that mentality.»
  6. ^ (EN) Interracial porn pioneer Marilyn Chambers dead at 56, in The Vancouver Sun, Vancouver, Postmedia Network, 15 aprile 2009 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2009).
  7. ^ (EN) Black/White: Sex, Race & Profit (PDF), su nonstop.tv, NonStop Television, p. 62. URL consultato il 2 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2015).
    «"Interracial" pornography - which most commonly refers to videos featuring black male / white female couplings - has become one of the fastest-growing and biggest-selling genres in adult film today.»
  8. ^ (EN) Sheldon Ranz, Stars Who Refuse Interracial Scenes, su Newsgroup rec.arts.movies.erotica, 5 aprile 1997. URL consultato il 6 luglio 2007.
  9. ^
    (EN)

    «Angel Dark, Stacy Silver, Sylvia Saint, Jane Darling, Liliane Tiger, Monica Sweetheart, Sharka Blue, Ellen Saint, etc., have all done IR, and not because they had to do it to salvage their careers either. And these are all hot European starlets who can pick and choose any guy with whom to do a scene, but don't go around talking nonsense about "attraction" and "preference."»

    (IT)

    «Angel Dark, Stacy Silver, Sylvia Saint, Jane Darling, Liliane Tiger, Monica Sweetheart, Sharka Blue, Ellen Saint, etc., hanno tutte fatto interrazziale, e non perché dovevano farlo per salvare le loro carriere. E queste sono tutte star europee hot che possono scegliere qualunque ragazzo con cui realizzare una scena, ma non girano intorno all'argomento parlando insensatamente di "attrazione" e "preferenza".»

    (EN) Luke Ford, Racism, su LukeIsBack.com, 2005. URL consultato il 2 novembre 2015 (archiviato il 4 novembre 2005).
  10. ^
    (EN)

    «[...] Steele told The Root: "It's definitely something that exists, and I think it's something that's built within the fabric of the industry, because if you look at the individuals that are in positions of authority over some of the white females, the ones governing them are the ones implementing this practice of no interracial." Saying that many of the white women in the industry he knows don't have a problem with such scenes, Steele [...], explained, "It's their managers, boyfriend or husband or family members."»

    (IT)

    «[...] Steele ha rivelato a The Root: "È chiaramente qualcosa che esiste, e penso sia qualcosa che è integrato nella struttura dell'industria, perché se vai a vedere le persone che sono in posizioni di autorità su alcune delle donne bianche, coloro che le controllano sono quelli che fissano questa pratica del non fare scene interrazziali." Aggiungendo che molte delle donne bianche nel settore da lui conosciute non hanno problemi con tali scene, Steele [...], ha spiegato che "Si tratta dei loro agenti, fidanzati, mariti o membri della famiglia."»

    (EN) Keli Goff, Is the Porn Industry Racist?, su TheRoot.com, Univision Communications, 3 aprile 2013. URL consultato il 12 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2013).
  11. ^
    (EN)

    «E così su due piedi mi vengono in mente Janine, Monique e Savanna che erano Vivid girls e hanno fatto scene interrazziali. Non ha danneggiato le loro carriere.»

    (IT)

    «And off the top of my head, Janine, Monique & Savanna who were Vivid girls have done interracial. It hasn't hurt their careers.»

    (EN) Cindi Loftus, Xcitement Interviews: Sophie Dee, su Xcitement.com, 2010. URL consultato il 27 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2010).
  12. ^ a b (EN) Aurora Snow, Interracial Sex Still Taboo for Many Porn Stars, su TheDailyBeast.com, IAC/InterActiveCorp, 5 marzo 2013. URL consultato il 12 novembre 2015 (archiviato il 5 marzo 2013).
  13. ^ a b c d e f g h (EN) Linda Williams (a cura di), part 3: Pornography, Race, and Class: Skin Flicks on the Racial Border: Pornography, Exploitation, and Interracial Lust, in Porn Studies, 1ª ed., Durham, Duke University Press, 2004, pp. 271-308.
  14. ^ a b (EN) Mireille Miller-Young, Putting Hypersexuality to Work: Black Women and Illicit Eroticism in Pornography (PDF), in Sexualities, vol. 13, n. 2, Thousand Oaks, SAGE Publications, Aprile 2010, pp. 219-235, DOI:10.1177/1363460709359229, ISSN 1461-7382 (WC · ACNP). URL consultato il 12 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2014).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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