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Mundo (generale)

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Mundo
Morte536
Cause della morteTrafissione
EtniaGepide
ReligioneCristianesimo calcedoniano
Dati militari
Paese servitoImpero bizantino
Forza armataEsercito bizantino
GradoGenerale
Magister militum
GuerreRivolta di Nika
Guerra gotica
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Mundo (in greco Μοῦνδος?, Moundos; ... – 536) è stato un generale bizantino durante il regno di Giustiniano I.

Di origini gepide e addirittura figlio di un re dei Gepidi,[1] suo padre si chiamava Giesmo, mentre suo zio paterno era il re gepida Trapstila.[2] Nato prima del 488, ebbe almeno un figlio: Maurizio. Dopo il decesso di suo padre, Mundo andò a risiedere a Sirmio con suo zio; dopo l'uccisione di suo zio in una battaglia contro gli Ostrogoti, il re ostrogoto Teodorico gli propose di unirsi al suo esercito e di seguirlo come alleato in Italia; Mundo accettò e servì gli Ostrogoti fino al 526, quando Teodorico perì; ritornò quindi nei Balcani e nel 529 passò dalla parte di Bisanzio, chiedendo all'Imperatore bizantino Giustiniano I di entrare nell'esercito bizantino; fu accolto, insieme ai suoi seguaci, con molti onori e ottenne la carica di magister militum per Illyricum.[3] Nel 529 ottenne dei successi sugli Slavi e l'anno successivo respinse un'incursione dei Bulgari, catturando uno dei loro re e recuperando molto del bottino.[4]

All'inizio degli anni 530 era magister militum per Illyricum. Ricopriva questo incarico quando scoppiò la rivolta di Nika.[5] Mundo era a Costantinopoli al momento della rivolta con un ricco contingente di Eruli e riuscì, con l'aiuto di Belisario a reprimere nel sangue la rivolta, uccidendo più di trentamila persone.[5]

Successivamente, quando Giustiniano dichiarò guerra agli Ostrogoti, fu mandato dall'imperatore alla testa di un esercito a soggiogare la Dalmazia. Mundo inizialmente ebbe successo, riuscendo ad espugnare Salona[6], ma i Goti reagirono all'aggressione inviando un esercito che riuscì nell'impresa di vincere una prima battaglia uccidendo il figlio di Mundo, Maurizio, anche lui generale.[7] Mundo, addolorato per la dipartita del figlio, cercò la vendetta nella battaglia contro i Goti: inizialmente ebbe successo, mettendo in rotta i Goti, ma troppo preso nell'inseguirli, venne trafitto da mano nemica e morì.[7]

La sua morte era stata profetizzata da un oracolo: Capta Africa, Mundus Cum Nato Peribit.[7]

  1. ^ Giovanni Malala, 450.
  2. ^ Teofane, AM 6032.
  3. ^ Malala, 450-451.
  4. ^ Conte Marcellino, s.a. 530.
  5. ^ a b Procopio, La Guerra Persiana, I, 24.
  6. ^ Procopio, La Guerra Gotica, I, 5.
  7. ^ a b c Procopio, La Guerra Gotica, I, 7.