Vai al contenuto

Abbazia di Westminster

Coordinate: 51°29′58″N 0°07′39″W
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Collegiata di San Pietro in Westminster
Collegiate Church of Saint Peter in Westminster
Esterno
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
LocalitàWestminster (Londra)
Coordinate51°29′58″N 0°07′39″W
ReligioneCristiana anglicana
TitolarePietro apostolo
DiocesiRoyal peculiar[1]
Consacrazione28 dicembre 1065
Stile architettonicogotico e gotico
Inizio costruzione1045
Sito webSito ufficiale
 Bene protetto dall'UNESCO
Palazzo ed abbazia di Westminster, con la chiesa di Santa Margherita
 Patrimonio dell'umanità
TipoCulturali
Criterio(i) (ii) (iv)
PericoloNon in pericolo
Riconosciuto dal1987
Scheda UNESCO(EN) Westminster Palace, Westminster Abbey and Saint Margaret's Church
(FR) Palais de Westminster et l'abbaye de Westminster incluant l'église Sainte-Marguerite

La collegiata di San Pietro in Westminster (in inglese: collegiate church of saint peter in Westminster) presso l'abbazia di Westminster (in inglese: Westminster Abbey), per sineddoche con lo stesso nome di quest'ultima, è il più importante luogo di culto già cattolico e poi anglicano di Londra dopo la cattedrale di San Paolo, sede delle incoronazioni dei sovrani d'Inghilterra e di sepoltura di personaggi anglicani importanti. Essa, a causa della sua funzione, non è soggetta all'autorità diocesana ed è una chiesa proprietaria della monarchia britannica (Royal peculiar).

Si trova a Westminster, Londra, a ovest del palazzo di Westminster, sede del parlamento. Fu chiamata così per distinguerla da quella di St. Mary of the Graces (Santa Maria delle Grazie) situata a est (Eastminster), sede di un monastero cistercense.

L'Abbazia è un sito patrimonio dell'umanità UNESCO.

A poca distanza sorge la cattedrale cattolica di Westminster, assai più recente, con la quale l'abbazia non va confusa.

L'abbazia di Westminster fu costruita tra il 1045 e il 1050 da Edoardo il Confessore che ne intraprese la costruzione per mantenere fede a un voto che aveva fatto mentre si trovava ancora in esilio in Normandia: se la sua famiglia avesse riavuto il trono d'Inghilterra egli avrebbe compiuto un pellegrinaggio a Roma.

Quando Edoardo diventò re, gli fu impossibile lasciare il paese. Mandò allora un messaggero al pontefice chiedendo di essere dispensato dal voto, e il papa sostituì il voto nell'impegno a costruire un monastero dedicato a san Pietro. Edoardo individuò un sito dove prima esisteva il culto a San Pietro, a Thorney Island sul Tamigi. Si trattava del luogo dove nel 616 era stato costruito un piccolo santuario dopo che un pescatore aveva avuto una visione di San Pietro. Da allora, il 29 giugno di ogni anno i pescatori del Tamigi portano in dono a san Pietro un salmone, che viene ricevuto dall'abate di Westminster. Attorno al 970, san Dunstano vi costruì un convento di monaci benedettini cui fu affidata la cura del santuario.

Nel 1045, re Edoardo aggiunse una grande donazione di terreni attorno e iniziò la costruzione di una grandiosa chiesa in stile romanico che fu consacrata il 28 dicembre 1065. Nel 1245 fu ricostruita in stile gotico. Nel 1376 la navata fu completamente rifatta dall'architetto Henri Yevele, che curò anche la costruzione della Torre di Londra e del Palazzo di Westminster.

Fra il 1503 e il 1519, durante i regni di Enrico VII e di Enrico VIII, venne costruita la Lady Chapel, chiamata oggi cappella Enrico VII. Il Rinascimento influenzò la costruzione di questa parte dell'abbazia e vi lavorarono artisti italiani, come lo scultore Pietro Torrigiano. Nel 1540 i monaci benedettini dovettero lasciare il monastero a causa degli espropri e della persecuzione verso la Chiesa Cattolica da parte della riforma anglicana. Il monastero cattolico venne rifondato da Maria I d'Inghilterra, ma venne nuovamente dissolto da Elisabetta I nel 1560.

La fine del monastero benedettino non tolse a questa chiesa il suo speciale status di indipendenza dalla diocesi di Londra, anzi lo stesso Enrico VIII d'Inghilterra la elevò a cattedrale di una delle sei diocesi da lui fondate nel 1540, tuttavia già nel 1552 questa nuova diocesi fu abolita da Edoardo VI d'Inghilterra (e poco dopo, come già scritto, fu anche rifondata la comunità monastica da Maria I); Elisabetta I d'Inghilterra la dichiarò Royal Peculiar (ossia chiesa palatina) e tale rango conserva anche oggi, i suoi decani conservarono la giurisdizione ecclesiastica territoriale intorno a Westminster, già degli abati, fino alle riforme dei confini diocesani nel 1840, inoltre gli stessi decani ebbero unito tra 1666 e 1802 anche il ruolo di vescovo di Rochester.

Nella chiesa abbaziale, dal 1066, iniziando con Aroldo II d'Inghilterra cognato di Edoardo il Confessore, si sono svolte tutte le incoronazioni dei reali, tranne quelle di Edoardo V ed Edoardo VIII, e vi sono stati sepolti gran parte dei sovrani fino al 1760.[2]

Pregiate sono le dieci campane dell'abbazia, in tonalità di Re3, famose per aver suonato a tutti gli eventi storici della famiglia reale.

Il 6 settembre 1997 vi furono celebrati i funerali di Lady Diana, principessa del Galles, vittima di un incidente automobilistico sotto il tunnel del Pont de l'Alma a Parigi.

Il 9 aprile 2002 vi furono celebrati i funerali della regina madre Elizabeth Bowes-Lyon, ultima regina d'Irlanda e imperatrice d'India.

Il 19 settembre 2022 vi furono celebrati i funerali della regina Elisabetta II.

Il 6 maggio 2023 vi è stato incoronato re Carlo III insieme alla regina consorte Camilla.

La facciata

La facciata principale della collegiata di San Pietro in Westminster è orientata verso ovest ed è stata costruita nel XV secolo. Preceduta da un sagrato recintato da una cancellata in ferro battuto, è stretta fra le due torri campanarie, costruite tra il 1722 e il 1745 dall'architetto inglese Nicholas Hawksmoor in stile gotico, che ospitano il concerto di campane in Re maggiore, fuso nel 1971; la campana più grande pesa 1544 kg. Al centro della facciata si trova il portale strombato, affiancato dalle statue della Verità, della Giustizia, della Misericordia e della Pace. Sopra di esse, entro una galleria vi sono le statue di dieci martiri cristiani del XX secolo: da sinistra, Massimiliano Maria Kolbe, Manche Masemola, Janani Luwum, Elisabetta d'Assia-Darmstadt, Martin Luther King, Óscar Romero, Dietrich Bonhoeffer, Esther John, Lucian Tapiedi, Wang Zhiming. Al centro della facciata si apre una grande polifora ogivale, chiusa da una vetrata policroma.

La facciata del braccio sinistro del transetto, invece, è a salienti, ispirata ai modelli francesi. Nella parte inferiore, si aprono i tre grandi portali strombati (quello di sinistra è murato), ognuno dei quali è sormontato da una ghimberga; sopra i portali vi sono delle trifore e, più in alto, una loggia che si apre con bifore. In corrispondenza della navata centrale del transetto,si trova il grande rosone circolare; la facciata del transetto termina, in alto, con un timpano triangolare decorato con motivi gotici; ai lati vi sono gli archi rampanti di sostegno, presenti anche a sostegno delle tre navate.

Ingrandisci
Le statue dei martiri del XX secolo
Interno

L'interno della collegiata di San Pietro è a croce latina ed è a tre navate, con una lunghezza di 156 metri ed una larghezza complessiva di 34 metri; la volta della navata centrale, risalente al 1506, raggiunge l'altezza di 32 metri.

Dal portale occidentale si accede alla chiesa: subito si incontra la Cappella di San Giorgio, un tempo battistero e ora dedicata ai caduti della prima guerra mondiale. Sulla sinistra è visibile quello che è considerato il più antico ritratto di un sovrano inglese giunto fino a noi: vi è raffigurato Riccardo II e risale al XIV secolo. Nella navata destra si incontra subito una lapide posta sul pavimento in onore del fondatore dello scautismo Robert Baden-Powell, morto nel 1941, e di sua moglie Olave. Seguono la Panca Abbot e una serie di busti e rilievi raffiguranti vari personaggi inglesi.

Lungo la navata centrale, appena entrati nella chiesa, si vede la tomba del Milite Ignoto e, poco più avanti, una lapide ricorda Winston Churchill. Più avanti sono collocate le tombe di alcuni architetti del XIX secolo e dell'esploratore David Livingstone. Di seguito altre tombe di artisti e militari che si distinsero nelle campagne coloniali indiane.

Nella navata di sinistra spicca il monumento di William Pitt il Giovane. Tutto il transetto, a destra e a sinistra dell'altare maggiore, è occupato dalle sepolture di personaggi storici, tra cui alcuni santi.

Nell'Angolo dei Poeti sono visibili le tombe o le commemorazioni di alcuni letterati e poeti inglesi o britannici come Shakespeare, Browning, Chaucer, Dickens e Kipling. Tra le vetrate e le lapidi commemorative di poeti e scrittori sepolti altrove, vi è quella dell'irlandese Oscar Wilde.

Lo jubé gotico

L'altare maggiore, opera di Sir Gilbert Scott, è sovrastato da un mosaico in vetro raffigurante l'Ultima cena[3]. Dietro l'altare maggiore si trovano le Cappelle Reali, delle quali la principale è quella dedicata a Enrico VII, a tre navate con una corona di cappelle. Complessivamente la cappella raccoglie un centinaio di tombe, quasi tutte di sovrani d'Inghilterra. La statua di Edoardo III, visibile nel museo, è invece la più antica statua europea in legno del sovrano.

Nella chiesa abbaziale è conservata la sedia di re Edoardo (King Edward's chair o St. Edward's chair), il trono sul quale si siedono i sovrani nell'ambito della loro incoronazione, che si tiene tradizionalmente in questo luogo sin dal Natale del 1066, giorno dell'incoronazione di Guglielmo il Conquistatore.

Nell'Abbazia si trovano inoltre anche due scuole, la Westminster School, fondata dai Benedettini nel 1179, e la scuola del coro, la Scuola del Coro dell'Abbazia di Westminster dove studiano da interni i ragazzi del Coro dell'Abbazia di Westminster.

Personalità sepolte nell'Abbazia

[modifica | modifica wikitesto]
Sovrani d'Inghilterra e loro consorti
Altri monarchi
Navata
Transetto settentrionale
Angolo dei Poeti[5]
Chiostro
Coro
Cenotafi

Organi a canne

[modifica | modifica wikitesto]

Nella chiesa si trovano tre organi a canne.

Lo strumento principale è collocato in due corpi contrapposti ai lati dello jubé, al di sopra del quale vi è la consolle. Esso venne costruito dalla ditta organaria inglese Harrison & Harrison ed in seguito dalla stessa restaurato ed ampliato più volte; vennero riutilizzati il materiale fonico del precedente organo, realizzato da Wills nel 1848, e le sue casse, edificate nel 1895 su progetto di John Loughborough Pearson. Esso dispone di 105 registri su cinque manuali e pedali, ed è a trasmissione elettrica.[6]

L'organo positivo da continuo a cassapanca venne realizzato nel 1994 dalla ditta Kenneth Tickell and Co. ed ha 5 registri ed è a trasmissione meccanica.[7]

Nella cappella assiale vi è un organo donato nel 2012 dal Lord sindaco di Londra alla regina Elisabetta II in occasione del suo giubileo di diamante; è opera della ditta Manders, è ispirato agli organi positivi inglesi di epoca barocca ed ha 11 registri.[8]

  1. ^ Essendo una chiesa proprietaria della monarchia britannica non è soggetta all'autorità diocesana
  2. ^ Copia archiviata, su westminster-abbey.org. URL consultato il 10 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2014).
  3. ^ Immagine a 360° dell'altare maggiore e del presbiterio, su sphericalimages.com. URL consultato il 24 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2012).
  4. ^ https://www.westminster-abbey.org/abbey-commemorations/commemorations/sir-john-jennings
  5. ^ nel transetto meridionale
  6. ^ (EN) Westminster Abbey (PDF), su harrisonorgans.com. URL consultato il 15 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2021).
  7. ^ (EN) Westminster Abbey Chamber Organ, London, UK, su tickell-organs.co.uk. URL consultato il 15 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2023).
  8. ^ (EN) The Queen’s Organ – Westminster Abbey, su mander-organs.com. URL consultato il 15 marzo 2020.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN132460849 · ISNI (EN0000 0001 2308 3054 · ULAN (EN500302052 · LCCN (ENn80008753 · GND (DE4206437-5 · BNF (FRcb12354524b (data) · J9U (ENHE987007269723405171