Motoria
Motoria
Da
Matranga Gregorio,
Braj Salvatore,
Geraci Davide,
Lupia Gabriele,
La Manna Giovanni,
Caldararo Salvatore.
CAMMINARE
Camminare è il movimento movimenti alternato eseguito dagli
arti inferiori che permette di spostarsi mantenendo il contatto
con il terreno.
CORRERE
Correre è un esercizio che consiste nella
successione di balzi in cui si alterna il
piede destro con il sinistro.
Il salto da fermi si effettua con una spinta simultanea di entrambi gli arti inferiori, sfruttando forza
muscolare mobilità delle caviglie, delle ginocchia e dell'anca. Quando la spinta è esercitata in verticale
sopra il punto di appoggio del piede, il salto sarà verso l'alto; se invece la spinta è rivolta in avanti, si avrà un
salto in alto e in lungo. Quando invece eseguiamo un salto con rincorsa la spinta viene prodotta da un solo
piede. Solo nei casi in cui serva un forte impulso per salire in verticale, come nella schiacciata della
pallavolo, il salto sarà eseguito utilizzando la forza di entrambi gli arti.
Vengono considerati salti anche i passi della corsa: sono degli stacchi brevi definiti balzi. A ogni balzo, nel
momento dell'appoggio dell'arto a terra, si effettua un unico caricamento che permette l'esecuzione del
balzo successivo.
Rincorsa: è quella lunghezza che permette di raggiungere una velocità ottimale per eseguire
correttamente il salto.
Stacco: è la spinta eseguita dagli arti inferiori; per essere eseguita serve coordinazione e armonia in
quegli’ arti.
Volo: momento del distacco dal suolo, qui serve controllo dell’equilibrio, dello spazio e del tempo,
se si ha una buona coordinazione si può raggiungere una traiettoria ottimale.
Atterraggio: la ultima fase, il momento in cui si deve avere un buon senso dell’equilibrio e cercare
di ammortizzare l’atterraggio senza procurare danni ai muscoli e alle articolazioni.
LANCIARE
“lanciare” è un gesto istintivo, ma allo
stesso tempo molto complicato poiché
richiede equilibrio ma anche
coordinazione oculo manuale, mira,
forza e potenza.
Già sin da quei tempi si era fatta una distinzione tra atletica leggera e pesante: la prima riguarda sport più
semplici basati sui movimenti fondamentali di base, mentre quella pesante riguarda sport più pesanti come
la lotta, il pugilato o il sollevamento pesi.
Ogni gare viene tenuta nel suo stadio di atletica: un esempio è la pista atletica lunga 400 m e suddivisa in
6/8 corsie distanti da 1,22 a 1,25 m l’una, un esempio è la corsa tenuta in diverse prove e disputate in
modo
diverso a
seconda
del campo
di gioco,
oppure le
gare di salti
tenute
sulle
apposite
pedane.
L’esempio
di corsa
più
conosciuta
è la corsa
veloce
differenziata in 100, 200 e 400 m; gli atleti corrono nelle varie corsie partendo al colpo di pistole (una falsa
partenza porta la squalifica), in quelle più lunghe, inoltre, ci sono i vari blocchi che permetto maggiore
stabilità sugli appoggi rispetto alla partenza in piedi.
Nelle gare sui 110 m e sui 100 m la distanza tra un ostacolo ed un altro è di 4 appoggi (quindi in 3 passi),
in modo da scavalcare la barriera senza interrompere il ritmo della corsa; dopo ogni serie di appoggi ci
sarà un'interruzione del ritmo dovuta alla fase della sospensione. Se il ritmo non fosse costante ma
casuale, l'atleta dovrebbe cambiare di volta in volta la gamba di attacco, pregiudicando la velocità
dell'azione.
Il superamento delle barriere prende il nome
di «passaggio dell'ostacolo»: la tecnica infatti
non prevede un vero e proprio salto, bensì
un passo più lungo degli altri
che permette di accentuare la fase di
sospensione durante la quale si supera
l’ostacolo
Ciò permette di spezzare il meno possibile
l'azione della corsa.
LA STAFFETTA
La staffetta è una corsa veloce a
squadre composte da quattro
atleti ognuno dei quali compie una
frazione dell'intero percorso
reggendo una sorta di tubo
chiamato testimone.
Al termine della sua frazione,
l'atleta che regge il testimone
deve cederlo al frazionario
successivo.
Vince la squadra il cui quarto
componente taglia per primo il
traguardo.
La staffetta si corre sulla pista di
atletica. Ne esistono due tipi:
4x100m: in cui i quattro
componenti di ogni squadra corrono
per 100 m ciascuno, e la 4 x 400 m, in cui i frazionisti devono correre per 400 m ciascuno.
Nelle gare 4 x 100 m la partenza si effettua dai blocchi che però, sono sfalsati per compensare lo
svantaggio delle corsie esterne, dato che l'atleta ha l'obbligo di mantenere la sua corsia.
I blocchi di partenza del primo frazionista sono posti in un punto che precede la prima curva dopo il
traguardo: in questo modo il primo e il terzo frazionista corrono in curva, il secondo e il quarto lungo i
rettilinei opposti.
Per permettere agli atleti di passarsi il testimone senza ostacolarsi, il regolamento stabilisce che il cambio
avvenga in una zona ben delimitata della pista chiamata zona di cambio, della lunghezza complessiva di 30
m. Però in realtà il passaggio vero e proprio può avvenire solo negli ultimi 20 m. I primi 10 m, che prendono
il nome di zona di precambio, servono solo per lanciare la corsa di chi deve ricevere il testimone, senza
pregiudicare la velocità della prova. Quindi in totale abbiamo tre zone di scambio all’interno della pista. La
fase più delicata della staffetta è il passaggio del testimone. Il frazionista che deve ricevere il testimone si
pone all'inizio della zona di precambio: quando il compagno con il testimone gli è abbastanza vicino
comincia a correre in modo che il
compagno in arrivo possa raggiungerlo
nella zona di cambio.
Nella staffetta 4 x 100 m il primo
frazionista regge il testimone nella
mano destra correndo all'interno della
sua corsia e lo consegna al secondo
che, correndo all'esterno della corsia, lo
riceve con la mano sinistra. Il terzo
frazionista aspetta il cambio sull'interno
della corsia e riceve il testimone nella
mano destra; dopo aver percorso la sua
frazione lo passa nella mano sinistra
dell'ultimo frazionista che corre
all'esterno e arriva al traguardo.
LA CORSA DI RESISTENZA
La corsa di resistenza si differenzia rispetto alla corsa veloce per il passo meno ampio e frequente e per le
problematiche dovute alla durata e all'adattamento fisiologico allo sforzo. Le conseguenze di tale
adattamento sono:
l'aumento dei battiti e l'affanno
respiratorio, che segnalano la
carenza di ossigeno e di sostanze
energetiche;
il fegato, organo che filtra e pulisce
il sangue dalle scorie e dall'acido
lattico, s'ingrossa e duole; questo
accade perché entra più sangue di
quanto ne possa uscire
(epatopatia da sforzo);
la milza è un organo che produce
sostanze che formano
l'emoglobina, si spreme e duole; questo avviene perché un complesso sistema di recettori ha
segnalato l'esigenza di avere più emoglobina.
Se si ricevono questi segnali, è sufficiente abbassare il ritmo e aumentare l'ossigenazione.
La corsa praticata per molto tempo, soprattutto su superfici dure, può comportare un superlavoro dei
tendini: è quindi importante indossare calzature appropriate, idonee ad assorbire il più possibile l'impatto
con il terreno.
La corsa di resistenza varia in base al posto in cui viene praticata. Per esempio, se viene praticata per
strada, si avrà uno sforzo fisico diverso, rispetto alla corsa praticata in natura, dato che l’attrito tra il
piede ed il terreno cambia anche in base al materiale da cui è fatto il terreno, portando risultati a livello
di sforzo fisico diverso.
IL SALTO IN ALTO
Gli stili con cui si può effettuare il salto in
alto sono due: ventrale (o straddle) e
dorsale analizzeremo il salto dorsale, la cui
esecuzione prevede quattro fasi: rincorsa,
stacco, volo e atterraggio. La rincorsa si
effettua per circa 8-10 passi, partendo a
destra se l'atleta stacca di sinistro e
viceversa. L'atleta si posiziona
esternamente al ritto e percorre una linea
curva che in chiusura diviene quasi
rettilinea. Per regolare la lunghezza della
rincorsa si segnano due aree, di cui la prima
delimita la par-tenza, la seconda il cambio di
direzione della corsa. Le misure di queste
aree possono subire oscillazioni a seconda
dell'età degli atleti. È fondamentale che il
tipo di rincorsa sia scelto in base alle
capacità e alle caratteristiche del e al suo
sviluppo psicomotorio. La rincorsa deve essere compiuta con estrema naturalezza, in modo da
incrementare la velocità gradualmente ed entrare nel tratto curvo senza repentini cambi di direzione si
deve aumentare
progressivamente l'inclinazione del busto, evitando torsioni inutili, mentre le braccia devono compiere
ampie oscillazioni.
In prossimità dell'asticella, dopo avere effettuato il caricamento sull'arto di stacco, l'atleta deve flettere
l'altro arto verso l'alto;
contemporaneamente, gli arti superiori
devono muoversi in modo coordinato
per agevolare la ricerca dell'elevazione.
Tale gesto determina una rotazione
sull'asse verticale del corpo, verso
l'esterno, e favorisce
così la fase di volo. L'atleta, quando si
trova trasversalmente al di sopra
dell’asticella, effettua lo svincolo ed
estende simultaneamente le gambe e le
cosce, per evitare di abbattere l'asta.
L'atterraggio viene effettuato di schiena,
perciò richiede notevole attenzione da
parte dell'atleta: una sua errata posizione rispetto all'asticella potrebbe infatti farlo atterrare sul bordo del
materasso o addirittura al di fuori. L'atleta deve cercare di atterrare con la parte alta del dorso. Per evitare
che nell'impatto le gambe colpiscano il viso, deve tenerle flesse e leggermente divaricate.
-------------------------------------
IL SALTO IN LUNGO (Lupia Gabriele)
Il salto in lungo richiede doti di velocita, equilibrio, coordinazione e forza esplosiva.
Perché un salto risulti valido, lo stacco deve essere eseguito non oltre la zona prestabilita, delimitata
dall'asse di battuta larga 20 cm.
In una gara di salto in lungo ogni saltatore ha diritto a tre prove. I migliori otto saltatori avranno diritto ad
altre tre prove supplementari e il miglior salto in assoluto designerà il vincitore.
Tecnicamente l'esecuzione del salto in lungo si divide in quattro fasi: rincorsa, stacco, volo e atterraggio.
Lo scopo della rincorsa è raggiungere la massima velocità controllabile dall'atleta, cioè la velocità limite in
cui egli è in grado di eseguire uno stacco proficuo.
Lo stacco è il momento in cui la velocità orizzontale deve essere trasformata nella migliore elevazione
possibile.
La lunghezza del volo dipenderà dalla velocità orizzontale, che deve essere la massima compatibile con
un'elevazione che la conservi, esistono vari tipi di movimento: il cosiddetto Step-style, in cui l'atleta compie
in aria un passo e mezzo, due passi e mezzo oppure tre e mezzo, e lo stile Hang.
L'atterraggio migliore è quello che porta il baricentro il più lontano possibile dalla linea di stacco senza
che vi sia una caduta indietro dell'atleta.
Ci concentreremo sulla tecnica di lancio cosiddetta O'Brien, ideata dall'atleta statunitense William Patrick
"Parry" O'Brien nei primi anni Cinquanta; questa tecnica si differenzia dal metodo fino ad allora usato
Posizione di partenza.
Fase preliminare.
Massimo caricamento e inizio della traslocazione.
Traslocazione o scivolamento.
Fase di lancio.
Inizio della fase di spinta.
Completamento della spinta e uscita dell'attrezzo.
Da un punto di vista tecnico, la progressione delle fasi del lancio comprende: posizione di partenza e
oscillazioni preliminari; traslocazione e rotazione; posizione di lancio e finale.
Posizione di partenza.
Oscillazioni preliminari.
ARRAMPICATA SPORTIVA
l'arrampicata sportiva non si è fermata solo sulle rocce in ambiente naturale, ma si è diffuso così tanto da
svilupparsi nell'ambito didattico su muri
artificiali
mentale: bisogna "leggere" il muro, capire i segnali del corpo e mantenere la massima concentrazione.
-svasati o tondeggianti; questi appigli sfruttano l'aderenza della pelle sulla roccia e proprio per questo
motivo devono essere usati per breve tempo. –
-canne d'organo, sono costituiti da buchi vicini o fessure verticali. si usa a mo’ di pinza (il pollice è
contrapposto alle altre dita).
APPOGGI: sono protuberanze della parete che permettono ai piedi di scaricare il peso del corpo. Possono
essere:
- parte anteriore del piede. tacctie, piccole sporgenze che permettono l'appoggio della sola punta del piede.
-a incastro, fessure sufficientemente grandi da poterci incastrare (per larghezza o lunghezza) il piede al suo
interno.
FASI DELL'ARRAMPICATA
possono essere riassunti in movimenti standard: -posizione di partenza, posizione stabile; la mano che
verrà posata sull'appiglio successivo viene scrollata e il braccio rilassato
-preparazione del movimento, viene ricollocata la mano libera sull'ultimo appoggio e prepara il movimento
dei piedi, mantenendo pe braccia distese il più possibile.
-conclusione del movimento, si porta il corpo in una situazione stabile, attraverso lo spostamento del
baricentro e il relativo lavoro delle gambe, il braccio che ha eseguito la trazione può essere scrollato
REGOLE
I punteggi ottenuti
individualmente in tutte le
specialità vengono
sommati per poi
determinare la squadra
vincitrice.
Invece, nella tecnica della ruota, il rovesciamento avviene da sinistra verso destra. Le mani si portano in
avanti e la schiena si alza da terra per poi tornare alla
posizione eretta alla fine del rotolamento. La gamba
destra cerca l’appoggio al suolo, che viene seguita
dall’appoggio della mano destra e poi della mano
sinistra.
Nella ginnastica ritmica, gli attrezzi utilizzati includono il cerchio, la fune, la palla, le clavette e il nastro:
NUOTO
Nuotare è un movimento fondamentale che permette di muoversi e
avanzare nell'acqua in modo efficace e veloce. L'acquaticità, ovvero la
capacità di muoversi nell'acqua a proprio agio, è essenziale per
imparare a nuotare e svolgere attività fisiche in acqua.
L'ambientamento in acqua è il primo passo, e si completa quando si
riesce a mantenere la posizione di galleggiamento verticale e
orizzontale.