Il processo produttivo è composto da una serie continua di cicli tecnici che, nel caso delle imprese
industriali, prevedono la trasformazione dei fattori produttivi acquistati in prodotti finiti. Tali cicli
difficilmente coincidono con il periodo amministrativo per cui alla chiusura dell’esercizio residuano materie
non ancora utilizzate, prodotti in corso di lavorazione non ancora ultimati, merci e prodotti finiti non ancora
venduti.
In fuzione del tipo di bene che ho nel magazzino bisogna attribuire un valore diverso (problema di
valutazione)
Il processo produttivo è composto da una serie continua di cicli tecnici che, nel caso delle imprese
industriali, prevedono la trasformazione dei fattori produttivi acquistati in prodotti finiti. Tali cicli
difficilmente coincidono con il periodo amministrativo per cui alla chiusura dell’esercizio residuano materie
non ancora utilizzate, prodotti in corso di lavorazione non ancora ultimati, merci e prodotti finiti non ancora
venduti
RILEVAZIONI CONTABILI
L’azienda Alfa nel suo primo anno di attività n acquista n.100 unità del prodotto X al costo di 1 euro. Nel
corso del periodo n vende n.80 unità del prodotto X al prezzo di euro 1,5. A fine periodo residuano a
magazzino rimanenze pari a n.20 unità
Utile per unità di prodotto= 1,5 – 1 = 0,5
Utile complessivo= 0,5 * 80 = 40
vanno destinate
per destinazione e rientrano nel circolante
Valutazione
La cassa ha un valore certo
Ma gli altri beni variano il valore in base a considerazioni e logiche economiche
FASI DEL PROCESSO VALUTATIVO
Inventario: quantitativo
Valorizzazione: valutativa, attribuisco diversi valori ai beni in magazzino, e in funzione al tipo di
bene si crea una relazione diversa tra costi e ricavi
C’è una perdita se valuto al costo: avrei utile 0, se valuto a ricavo netto presunto: avrei utile -100
Quindi è necessario abbandonare il costo per calcolare attraverso il ricavo netto presunto
Se invece abbiamo un costo minore del ricavo netto presunto si forma un utile e quindi valuto al costo.
Le rimanenze vengono sempre valutate al minore tra costo e ricavo
Costo<prezzo vendita pres. utile METODO DEL COSTO
Ricavo netto pre.< costo perdita METODO AL RICAVO NETTO PRESUNTO
Titoli (o obbligazioni)
quote di prestito emesse dallo Stato, da Enti pubblici o da società di capitali; attribuiscono al possessore la
qualifica di creditore dell’Ente o della società che li ha emessi (esempi: BOT, CCT, BTP, obbligazioni di enti
territoriali e di società commerciali)
possono essere emessi anche dalle imprese
i titoli servono allo stato per finanziarsi
vengono acquistati per investire e diversificare il proprio portafoglio, per il rendimento e perché è più
tutelato rispetto per esempio alle azioni
Partecipazioni
quote del capitale di una società; attribuiscono al possessore la qualifica di comproprietario (o socio) della
società della quale ha acquistato la partecipazione (esempi: azioni, quote azionarie (srl))
da una parte abbiamo la società emittente di partecipazioni (quote del capotale sociale)
Imprese:
Controllate, ho la maggioranza di controllo
Collegate, non ho la maggioranza assoluta ma si esercita un influenza notevole, la quale viene
presupposta quando per le società quotate, la partecipazione è maggiore al 10% e per quelle non
quotate maggiore al 20%
Controllanti: es A controlla B, ma B a sua volta ha acquistato partecipazioni di A del 10% e qui di ha
una partecipazione nella controllante.
Imprese sottoposte al controllo delle controllanti;
tutte le altre imprese, nelle quali non si esercitano influenze dominanti o notevoli sono classificate nelle
altre imprese
I criteri di valutazione dei titoli di debito e delle partecipazioni sono stabiliti dal legislatore civile nell’art.
2426 c.c., «Criteri di valutazione», ai punti 1, 3, 4, 9 e 10. L’articolo citato definisce i criteri di valutazione in
funzione della destinazione dell’investimento e distingue tra i titoli di debito e le partecipazioni destinati
ad essere realizzati nel breve periodo (art. 2426 n. 9 e n. 10) e quelli destinati ad essere mantenuti nel
patrimonio della società nel lungo periodo (art. 2426 n. 1, n. 3 e n. 4)
Qualora non fosse possibile individuare il costo specifico, è necessario fare riferimento all’art. 2426, al
punto 10), che stabilisce che il costo dei beni fungibili può essere calcolato, alternativamente, con il metodo
della media ponderata, del FIFO e del LIFO
SVALUTAZIONE Se il valore del titolo alla data di chiusura dell’esercizio risulta durevolmente inferiore al
valore di costo, si è in presenza di una perdita durevole di valore. In tal caso, il titolo deve essere iscritto a
tale minor valore.
La rettifica di valore deve essere imputata in Conto economico alla voce: D) Rettifiche di valore di attività
finanziarie: ...(omissis)
19) svalutazioni:
a) di partecipazioni;
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni.
c) titoli immobilizzati
TITOLI
Metodo del costo
Il costo iniziale ogni anno può modificarsi in seguito a:
Acquisto di altri titoli (aumentano del costo iniziale dei titoli)
Vendita dei titoli (diminuzione del costo iniziale dei titoli)
Svalutazione per perdita durevole di valore (diminuzione del costo iniziale dei titoli)
NON FACCIO IL CONFRONTO CON IL MERCATO
PER SOLO LE PARTECIPAZIONI IN CONTROLLATE E COLLEGATE con destinazione in lungo termine in
alternativa al costo svalutabile per perdita permanente di valore il METODO DEL PATRIMONIO NETTO
Metodo che ti consente di sottolineare in bilancio della partecipante gli utili e le perdite della partecipata