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Economia Aziendale - Parte

Istituzionale Luiss Musaio Patitucci


Economia Aziendale
Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli (LUISS)
15 pag.

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ECONOMIA AZIENDALE
LA PARTE ISTITUZIONALE

La parte istituzionale indaga l’azienda già a partire dalla sua istituzione


L’uomo in quanto essere vivente avverte dei bisogni fisiologici. Un bisogno è uno stato di
insoddisfazione che deve essere soddisfatto. La caratteristica tipica dei bisogni è che sono
illimitati, da quelli più basilari (cibo, salute) a quelli di carattere ludico. L’uomo deve
selezionare i bisogni da soddisfare non potendo soddisfarli tutti. La modalità di selezione dei
bisogni è detta ATTIVITÀ MORALE.
L’uomo soddisfa questi bisogni attraverso il consumo di beni. A differenza dei bisogni i beni
sono limitati e talvolta non esistono in natura, devono essere prodotti.
La scelta dei beni da produrre prende il nome di ATTIVITA’ ECONOMICA.
PRODUZIONE E CONSUMO sono due fasi essenziali per il soddisfacimento dei bisogni umani.
L’attività economica è l’attività che l’uomo pone in essere per individuare le vie più
convenienti per soddisfare i bisogni, in quanto il presupposto è che le risorse o beni sono
scarsi e non sufficienti a soddisfare tali necessità. In questo contesto si inserisce L’AZIENDA.
L’azienda è lo strumento creato dall’uomo per svolgere in maniera economica (ottimizzazione
delle risorse) l’attività di produzione e di consumo dei beni atti a soddisfare i bisogni.
L’ECONOMIA AZIENDALE che si occupa di studiare il fenomeno “azienda” studia proprio tale
fenomeno dal punto di vista economico. Come le aziende organizzano i fattori produttivi
affinchè la produzione possa essere posta in maniera economica. L’economia aziendale in
quanto tale è una materia relativamente recente, la prima volta che se n’è parlato è stato nel
1926 quando ZAPPA ha introdotto questo concetto, in precedenza il fenomeno “azienda” non
veniva indagato non in maniera unitaria, materie come ragioneria, organizzazione aziendale
trattavano tale argomento in maniera frammentaria.
Secondo Zappa l’economia aziendale studia le condizioni di esistenza e le condizioni di vita
dell’azienda, dal momento in cui essa nasce a quando essa muore.
I 3 aggregati che rientrano all’interno dell’economia aziendale che prima venivano studiati in
maniera separata sono: l’ORGANIZZAZIONE, la GESTIONE e la RILEVAZIONE.

 L’ORGANIZZAZIONE è la branca dell’economia aziendale che si occupa do studiare le


risorse umane all’interno dell’azienda. Uno degli elementi costitutivi di qualsiasi
azienda sono le persone. Tale branca si occupa di ottimizzare al meglio la risorsa
capitale umano all’interno dell’azienda. Si definiscono le relazioni gerarchiche tra capo
e dipendenti. Il capitale umano si studia sia da un punto di vista statico, scala
gerarchica, che dal punto di vista dinamico come le relazioni.
 Per GESTIONE si intende tutte quelle relazioni che l’azienda costruisce per raggiungere
il proprio obiettivo (ex: approvigionamento dei beni produttivi).
 Per RILEVAZIONE si intende l’annotazione di tutti gli eventi di gestione attraverso un
metodo particolare definito partita doppia. Alla fine dell’anno è perciò necessario
conoscere se l’azienda va bene o va male.

Nonostante prima questi tre macro aggregati fossero studiati separatamente, Zappa li riporta
a sistema in modo tale da coglierne le relazioni, poiché il fenomeno “azienda” è unitario.

L’azienda oltre a essere un fenomeno sociale, viene definito all’interno del CODICE CIVILE
all’interno dell’ART. 2555:
- > L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio e dell’impresa.

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Da tale definizione si possono distinguere due elementi costitutivi presenti in ogni azienda: le
persone che rappresentano l’elemento soggettivo; il capitale come elemento oggettivo, che si
identifica con i macchinari acquistati dall’azienda, le licenze, i marchi, etc.
Il capitale, inteso come dotazione patrimoniale (che è differente per ogni azienda purchè sia
minima), circoscritto alle operazioni di gestione permette di dare inizio alla produzione.
Grazie a ciò verranno trasformate le materie prime in prodotti finiti.

Le classificazioni delle aziende

 AZIENDE DI PRODUZIONE O IMPRESE: soddisfano i bisogni in maniera indiretta


producendo dei beni grazie ai quali è possibile soddisfare i bisogni.
Esse si dividono in:
- Aziende di produzione diretta che trasformano le materie prime in prodotti finiti,
vi è un accrescimento dell’utilità del bene per l’effetto della produzione.
- Aziende di produzione indiretta aumento anch’esse l’utilità di un bene ma non
secondo un processo a livello manifatturiero, ma attraverso un trasferimento nel
tempo e nello spazio. Ex. Surgelati > non vi è trasformazione della materia prima
ma vi è una produzione dell’accrescimento dell’utilità del bene accrescendo il
tempo (t0 -> t1) entro il quale il prodotto può essere consumato.
- Aziende di Servizi le quali erogano servizi. Ex. trasporti, manutenzione etc.

 AZIENDE DI CONSUMO DI EROGAZIONE: soddisfano direttamente i bisogni.


Ex. le famiglia, associazioni culturali, sportive, fondazioni. > soddisfano in modo diretto
i bisogni degli umani appartenenti a tale organi.

Sistemi di produzione:

- Per il magazzino > In funzione della domanda attesa di mercato, tali aziende
decidono quanto produrre. Prima c’è una produzione poi la richiesta.
- Su commessa del cliente > organizzano i fattori produttivi dopo uno specifico
ordine di un cliente che esprime cosa, quando e a quale prezzo necessita del
servizio. Ex. costruzione di una nave, di una diga.
Prima c’è la richiesta poi la produzione.

Dislocazione territoriale:

- AZIENDE NAZIONALI si attengono alla produzione nel territorio nazionale;


- AZIENDE MULTINAZIONALI che operano su più nazioni.

Proprietà:
- FAMILY FIRMS > Nelle aziende familiari è sempre riconoscibile un soggetto
proprietario. Più diffuse in Italia poiché è quotata in borsa solamente una parte
dell’azienda; non ci si fida della borsa come meccanismo in grado di regolare il
mercato.
- PUBLIC COMPANIES > Proprietà talmente frazionata che non è possibile
ricondurre ad un singolo soggetto la proprietà dell’azienda. Più diffuse nel mondo
anglosassone e statunitense, si intende tutte quelle aziende quotate in borsa.
Microsoft -> il vero soggetto economico è il manager che gestisce a cause della
parcellizzazione dell’azienda stessa.

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In base al settore in cui operano le aziende si distinguono:
- PRIMARIO > basano la propria attività sul fondo e sui suoi frutti.
Agricoltura – Pesca – Caccia – Estrazione; ex. Cantina.
- SECONDARIO > contempla le aziende industriali che operano nella trasformazione
fisica delle materie prime in prodotti finiti.
- TERZIARIO > troviamo le aziende che operano nel settore dei servizi.
Commercio – Trasporti – Banche – Assicurazioni – Servizi

In base alla dimensione si distinguono Aziende Piccole dalle Aziende Grandi, classificate in
base al fatturato, al numero dei dipendenti e dal totale degli impieghi.
Come riferimento possiamo prendere l’art. 2435 bis del Codice Civile: un’azienda-medio
grande ha un fatturato sopra gli 8,8 milioni, più di 50 dipendenti, con più di 5 milioni in beni
di produzione > (devono essere superati 2 dei 3 parametri appena indicati).
Le aziende che superano questi parametri devono presentare un bilancio ordinario, ovvero
più complicato. Le aziende piccole invece possono limitarsi alla presentazione di un bilancio
abbreviato, semplificato con un numero minore di documenti. Esso ha la durata di un anno
anche se possono essere presentati bilanci intermedi; le aziende quotate in borsa sono
obbligato a presentare un bilancio con cadenza trimestrale.

L’azienda e l’ambiente
L’azienda non opera isolana, bensì all’interno di un contesto ambientale che influenza e da cui
è influenzata. In particolare distinguiamo un ambiente generale e uno specifico.
L’AMBIENTE GENERALE è il quadro di riferimento in cui l’azienda opera, come ad esempio il
paese. Se un’azienda opera in più paesi, l’ambiente generale è il mondo perciò tale azienda
deve tener conto delle diverse normative. Esso presenta dei sub-ambienti:
- Sub-ambiente fisico: Condizioni naturali in cui l’azienda vive e che essa deve
osservare e monitorare (clima, vie di comunicazioni, caratteri della popolazione);
- Sub-ambiente socio-culturale: L’articolazione della società in classi, portatori di
interessi specifici (gusti, valori culturali e religiosi);
- Sub-ambiente politico-legislativo: Sistema di norme che regolano l’ordinamento
giuridico di un paese (norme legislative);
- Sub-ambiente tecnologico: Conoscenze scientifiche e tecnologiche presenti in un
dato contesto;
- Sub-ambiente economico: Tipo di economia di un paese (capitalista, collettivista,
mista).
-
L’AMBIENTE SPECIFICO fa riferimento al settore in cui l’azienda opera, e in particolare
riguarda i mercati di acquisto. L’azienda deve monitorare FORNITORI, CLIENTI, IMPRESE
CONCORRENTI (Trenitalia – Italo), PRODOTTI E SERVIZI SOSTITUTIVI (Trenitalia – Alitalia),
POTENZIALI NUOVI CONCORRENTI (Trenitalia nell’ambito delle ferrovie inglesi).

Il “sistema” azienda

Il sistema è un insieme di elementi materiali ed immateriali legati da un reciproco nesso di


relazioni e tra loro coordinati unitariamente integrati per il raggiungimento di un obiettivo
economico.
L’azienda è un sistema:
 Strumentale: è finalizzata a soddisfare i bisogni dell’uomo in maniera economica.
 Aperto: influenza ed è influenzato dall’ambiente esterno in cui opera.

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 Dinamico: l’azienda al fine di raggiungere i propri obiettivi deve tendere sempre
all’equilibrio economico (costi e ricavi), e all’equilibrio finanziario (entrate e uscite di
cassa). Essa è un sistema dinamico nel senso che non deve guardare l’equilibrio statico
del giorno corrente, ma bisogna che essa si sappia adattare ai cambiamenti ambientali.
 Olistico: per sapere il valore di un’azienda bisogna analizzare il capitale, ovvero
l’insieme di elementi di cui l’azienda dispone in un determinato momento, al netto dei
debiti finanziari di avviamento, o posizione finanziaria netta della disponibilità
liquida che ha l’azienda, sottoscritti per l’acquisto degli asset.
W=A–D
Secondo la proprietà olistica il valore dell’azienda è una valore maggiore della predetta
formula; l’insieme di elementi posti a sistema valgono di più rispetto alla somma
algebrica degli elementi che formano il capitale in quanto essi sono in grado di
generare dei rendimenti prospettici maggiori rispetto le aziende concorrenti sulla base
del concetto di avviamento: il maggior valore di un’azienda derivante dalla capacità
della stessa di produrre rendimenti prospettici maggiori rispetto a quelli delle aziende
concorrenti.
W = A – D + AVV.
Talvolta un’impresa può valere di meno rispetto alla somma algebrica degli elementi di
cui si costituisce. Si introduce così il concetto di disavviamento: talvolta le aziende in
avviamento continuando l’attività tendono a far abbassare il valore dell’azienda stessa;
sarebbe quindi più conveniente non considerare questa impresa come tale, vendendo
l’unità immobiliare in maniera atomistica poiché essa vale di più in veste di complesso
immobiliare.
W = A – D + DISAVV.

I soggetti delle aziende:

 SOGGETTO GIURIDICO > è la persona o l’ente su cui convergono diritti e obbligazioni


relativi all’attività aziendale ha la responsabilità dell’attività di impresa.
 SOGGETTO ECONOMICO > è la persona che esercita il potere decisionale nello
svolgimento dell’attività aziendale.

Azienda pubblica:
 soggetto giuridico pubblico – soggetto economico pubblico
Essa ha una forma giuridica di diritto pubblico. Ex. Stato – INAIL – INPS - ASL
 soggetto giuridico privato – soggetto economico pubblico
Essa ha una forma giuridica di società commerciale. Ex. Atac
Azienda privata:
 soggetto giuridico privato – soggetto economico privato

LE TIPOLOGIE DI AZIENDA

Per “forma giuridica” dell’impresa si intende la tipologia di impresa a cui farà capo l’azienda
e le norme ad essa conseguenti delineate nel Codice Civile. Si può distinguere:
- AZIENDE INDIVIDUALI: è presente un solo soggetto che coordina i fattori produttivi.
In questo caso il soggetto giuridico coincide con il soggetto economico.
- AZIENDE COLLETTIVE: generalmente sono presenti una pluralità di soggetti = soci.
Possiamo distinguere le Società di persone, in cui prevalgono i legami
interpersonali; le Società di capitali in cui prevale l’aspetto patrimoniale; le Società

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cooperative in cui prevale l’aspetto della mutualità ossia raggiungere dei fini
diversi rispetto al mero utile di esercizio. (Ex. obbiettivo di garantire un lavoro ai
propri appartenenti)

IMPRESA INDIVIDUALE
Secondo il Codice Civile è imprenditore individuale colui che esercita professionalmente
un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi.
Elementi caratterizzanti:
 svolgimento dell’attività economica
 destinazione al mercato dei consumatori di beni e/o servizi
 organizzazione dei fattori produttivi
 professionalità intesa come lavoro abituale o periodico (non occasionale)

SOCIETA’
La società è un contratto con cui due o più persone conferiscono beni e servizi per l’esercizio
in comune di un’attività allo scopo di divederne gli utili.
 Pluralità di persone ad eccezione delle società unipersonali
 I conferimenti, ovvero le risorse che inizialmente i soci conferiscono alla società. Esse
possono essere in denaro o in natura.

LE IMPRESE E LA FORMA GIURIDICA

Per “forma giuridica” dell’impresa si intende la tipologia di impresa a cui farà capo l’azienda e
le norme ad esse conseguenti:

IMPRESE INDIVIDUALI > Art. 2082 e seguenti del Codice Civile.


Colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della
produzione o dello scambio di beni e servizi.

Elementi caratterizzanti:

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- svolgimento dell’attività economica;
- destinazione al mercato dei consumatori dei beni e/o servizi;
- organizzazione dei fattori produttivi;
- professionalità (abitualmente o periodicamente).

L’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori.

SOCIETA’ > La società è un contratto con cui due o più persone conferiscono beni e servizi per
l’esercizio in comune di un’attività comune allo scopo di dividerne gli utili. E’ possibile anche
che la società sia composta da un solo socio, oppure che i vari soci non siano persone fisiche,
ma persone giuridiche (altre società).
ATTO COSTITUTIVO > Dunque per far si che essa sia regolarmente costituita, è necessario
esprimere le volontà dei soci attraverso un contratto scritto: nella veste di atto pubblico (che
si sottoscrive alla presenza di un pubblico ufficiale), nel caso di società complesse – oppure -
mediante una scrittura privata autenticata (i soci possono sottoscrivere l’atto in privato per
poi far autenticare tale atto dal notaio), principalmente in aziende semplici.

I soci per rivestire tale qualifica devono apportare delle risorse generalmente costituite da
denaro. Il controvalore economico sarà la base per la costruzione del capitale di rischio.
In funzione dei conferimenti effettuati si hanno correlativi di vitti proporzionali.
Si può parlare di società solo quando l’obiettivo è finalizzato al soddisfacimento dei bisogni.
Scopo di Lucro: produrre un reddito positivo che prende il nome di utile, orientamento verso
il profitto.
AUTONOMIA PATRIMONIALE > CARATTERISTICA CHE EVIDENZIA L’INDIPENDENZA DEL
COMPLESSO DEI BENI CONFERITI DAI SOCI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ RISPETTO AL
PATRIMONIO PERSONALE DEGLI STESSI.
SOGGETTIVITÀ GIURIDICA > TITOLARITÀ DI DIRITTI ED DOVERI (CAPACITÀ GIURIDICA) E FACOLTÀ
DI COMPERE ATTI GIURIDICI (CAPACITA DI AGIRE)

LE SOCIETÀ DI PERSONA

AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA > per le obbligazioni contratte dalla società può
rispondere il socio anche con il proprio patrimonio personale.
ASSENZA DI PERSONALITÀ GIURIDICA > non sono dotate di soggettività giuridica, quindi la
capacità di firmare gli atti, di assumere obbligazioni e di fallire spetta a tutti i soci perché
nell’ordinamento non è stato creato un soggetto giuridico autonomo.
RESPONSABILITÀ ILLIMITATA E SOLIDALE DEI SOCI > illimitata poiché tutti i beni sono
aggredibili – solidale poiché la banca in caso di incapienza, può andare da qualsiasi dei 3 soci

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per richiedere i capitale mancante. Se un solo socio paga il massimo del debito gli altri soci
hanno un credito nei suoi confronti.
DIRITTO DI ESCUSSIONE DEL PATRIMONIO SOCIALE > prerogativa riconosciuta alle società di
persone che obbliga il creditore della società di aggredire dapprima il patrimonio della società
e solo successivamente, in caso di incapienza del patrimonio aziendale, il patrimonio
personale dei singoli soci.

I VARI TIPI DI SOCIETÀ DI PERSONA SONO:

SOCIETÀ SEMPLICE: Secondo l’Art. 2249 del Codice Civile, la società semplice costituisce la
forma più elementare di società, caratterizzata dal fatto di avere per oggetto un'attività
economica lucrativa non commerciale. Tali società, poco diffuse nella pratica, vengono
costituite per l'esercizio di attività agricole e di attività di gestione di immobili (che non sia
esplicata a semplice scopo di godimento). Dal 2001 è soggetta all'iscrizione presso la sezione
speciale del Registro delle Imprese, con finalità pubblicitarie. Non è soggetta al fallimento in
quanto non può esercitare attività commerciale (requisito necessario ai sensi dell'articolo 1,
comma 1 della Legge Fallimentare). La società si costituisce con la stipulazione del cosiddetto
Contratto Sociale o Atto Costitutivo, il quale, a differenza di quello che è stabilito per le altre
società, non è soggetto a formalità particolari, salvo quelle richieste dalla natura dei beni
conferiti (ad es. l’atto costitutivo deve rivestire la forma scritta, ai sensi dell'articolo 1350 del
codice civile, quando si conferiscano beni mobili oppure altri diritti reali immobiliari).

SOCIETÀ IN NOME COLLETTIVO: è il prototipo di società di persone perché quando non


diversamente disciplinato nella normativa degli altri due tipi di società. Nella S.n.c ciascun
socio è responsabile personalmente, illimitatamente e solidalmente. Anche se i soci fra loro
fanno un patto secondo cui solo un socio sarà responsabile delle implicazioni sociali, davanti a
terzi tale patto non avrà valore. Nel nome dell’azienda ci dev’essere quello di uno o più soci e
l’indicazione della sigla S.n.c. Il socio riceve una quota ideale del patrimonio dell’azienda,
ottenuto a seguito del conferimento; se essa vuole essere ceduta a terzi è necessario il
consenso di tutti gli altri soci ed essi hanno anche diritto di prelazione sulla quota del socio
che sta uscendo dalla compagine sociale.

SOCIETÀ IN ACCOMANDITA SEMPLICE: (Art. 2313 c.c.) I soci accomandanti che rispondono in
maniera limitata agli apporti effettuati delle obbligazioni contratte dalla società e i soci
accomandatari che rispondono illimitatamente con il proprio patrimonio personale e a cui è
affidata la gestione dell’azienda. Le quote di partecipazione dei soci non possono essere
rappresentate da azioni. I soci accomandanti non possono compiere atti di amministrazione,
né trattare o concludere affari in nome della società. Il nome deve comprendere il nome di
almeno un socio accomandatario e l’indicazione della sigla S.a.s. La cessione delle quote da
parte di un socio può avvenire solo col consenso di tutti gli altri soci, che hanno il “diritto di
prelazione”. Frequente causa di scioglimento è il venir meno della pluralità anche di una sola
categoria di soci, se non ricostituita entro 6 mesi.
LE SOCIETÀ DI CAPITALI

AUTONOMIA PATRIMONIALE IMPERFETTA > completa indipendenza del patrimonio della


società rispetto al patrimonio del singolo socio, il quale non può essere toccato dalle
obbligazioni dei debiti contratti dalla società. Tuttavia solitamente le banche quando danno
un finanziamento chiedono delle garanzie in più.
Nelle società di capitali è prevalente l’aspetto patrimoniale rispetto a quello personale.
PERSONALITÀ GIURIDICA > la qualità dell’ente che permette di assumere diritti e obbligazioni.

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Un socio di una società per capitali detiene delle partecipazioni che possono essere quote o
azioni; egli potrà dunque partecipare a delle assemblea collegiali, e i loro voti in tale sede sarà
proporzionato alle partecipazioni.

S.r.l > SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA


Nella società a responsabilità limitata per le obbligazioni sociali risponde soltanto la società
con il suo patrimonio (Art. 2462).
Nelle S.r.l. il capitale sociale non può essere suddiviso in azioni, pertanto la partecipazione
sarà caratterizzata da “quote” e i diritti in capo ai soci, salvo diversa disposizione statutaria,
spettano agli stessi in misura proporzionale alla partecipazione da ciascuno posseduta.
MODALITA’ DI COSTITUZIONE:
 Atto unilaterale nel caso di società a responsabilità limitata a socio unico.
 Contratto nel caso di società a responsabilità limitata “tradizionale”

UNA S.R.L. PUÒ ESSERE “ORDINARIA” O “SEMPLIFICATA”


Nel 2013 era stata introdotta un'altra forma di s.r.l. > a capitale ridotto.
Essa poteva essere costituita con un Capitale sociale inferiore al limite minimo di
quelle semplificate. La differenza tra le due era l'età dei soci era differenza.
Per una s.r.l. semplificata i soci dovevano avere un'età inferiore a 35 anni.
Per una s.r.l. a capitale ridotto i soci dovevano avere almeno 35 anni.
Incentivazione all'imprenditoria giovanile, il legislatore ha successivamente espulso
dal nostro ordinamento le società a capitale ridotto facendole confluire all'interno delle
società a responsabilità limitata ordinarie.

Nessuna clausola dev’essere contraria alla legge.


GLI ORGANI IN UNA S.R.L

Assemblea dei soci:


Sebbene i soci non predispongano il bilancio, sono coloro che lo approvano.
I soci possono nominare amministratori, che possono essere soci o terzi.
Ai soci spetta inoltre la nomina dell'organo di controllo.

Organi di controllo: All'organo di controllo può essere assegnata anche la revisione del
bilancio: verificano assumendone la possibilità che il bilancio sia predisposto in maniera

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veritiera e corretta. Nel momento in cui l'organo di controllo non partecipa a più di due
riunioni, decade e viene sostituito. Può essere unì personale, a sindaco unico; oppure pluri-
personale, composto da un collegio sindacale.

- - - > La riforma fallimentare appena approvata obbliga le s.r.l.


a dotarsi di un organo di controllo quando superano per due
esercizi consecutivi uno di questi tre parametri:
Ricavi: 2 milioni
Totale impieghi: 2 milioni
Dipendenti medi: 10

S.p.a. Società per azioni

Forma giuridica delle S.p.a. appartenenti alle società di capitale: secondo l’art. 2325 nelle spa
per le obbligazioni sociali risponde solo la società con il suo patrimonio e quindi i soci che
hanno effettuato i conferimenti non rispondono per i debiti della società, solo se hanno fatto
conferimenti in maniera lecita. Il patrimonio della società ha una funzione di garanzia per tutti
i soggetti che entrano nella società stessa. I fornitori : per i pagamenti a dilazione si va a
vedere il patrimonio sociale dell’ultimo bilancio, lo stesso vale per le banche che verificano il
bilancio e lo analizzano. Allora nelle S.p.a. e nelle S.r.l. il patrimonio sociale assume la funzione
di garanzia sociale. Il capitale sociale minimo, a seguito della riforma del 2014 è di 50.000 €.
Prima di essa, era necessario che i soci apportassero partecipazioni almeno per 120k >
abbassata per favorire lo sviluppo delle S.p.a. Questo importo dev’essere integralmente
sottoscritto, tuttavia la normativa prevede che il tasso di conferimenti in denaro (risorse
monetarie) implica che debba essere versato almeno il 25% (conferimento minimo). Il
restante 75% sarà successivamente richiamato dagli amministratori in funzione delle
specifiche esigenze della società. Assieme al denaro i soci possono apportare conferimenti in
natura; allora in socio in sede costitutiva deve formalmente spostare la proprietà
dell’immobile alla società, non si limita a promettere (come nel caso degli apporti in denaro)
già al momento della costituzione. Vista l’importanza del capitale nelle S.p.a. la stima dei
conferimenti in natura, visto che parliamo di società con un capitale importante, il legislatore
prescrive che il perito che valuta l’immobile dev’essere nominato dal tribunale in cui ha sede
la società. In questo modo si ottiene una maggiore imparzialità del perito pagato dalla società,
ma nominato da terzi. Successivamente gli amministratori devono verificare che l’importo del
perito sulla stima sia effettivamente congruo. In caso in cui il valore sia differente e in
particolare inferiore alla stima dell’immobile fatta dal perito gli amministratori o richiedono
nuove risorse rispetto alla differenza ai soci di natura monetaria > al fine di ottenere una
congruità tra il valore delle azioni conferite e i conferimenti. Se valutato troppo si abbassa il
valore delle azioni in suo possesso. Generalmente gli amministratori nelle S.p.a. non sono soci
ma terzi e sono loro che poi effettueranno un’ulteriore stima. Perché?
Il bilancio lo predispongono gli amministratori che quindi rispondono civilmente e
penalmente delle incongruenze. Nelle S.p.a. sono preclusi i conferimenti di prestazioni d’opera
(l’attività lavorativa posta in essere da un socio > plausibile nelle S.r.l. in cui io lavoro e prendo
delle quote al posto dello stipendio) e di prestazioni di servizi (per consulenze effettuate ad
aziende). Perché? Nelle S.p.a. l’ammontare le capitale deve essere più alto rispetto a quello
delle S.r.l. In tal caso infatti il soggetto, a prescindere dall’attività posta in essere che farà,
otterrà dall’inizio le azioni, ma se non lo fa non esistono modi per penalizzarlo, e quindi la
prestazione lavorativa quantificata, non può essere fatta nelle S.p.a.

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Il capitale sociale è diviso in strumenti finanziari particolari che prendono il nome di azioni, a
differenza delle S.r.l.
Le azioni sono liberamente trasferibili, basti pensare a una società quotata, si possono
acquistare azioni, poi se si vuole venderle di vende lo stesso strumento finanziario che è
quindi facilmente trasferibile > esistono anche dei mercati regolamentati: ex. borsa italiana.
Per essere quotate esse devono avere la forma delle S.p.a., altrimenti non possono essere
quotate nemmeno in mercati più piccoli.
TRADIZIONALE > uguale alle S.r.l. dove l’assemblea dei soci nomina amministratori e organo
di controllo che qui sono sempre obbligatori.
Gli altri due hanno avuto pochissima diffusione e sono: DUALISTICO e MONISTICO.

CARATTERISTICHE DELLE AZIONI:


Indivisibilità > ogni azione non può essere divisa in due, i diritti ad essa riconnessi spettano
esclusivamente al proprietario.
Uguaglianza > tutte la azioni che fanno parte di una determinata categoria hanno gli stessi
diritti.
Libera circolazione > possono essere facilmente trasferite a terzi. (molto complicato a volte
impossibile nelle società di persone).

La denominazione della società può essere puramente di fantasia. Dobbiamo distinguere varie
azioni, in fase di costituzione si possono mettere azioni di categoria differente.
Azioni ordinarie: ognuna di esse attribuisce il diritto ad una parte proporzionale degli utili
netti e del patrimonio netto risultante dalla liquidazione.
Vi sono infatti due tipi di assemblee:
Ordinaria > si occupa di fatti inerenti alla gestione fisiologica dell’azienda, come appare nel
bilancio d’esercizio; assemblea straordinaria.

S.a.p.a. Società in accomandita per azioni (non particolarmente diffusa in Italia)

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LA GESTIONE DI UN’AZIENDA

La gestione di un’azienda è circoscritta a 4 categorie:

 FINANZIAMENTO: Provvista dei mezzi monetari > ricadono le operazioni


attraverso le quali vengono forniti all’azienda i mezzi monetari di cui essa ha
bisogno forniti o dallo stesso imprenditore, dai soci, oppure affidandosi ad un
finanziamento bancario.
Le forme di finanziamento sono caratterizzate da:

- CAPITALE DI RISCHIO, che individua i mezzi apportati all’azienda a titolo di capitale,


dall’imprenditore/soci con il vincolo della permanenza all’interno dell’azienda. Sono
finanziamenti senza una scadenza prestabilita, ma che rimangono a disposizione dell’azienda
a tempo indefinito per essere restituiti solamente nel momento in cui si esaurisce o la vita
dell’azienda, quando essa è posta in liquidazione, oppure i rapporti tra la società e il singolo
socio in caso di recesso del socio. Salvo il caso puramente di scuola, in cui l’azienda dovesse
deliberare una restituzione del capitale di rischio ai soci poiché potrebbe essere esuberante
rispetto ai fabbisogni, si tratta di mezzi a titolo definitivo. Si ha un rendimento basato sulla
capacità dell’azienda di produrre utili, non predeterminabile al momento dell’investimento.

- Il CAPITALE DI CREDITO presenta il vincolo specifico della restituzione.


Tipicamente sono le banche ad erogare il capitale di credito. In questo caso, già al
momento del finanziamento, il rendimento dell’imprenditore è predeterminato e
rappresentato dagli interessi. Nel caso di scioglimento di un’azienda essa verrebbe
posta in liquidazione, con il ricavato dapprima verrebbero rimborsati i capitali di
credito, e le somme residue andranno a rimborsare il capitale di rischio, postergato
anche in questo caso. Le banche si occupano di attivare garanzie unilaterali o
ipoteche sugli immobili al fine di cercare di ridurre il più possibile la possibilità che
l’azienda non riesca a rimborsare il finanziamento nella predeterminata scadenza.

La maggior parte delle aziende fa ricorso al capitale di credito. Il giusto mix tra i due tipi di
finanziamento dovrebbe essere individuato avendo riguardo ad OBIETTIVI DI SOLIDITÀ
FINANZIARIA DELL’AZIENDA E DI REDDITIVITÀ. Quanto più un’azienda fa ricorso al capitale di
rischio tanto più essa risulta solida finanziariamente , poiché si è finanziata con un capitale
paziente che non pretende una remunerazione predeterminata in ogni anno; mentre al
contrario il capitale di credito richiede il rispetto di determinate condizioni contrattuali
iniziali nonostante all’inizio sia economicamente conveniente.

CAPITALE DI RISCHIO CAPITALE DI CREDITO

CAPITALE DI FINANZIAMENTO

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 IMPIEGO: Acquisizione dei fattori produttivi > ovvero i beni e i servizi che si
rendono necessari per la produzione.
I fattori produttivi possono essere classificati in due grandi categorie:

- I FATTORI PRODUTTIVI STRUTTURALI sono quelli che identificano la struttura produttiva


dell’azienda. Di essi l’azienda deve dotarsi in via anticipata nel momento in cui deve
configurare il proprio assetto produttivo. Vi è un utilizzo di carattere pluriennale. La
differenza tra costo di acquisizione e costo anticipato avviene attraverso stime; quanto ho
sfruttato gli impianti? Si cerca quindi di individuare il periodo lungo il quale i beni verranno
utilizzati, si effettua una stima della vita utile ed economica del bene.
Ex. Immobili, impianti, macchinari, attrezzature.

- I FATTORI PRODUTTIVI CORRENTI sono quelli che vengono acquisiti durante la


produzione. Essi sono di norma posticipati, salvo eccezioni come le materie prime
o le assicurazioni. Ex. Servizi acquisiti: utenze, trasporti, manutenzioni, materie
prime, lavoro. La differenza tra costo di acquisizione e costo anticipato avviene
attraverso un calcolo concreto di fattori.

Da un altro punto di vista essi possono essere divisi in FATTORI PRODUTTIVI


ANTICIPATI E POSTICIPATI. L’acquisizione dei fattori produttivi comporta un sacrificio
economico che prende il nome di COSTO, sostenuto quando vi è l’operazione di
acquisto.
I FATTORI PRODUTTIVI ANTICIPATI sono quelli il cui acquisto determina un costo che si
manifesta in via anticipata rispetto all’utilizzo del bene. In ogni caso l’acquisizione
avviene non nel momento in cui si salda il pagamento, ma quando inizia l’impegno al
pagamento stesso. (strutturali)
I FATTORI PRODUTTIVI POSTICIPATI sono quelli il cui costo di acquisizione si manifesta
dopo l’utilizzazione. L’impegno al pagamento sorge alla fine dell’utilizzo del fattore
produttivo.

Questa distinzione è rilevante perché mentre per i fattori produttivi posticipati il


costo di acquisizione (costo per ottenere la disposizione) esprime anche il costo di
utilizzazione (costo sostenuto per l’utilizzo) dei fattori produttivi, nel caso dei fattori
produttivi anticipati il costo di acquisizione si trasforma in costo di utilizzazione
successivamente all’acquisto e gradualmente.

La composizione dei fattori produttivi dipende dalle diverse aziende, più specificatamente
dalle politiche che l’azienda adotta con riferimenti dei fattori produttivi. Affidando parte della
produzione a terzi è come se avessi impiantato i fattori p. strutturali al minimo trasformando i
servizi che essi avrebbero erogato in fattori p. correnti, quindi ad un costo minore.
Maggiore peso dei fattori p. strutturali, maggiore rigidità dell’azienda perché non può
permettersi da un anno all’altro di ridurre i suoi livelli produttivi al di sotto della soglia che
consente di recuperare almeno il suo investimento. Essa è caratterizzata da una prevalenza di
costi fissi che graveranno negli anni a venire senza possibilità di variazione. Al contrario
un’azienda dotata di più fattori p. correnti è più elastica, perché può adeguare il livello dei
costi a quello dei ricavi. La scelta fra questi due dipende dal grado di rischio dei livelli di
vendita dell’azienda.

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 TRASFORMAZIONE: Utilizzo dei fattori produttivi > realizzazione dei prodotti
finiti. La trasformazione è il processo attraverso il quale i fattori produttivi si
trasformano nel prodotto finito, lasciando un congruo margine di profitto a
favore di chi ha investito nell’azienda.
Un fattore produttivo anticipato (copertura assicurativa) partecipa al processo di
trasformazione in maniera graduale e continua in funzione del decorrere del tempo, a
differenza di un fattore produttivo posticipato. I fattori produttivi strutturali
(immobilizzazioni, f. p. anticipati) cedono la propria utilità a beneficio della trasformazione
tenendo conto del decorrere del tempo, dal livello di manutenzioni che faccio, dalla frequenza
con la quale essi vengono utilizzati, dai programmi di vendita; per cui in questi casi la
partecipazione al processo produttivo non è proporzionale al decorrere del tempo ma
dipende da altri fattori. Essi partecipando alla trasformazione successivamente al loro
acquisto e in tempo che può essere prolungato, esiste un arco temporale più o meno esteso
lungo il quale possono essere pro-quota fattori anticipati (ancora a disposizione per i processi
di trasformazione futura.

 VENDITA: Cessione del prodotto > vendita dei servizi ai clienti che può essere
contemporanea alla produzione, come nel caso dei servizi, oppure successiva ad
essa, come nel caso in cui il prodotto viene immagazzinato.
Con la vendita si ha il recupero delle risorse impiegate per il processo produttivo > RICAVI.
In termini temporali la vendita è successiva rispetto alla trasformazione, tuttavia non è detto
che questa avvenga esattamente alla fine del processo di trasformazione: la maggior parte
delle aziende produce per il mercato, realizzando i propri prodotti e distribuendoli sul
mercato per la vendita, perciò prima che essi siano venduti richiedono un certo periodo. Le
aziende quindi realizzano una produzione tenendo conto delle previsioni di vendita in un
determinato periodo, e delle esigenze della produzione.

-> Questo circuito delle operazioni di gestione è valido per tutte le aziende, nessuna esclusa.
Da azienda a azienda cambia la tipologia delle azioni che si risolvono per ciascuna categoria.
L’operazione tra queste che si differenzia dalle altre, che sono operazione di gestione esterna,
è la trasformazione che è tipicamente interna all’azienda ovvero, mentre le altre pongono
l’azienda in contatto con terzi e con essi si attua uno scambio misurato sotto forma monetaria,
in essa non si ha nulla di tutto ciò. L’elemento che fa scattare l’operazione di gestione in
contabilità è l’effetto monetario.

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IL CAPITALE > Attraverso queste operazioni il capitale cambia la sua natura; a seguito del
finanziamento il capitale è rappresentato sotto forma monetaria. A seguito dell’impego il
capitale monetario assume la configurazione dei fattori produttivi, sotto forma di capitale
tecnico. A seguito della trasformazione ancora una volta il capitale cambia la sua natura
prendendo le sembianze di prodotti finiti, sotto forma di capitale commerciale. A seguito della
vendita il capitale torna ad essere sotto forma monetaria.
Tuttavia nelle aziende il capitale a seguito di ogni operazione, non muta allo stesso momento.
I mezzi monetari non sono impiegati subito dall’azienda, la quale mantiene un minimo di
liquidità per i fabbisogni giornalieri. Durante la trasformazione i fattori produttivi acquisiti
cambiano nel tempo.
Essendo questo processo non graduale, guardando ad un’azienda, ci si troverà davanti ad un
capitale sotto tutte le possibili forme in cui può essere rappresentato, poiché le operazione di
gestione di svolgono in maniera simultanea.

L’acquisizione dei fattori produttivi determina un flusso monetario in uscita (generate dal
sostenimento dei costi), la vendita in entrata (collegate ai ricavi). Le entrate e le uscite
possono essere identificate come variazioni monetaria rispettivamente positiva o negativa.

Le variazioni monetarie sono determinate dalla gestione finanziaria e dalla gestione


reddituale. La prima funziona come causa di aumento e riduzione della liquidità nell’ambito
dei finanziamenti, la seconda nell’ambito di costi o ricavi (reddito).

Budget finanziario > conoscere non solo entrate e uscite, ma anche le causali per poter
incidere su questo.

Sostenendo un costo si parla di variazione reddituale negativa.


Conseguendo un ricavo si parla di variazione reddituale positiva.
Tali variazioni circa la dinamica monetaria dell’azienda esprimono la causa economica che ha
generato la variazione stessa; si parla quindi anche di variazioni economico-finanziarie o
economico-reddituali. - - > Per analizzare la situazione economica si analizza il profilo
primario, finanziario e poi quello causale.

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GRUPPI AZIENDALI
DEFINIZIONE
Normativa civilistica. Manca definizione puntuale nel Codice civile; da una parte ∃ molte leggi che
presentano tali concetti con riferimento a problemi specifici, dall’altra abbiamo constatazione che
qualunque nuova definizione “si sarebbe dimostrata inadeguata all'incessante evoluzione della
realtà sociale, economica e giuridica”.
Definizioni dottrinali. Terzani: Il gruppo è un «complesso economico costituito da più aziende,
aventi in prevalenza la forma giuridica di società per azioni, le quali, pur mantenendo la loro
autonomia giuridica, vengono controllate da un medesimo soggetto economico che, avendo la
facoltà di prendere le decisioni più opportune per il buon andamento del gruppo, coordina l’attività
di ognuna secondo un indirizzo unitario»
Passaponti: Il gruppo è un «istituto economico formalmente costituito da più aziende, ciascuna
individuata da un proprio soggetto giuridico, ma tutte gestite secondo gli indirizzi di un comune
soggetto economico».
ELEMENTI DISTINTIVI
1. presenza di più società con propria autonomia giuridica
A differenza delle divisioni, ogni impresa del
gruppo predispone un proprio bilancio,
determina un proprio reddito, è dotata di uno
specifico patrimonio che funge da garanzia nei
rapporti con i terzi

2. l’esistenza di un unico soggetto economico che esercita una direzione unitaria di tutte
le imprese aggregate
L’unicità del soggetto economico permette di differenziare il gruppo dagli altri tipi di aggregazioni
(informali e formali), in cui ogni impresa conserva il proprio soggetto economico e la propria
autonomia decisionale. Le società che stipulano accordi informali o contrattuali, anche se talvolta
limitano la propria autonomia, possono, in ultima istanza, decidere di abbandonare l’aggregazione
in qualsiasi momento, poiché i rispettivi soggetti economici rimangono indipendenti, e controllano il
governo delle rispettive aziende orientandone obiettivi e politiche. All’interno del gruppo invece, in
virtù dei particolari legami che si istituiscono, le singole aziende perdono o comunque, vedono
limitata la propria autonomia economica a fronte di una strategia unitaria di conduzione.
Soggetto economico immediato=società madre
Soggetto economico della capogruppo= possessori del capitale di comando di tale società
3. il controllo della capogruppo, basato abitualmente sul possesso di partecipazioni di
controllo, sulle controllate
Art. 26 D.lgs 127/91 - Art. 2359 c.c.: controllo di tipo legale, limitando il controllo di fatto a poche
fattispecie → orientata prevalentemente con maggioranza di azioni (diretta o indiretta) con diritto di
voto
LA NORMATIVA NAZIONALE art. 26 D. Lgs. 127/91
1. Agli effetti dell’articolo 25 sono considerate imprese controllate quelle indicate nei numeri 1 e 2
del primo comma dell’articolo 2359 del codice civile.
Art. 2359 c.c. Sono considerate società controllate:
1. le società in cui un'altra società dispone della maggioranza dei voti esercitabili
nell'assemblea ordinaria (controllo di diritto);
2. le società in cui un'altra società dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza
dominante nell'assemblea ordinaria (controllo di fatto)
2. Agli stessi effetti sono in ogni caso considerate controllate:
a. le imprese su cui un’altra ha il diritto, in virtù di un contratto o di una clausola statutaria,
di esercitare un’influenza dominante, quando la legge applicabile consenta tali contratti
o clausole;
b. le imprese in cui un’altra, in base ad accordi con altri soci, controlla da sola la
maggioranza dei diritti di voto
3. Ai fini dell’applicazione del comma precedente si considerano anche i diritti spettanti a società
controllate, a società fiduciarie e a persone interposte; non si considerano quelli spettanti per
conto di terzi
FOCUS SU CONTROLLO
Art. 2359 C.C. comma 1. Sono considerate società controllate le società in cui un'altra società
dispone della maggioranza dei voti esercitabili nell'assemblea ordinaria (controllo di diritto);
L’individuazione del rapporto di controllo, da cui dipende l’inclusione o meno di un’impresa
nell’area di consolidamento, dipende non tanto dalla possibilità di incidere direttamente sull’operato
dell’organo amministrativo, quanto dalla capacità di orientare la volontà dell’assemblea ordinaria.
Questo perché nell’ordinamento italiano il potere di nominare o revocare gli amministratori spetta
all’Assemblea.
N.B. Il controllo non si presume ma richiede ulteriori accertamenti in concreto (dottrina
maggioritaria). Vanno analizzate tutte le circostanze idonee a influire sulla gestione (condizioni che
possono comportare un depotenziamento della posizione del socio di maggioranza).
Es. Se lo Statuto di una società prevede che per talune decisioni sia necessario quorum costitutivi
e deliberativi del 70% del capitale sociale (distribuzione dividendi, approvazione di bilancio, dei
budget, dei business plan, ecc.) un socio che detiene partecipazioni per il 51% non ha un controllo
reale.
Art. 2359 C.C. comma 2. Sono considerate società controllate le società in cui un'altra società
dispone di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria (controllo
di fatto)
IFRS 10
Un investitore può avere potere anche se
detiene meno della maggioranza dei diritti di
Maggioranza relativa → voto di una partecipata.
Vanno considerati in concreto:
- il grado di polverizzazione dei soci;
- il grado di assenteismo in assemblea

STRUTTURA
Semplice. Partecipazioni dirette
Complessa. Partecipazioni dirette e indirette
A catena. Partecipazioni bilaterali o circolari. Empiricamente tale tipologia di struttura non trova
ampia diffusione, soprattutto a causa degli stringenti vincoli legislativi. In diversi paesi, tra cui
l’Italia, una siffatta configurazione è infatti vietata dalla legge, in quanto idonea a generare abusi e
provocare fenomeni di annacquamento del capitale sociale
SAGGIO DI PARTECIPAZIONE E DI CONTROLLO
Il saggio di partecipazione di una società in un’altra indica le risorse di proprietà della partecipata
nella partecipante.
Il saggio di controllo, invece, esprime i voti che la controllante può esercitare, direttamente o
indirettamente, nella controllata.
CLASSIFICAZIONE DEI GRUPPI
Relazione economico-produttiva. Gruppi verticali e orizzontali
Natura giuridica del soggetto economico. Gruppi privati e pubblici
Intensità del legame tecnico-economico. Gruppi economici e finanziari
Area geografica di riferimento. Gruppi nazionali e internazionali

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