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ACCOMPAGNATORI TURISTICI

ADEMPIMENTI AMMINISTRATIVI E FISCALI

D.SSA IPPAZIA CAPPILLI


[email protected]
INDICE
• DISCIPLINA FISCALE E CONTRIBUTIVA

• REGIMI FISCALI

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DISCIPLINA FISCALE E CONTRIBUTIVA

Una volta superato l’esame di abilitazione e ottenuto il

tesserino per iniziare l’attività è necessario porsi il

quesito se dobbiamo o meno aprire partita IVA.

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Lavorare senza partita iva è possibile?

Solo a determinate condizioni:

• L’attività non deve essere svolta in modo professionale;

• L’attività deve essere occasionale, quindi del tutto episodica;

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LA PRESTAZIONE OCCASIONALE

La Prestazione Occasionale è uno strumento che deve essere


utilizzato dai soggetti che vogliono intraprendere attività
professionali in modo saltuario e sporadico.

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LA PRESTAZIONE OCCASIONALE

La disciplina del lavoro autonomo occasionale trova la propria


regolamentazione generale nell’articolo 2222 del codice
civile(riguardante il contratto d’opera). Alla luce delle disposizioni
contenute in tale articolo si può definire lavoratore autonomo
occasionale chi si obbliga a compiere, dietro
corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente
proprio senza vincolo di subordinazione, ne potere di
coordinamento del committente ed in via del tutto occasionale.

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LA PRESTAZIONE OCCASIONALE
REQUISITI

• 5.000 euro di compenso massimo nel corso dell’anno civile


(sommando la totalità degli erogatori dei compensi);
• 2.500 euro è il limite di compenso massimo che si può avere dallo
stesso erogatore di compensi.

Sotto questa soglia il reddito percepito può non essere inserito in


dichiarazione. Fino a tale valore vi è, infatti, una specifica detrazione
IRPEF che abbatte (ed azzera) l’imposta (IRPEF) dovuta.

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Obblighi contributivi alla gestione
separata nella prestazione occasionale

Nel caso in cui il prestatore di lavoro occasionale raggiunga nell’anno


la soglia di € 5.000 lorde di prestazione occasionale c’è l’obbligo di
iscrizione alla Gestione Separata INPS.

Questo è quanto disposto dall’articolo 44 del D.L. n. 269/2003,


convertito dalla Legge n. 326/2003. Questa norma prevede, quindi,
l’obbligo della contribuzione previdenziale in capo ai prestatori che
superano la soglia annua di 5.000 euro lorde di prestazioni
occasionali.

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Obblighi contributivi alla gestione
separata nella prestazione occasionale

• I contributi devono essere versati solamente sulla quota di reddito


eccedente la soglia dei € 5.000.

• L’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata è a carico del datore


di lavoro e nasce nell’anno in cui il lavoratore supera il predetto
limite di compensi.

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Il contratto di lavoro occasionale

Chiedi sempre un contratto scritto che

abbia ad oggetto lo svolgimento

di lavoro occasionale.

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Il contratto di lavoro occasionale
Nella redazione del contratto di collaborazione occasionale dovrai
fare attenzione a tre aspetti.
• Il primo riguarda la descrizione dell’attività che andrai a svolgere
indicandone tempi e modalità. Devi essere quanto più preciso
possibile.
• Il secondo aspetto riguarda il compenso, determinandone
l’ammontare e soprattutto le tempistiche di pagamento. Non
accettare tempistiche indefinite o che non ti soddisfano. Essere
chiari è a tuo vantaggio.
• Il terzo requisito è quello che riguarda la possibilità di recedere
anticipatamente dal contratto. Devi rendere chiaro in quali casi puoi
risolvere anticipatamente il contratto, e con quali modalità.

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L’emissione della ricevuta per lavoro
autonomo occasionale
• Il soggetto che effettua la prestazione occasionale di lavoro
autonomo è tenuto a rilasciare al soggetto committente della
prestazione, una ricevuta “non fiscale“.

• La ricevuta per Prestazione Occasionale ha carattere di “quietanza


di pagamento“, quindi la sua emissione certifica l’avvenuto
pagamento della prestazione. Per questo è importante emettere la
ricevuta non prima dell’avvenuto pagamento del compenso da parte
del committente.

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L’emissione della ricevuta per lavoro
autonomo occasionale

Puoi redigere la ricevuta per lavoro autonomo occasionale anche su


un normale foglio di carta, a condizione che tu riporti questi elementi
obbligatori:

• i propri dati personali;


• le generalità del committente;
• la data e il numero progressivo d’ordine della ricevuta;
• il corrispettivo lordo concordato;
• la ritenuta d’acconto (pari al 20% dei compenso lordo);
• l’importo netto che verrà corrisposto dal committente.

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LA RITENUTA D’ACCONTO

La ritenuta d’acconto del 20% deve essere applicata a riduzione del

compenso lordo dovuto per la prestazione. In pratica, si tratta di un

acconto sulle imposte che il committente è tenuto a trattenere e

versare all’Erario per conto del soggetto che presta la propria attività

professionale.

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LA RITENUTA D’ACCONTO

Attenzione!!!!!

La ritenuta d’acconto deve essere applicata soltanto nel caso in cui


la prestazione di lavoro autonomo occasionale è svolta nei
confronti di imprese individuali, società ed enti di ogni tipo,
professionisti o amministratori di condominio ovvero se
il committente è un sostituto d’imposta,

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Quando si versa la ritenuta d’acconto?

• Il sostituto d’imposta (datore di lavoro) deve versare la ritenuta


d’acconto entro il giorno 16 del mese successivo al
pagamento attraverso il Modello F24 unicamente con modalità
telematiche per i datori titolari di partita Iva (codice tributo 1040).

• Certificazione della ritenuta d’acconto

• La ritenuta d’acconto corrisposta deve essere certificata dai soggetti


che le hanno effettuate.

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La data e l’applicazione della marca da bollo sulla
ricevuta per lavoro occasionale

- Altro elemento indispensabile per la corretta compilazione della ricevuta è


l’apposizione della marca da bollo. Trattandosi di una ricevuta “non
fiscale“, il legislatore ha previsto l’apposizione sulla ricevuta di una marca
da bollo da €. 2,00, nel caso in cui l’importo della prestazione superi la
soglia di €. 77,47. La marca da bollo deve riportare una data anteriore
rispetto a quella di emissione della ricevuta, altrimenti si incorrerà in
sanzione. Ricordiamo che l’importo della marca da bollo può essere
chiesto a rimborso al committente della prestazione.

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E SE DECIADIAMO DI

APRIRE LA PARTITA IVA?

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DISCIPLINA FISCALE E CONTRIBUTIVA

1) abilitazione allo svolgimento della professione da parte della


provincia

2) apertura partita iva (codice attività 799020);

3) SCIA

4) adempimenti contributivi

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DISCIPLINA FISCALE E CONTRIBUTIVA
apertura partita IVA
• Chi invece svolge l’attività in maniera professionale dovrà
chiedere all’Agenzia delle Entrate rilevante territorialmente nella sua
località di residenza, l’apertura della partita IVA. Potrà
telematicamente, avvalendosi dell’assistenza di un commercialista
abilitato.

• Il codice attività da utilizzare è il “79.90.2. – Attività delle guide e


degli accompagnatori turistici”.

• L’apertura della partita IVA comporta l’obbligo di


emettere fattura per ogni servizio di accompagnamento
turistico effettuato, rispettando tutti gli obblighi fiscali e
contabili che comporta il regime fiscale che si sceglie al momento
dell’apertura della partita IVA.

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DISCIPLINA FISCALE E CONTRIBUTIVA
SCIA

• La presentazione della SCIA al Comune di residenza

Quando si vuole iniziare l’attività di accompagnatore turistico è


necessario presentare la Segnalazione certificata di inizio
attività (SCIA) al proprio Comune di residenza.
La SCIA si presenta telematicamente (on line), oppure attraverso
la Posta Elettronica Certificata (PEC).
In entrambi i casi, comunque è necessario dotarsi di un indirizzo PEC
e di firma digitale.

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DISCIPLINA FISCALE E CONTRIBUTIVA
adempimenti contributivi

• Accanto agli adempimenti fiscali l’accompagnatore turistico che


esercita professionalmente l’attività sono tenuti al versamento
dei contributi previdenziali all’INPS. In particolare, l’INPS, a
seguito di una sentenza della Corte di Cassazione(n. 14069 del
19/06/06) e a seguito della Circolare INPS n. 12/2008, ha distinto
gli accompagnatori turistici a seconda se svolgano l’attività in
forma professionale (autonomamente) oppure imprenditoriale (ad
esempio gestendo l’attività di altri accompagnatori turistici).
• I primi, devono iscriversi alla gestione separata,
• mentre i secondi devono iscriversi alla gestione commercianti.

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DISCIPLINA FISCALE E CONTRIBUTIVA
adempimenti contributivi

• La gestione separata è una sezione dell’INPS che accoglie i


versamenti di tutti i professionisti non dotati di una cassa
professionale autonoma. I versamenti devono essere fatti a giugno e
novembre, in concomitanza con i versamenti fiscali. Il reddito
imponibile è dato dalla differenza tra i ricavi e i costi deducibili
dell’attività sul quale viene applicata un’aliquota a partire dal 1
gennaio 2017 del 25,72%

• C’è la possibilità di rivalsa sul committente del 4%, addebitando la


percentuale sulla fattura (tale somma costituisce reddito imponibile),
ma tale rivalsa è facoltativa.

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REGIMI FISCALI

• REGIME ORDINARIO

• NUOVO REGIME FORFETTARIO

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IL REGIME FORFETTARIO

ll Regime Forfettario è un regime fiscale per le imprese e i

professionisti di minori dimensioni. Il regime che prevede

agevolazioni fiscali e contributive, a patto di rispettare i requisiti

di accesso e permanenza nel regime.

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IL REGIME FORFETTARIO

• La Legge n. 190/2014, così come modificata dalla Legge n.


208/2015, ha introdotto, a partire dal primo gennaio 2015, il regime
fiscale forfettario.
• Tale regime è stato modificato a partire dal 1° gennaio 2019 dalla
Legge n 145/2018 e dal Ddl di bilancio 2020 (DL n 124/2019).
Questo per quanto riguarda i requisiti di accesso e di permanenza
nel regime sono cambiati.
• Si tratta di un regime fiscale naturale per Imprenditori e Liberi
Professionisti con tassazione sostitutiva degli effetti dell’IRPEF,
dell’IRAP per le persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o
professioni.

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Applicazione del regime forfettario

• Il Regime Forfettario è un regime fiscale che può essere applicato


indistintamente da tutti i contribuenti che operano in regime di
impresa o di esercenti arti o professioni.

• Per questo motivo sono previsti dalla norma una serie di requisiti
da rispettare.

• Requisiti che devono essere verificati con riferimento all’anno di


imposta precedente a quello in cui si applicherà questo regime
fiscale.

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Regime forfettario 2020: requisiti di accesso

I requisiti oggettivi di accesso al regime forfettario

• L’accesso al Regime Forfettario, nonché il mantenimento dello


stesso negli anni successivi, è possibile per i soggetti che
possiedono determinati requisiti.

• Requisiti che possono essere così schematizzati

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Tabella requisiti di accesso al regime forfettario 2022

Limite di ricavi o compensi


Non superiore a € 85.000 (ragguagliati ad anno)

Spese per lavoro accessorio, dipendente o collaboratori


Ammontare complessivamente non superiore a 20.000 euro
lordi

Beni strumentali
Nessuna condizione richiesta

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Agevolazione regime forfettario

• L’aliquota dell’imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle addizionali e


dell’IRAP per i contribuenti che adottano il Regime Forfetario è del
15% o del 5%.

• Questa agevolazione in Regime Forfettario è utilizzabile


limitatamente ai primi 5 periodi d’imposta in cui è esercitata
l’attività.

• Questo sia che si tratti di avvio di una nuova impresa, oppure di


nuova attività artistica o professionale.

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Agevolazione regime forfettario

• In particolare, è previsto che per il periodo d’imposta in cui è iniziata


l’attività e per i 4 successivi, l’imposta sostitutiva è pari al 5%, a
condizione che:
• Il contribuente non abbia esercitato, nei tre anni precedenti
l’inizio dell’attività, un’attività artistica, professionale o d’impresa.
Anche in forma associata o familiare;
• L’attività da esercitare non costituisca in nessun modo mera
prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di
lavoro dipendente o autonomo. Escluso il caso in cui l’attività
precedentemente svolta consista nel periodo di pratica
obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;

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Regime forfettario: caratteristiche fiscali e previdenziali

Le caratteristiche principali del Regime Forfettario possono essere


sintetizzate nel modo seguente:

Regime di cassa
• Il reddito di impresa o di lavoro autonomo viene determinato
esclusivamente in base al criterio di cassa. Ovvero sulla base dei
ricavi o compensi percepiti nel periodo di imposta.
• A questo reddito è applicato un coefficiente di redditività, che tiene
conto delle spese applicate in modo forfettario. Al reddito imponibile
così determinato è applicata un imposta sostitutiva del 5% (per i
primi cinque anni), che poi a regime passa al 15%. Il pagamento
delle imposte avviene con la dichiarazione dei redditi.

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Regime forfettario: caratteristiche fiscali e previdenziali

Spese forfettarie
• Le spese sostenute per l’esercizio dell’attività non possono essere
dedotte analiticamente dal reddito. Ad eccezione dei contributi
previdenziali versati in ciascun periodo di imposta.

• Al posto della deduzione analitica dei costi è prevista una


deducibilità forfettaria (coefficiente di redditivita’), con una aliquota
in percentuale sul reddito che varia a seconda dell’attività esercitata.

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Regime forfettario: caratteristiche fiscali e previdenziali

Ulteriori agevolazioni

• L’esclusione dall’applicazione dell’IVA. Di concerto anche


l’impossibilità di detrarsi l’IVA in acquisto. Chi opera in Regime
Forfettario ai fini IVA è equiparato ad un “privato“;

• Esclusione dall’applicazione delle ritenute di acconto. Questo per i


soggetti che operano come Professionisti;

• Non è prevista l’applicazione degli indici di affidabilità (ISA ex studi


di settore);

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Regime forfettario: caratteristiche fiscali e previdenziali

Ulteriori agevolazioni

• Gli esercenti attività d’impresa hanno la facoltà di chiedere all’INPS


una riduzione contributiva. Si tratta di una riduzione del 35% dei
contributi dovuti annualmente alla Gestione Ivs Artigiani e
commercianti INPS.

• Esonero presentazione dichiarazione dell’IRAP

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Adempimenti contabili in regime forfettario

I contribuenti in Regime Forfettario sono esonerati dagli obblighi di


registrazione e tenuta delle scritture contabili.
Tuttavia, i contribuenti che operano nel Regime sono tenuti a:

• Numerare e conservare le fatture d’acquisto e le bollette


doganali;

• Certificare i corrispettivi.

• Devono, anche presentare la dichiarazione dei redditi nei termini


e con le scadenze previste dal DPR n. 322/98.

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FATTURAZIONE ELETTRONICA

•Dal 1° luglio 2022 l’obbligo della fatturazione elettronica entra in

vigore per i contribuenti in regime forfettario che nell’anno precedente

hanno percepito ricavi o compensi superiori a € 25.000

•Dal 1° gennaio 2024 l’obbligo si estende a tutti gli altri forfettari

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Cosa indicare in fattura?
“Operazione effettuata in regime fiscale forfettario ai sensi dell’art. 1

cc. 54-89 Legge 190/2014, così come modificato dalla legge

208/2015, all’art. 111 a113. Operazione non soggetta a IVA ai sensi

dell’art. 58-59 Legge n. 190/2014. operazione non soggetta a ritenuta

alla fonte a titolo di acconto ai sensi dell’art. 1 comma 67 della legge

190/2014

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IMPOSTE SUL REDDITO
IRPEF-IRES-IRAP

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I.R.P.E.F. – IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE

L’IRPEF è un’imposta personale e progressiva che colpisce il reddito


complessivo
ovunque prodotto dalle persone fisiche residenti in Italia e il reddito
prodotto in
Italia da parte delle persone fisiche non residenti.

L’IRPEF si determina in base ad aliquote progressive “per scaglioni”.

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Aliquote Irpef 2022

Scaglioni di reddito imponibile Aliquota legale %


in euro
Fino a 15.000 23
Da 15.000 a 28.000 25
Da 28.000 a 50.000 35
Oltre 50.0000 43

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I.R.E.S. – IMPOSTA SUL REDDITO DELLE SOCIETA’

L’IRES è dovuta sui redditi prodotti dalle persone giuridiche residenti e non
residenti.

L’imposta si applica, per le società ed enti commerciali residenti, sul reddito


imponibile. Per gli enti non residenti si considerano solo i redditi prodotti in
Italia.

La base imponibile e' data dal reddito di impresa


⇒ Il reddito d’impresa è determinato applicando all’utile o alla perdita risultante
dal conto economico le variazioni conseguenti all’applicazione della normativa
fiscale.

ALIQUOTA IRES 24%

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IRAP

Principi generali

•Irap: acronimo di Imposta regionale sulle attività produttive.


•È un'imposta “reale” che colpisce la ricchezza in quanto tale, senza tener conto
delle condizioni personali del contribuente come invece avviene per l'imposta
personale.
•E’ una imposta regionale che è amministrata direttamente dalle amministrazioni
regionali.
•La norma di riferimento è costituita dal D.Lgs. N. 446 del 15 dicembre 1997.

L’aliquota ordinaria IRAP è pari al 3,9%.

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CARICO FISCALE PER I DIVERSI CONTRIBUENTI

Le SOCIETA’ DI CAPITALI sono assoggettate a:


· IRES (Imposta sul reddito delle società) 24%
· IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) 3,90%
· Tassazione per trasparenza

Le SOCIETA’ DI PERSONE sono assoggettate a:


· IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) 3,90%
Il reddito è imputato ai singoli soci ai fini del calcolo dell’imposta:
· IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche) Progressiva a scaglioni

Le AZIENDE INDIVIDUALI sono assoggettate a:


· IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) 3,90%
· IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche) Progressiva a scaglioni

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