4 Nucleosintesi Primordiale
4 Nucleosintesi Primordiale
PRIMORDIALE
Referenze
• E. Kolb e M. Turner “The early Universe”
• T. Padmanabhan “Theoretical Astrophysics - Volume III:
Galaxies and Cosmology”
• Lezioni di Steigman:
http://nedwww.ipac.caltech.edu/level5/March04/Steigman/fra
mes.html
• Particle data book (sezione astrofisica e cosmologia):
http://pdg.lbl.gov/2008/reviews/contents_sports.html
Argomenti trattati
• Cenni di cosmologia (Principio Cosmologico, Legge di
Hubble, Universi di Friedmann)
• Gas di particelle (caso relativistico e caso non
relativistico)
• Termodinamica nell’Universo primordiale
• Protoni e neutroni in equilibrio statistico
• Temperatura di freeze-out delle interazioni deboli
• Sintesi del deuterio
• Sintesi dell’elio-4
• Sintesi degli altri elementi leggeri
• Materia barionica nell’Universo
• Confronto con i dati sperimentali di WMAP.
La nucleosintesi in breve 1
• La nuclesintesi primordiale (BBN) è la fase
dell’evoluzione cosmica durante la quale si formano i
nuclei di alcuni elementi leggeri, in particolare D, 3He,
4He e 7Li.
2 a 2 r(t)
dalla quale, utilizzando la legge di Hubble, si ricava
l’equazione di Friedmann:
8π k
H =2
Gρ − 2 1)
3 a
dove ρ è la densità di energia. Considerando il I principio della
termodinamica (o equazione di Bianchi)
d d 3
(ρa ) = −P (a )
3
2)
dt dt
abbiamo un sistema di due equazioni per tre incognite (a,P,ρ). Quindi, se
conosciamo l’equazione di stato del fluido, possiamo almeno in linea di
principio risolvere il sistema.
SEZIONE 2:
TERMODINAMICA
Funzione di distribuzione
La funzione di distribuzione di un gas di particelle i non interagenti
all’equilibrio è:
gi 1
f i (q) =
(2π ) 3 ⎡ ε (q ) − μi ⎤
exp ⎢ ⎥ ±1
⎣ T i ⎦
Densità di energia
ρ = ∫ ε (q) f (q )d 3 q
ε (q) = m 2 + q 2
Pressione q2
P=∫ f (q )d 3 q
3ε (q )
Equazioni di stato
Caso relativistico ε(q) = q
(radiazione)
∫ qf (q)d 3q ∫
q
⇒ ρ= P= f (q)d 3q
3
1
⇒ P= ρ
3
q2
Caso non relativistico ε(q) = m + ≈m
2m
(polvere) ⎛ q2 ⎞ q2
⇒ ρ = ∫ ⎜m + ⎟ f (q)d q
3
P= ∫ f (q)d 3q
⎝ 2m ⎠ 3m
⇒ P << ρ ⇒ P=0
Gas di particelle relativistiche
qd 3q
∫ qf (q)d q = (2π ) ∫
g
ρ= 3
3 ⎡q⎤
exp⎢ ⎥ ± 1
⎣T ⎦
+∞
x 3 dx
∫ qf (q)d q = 2π ∫
q g
x≡ ⇒ ρ= 3
T 4
T 2
0 exp x ± 1
7 π2 4 π2
ρ FERMIONI
R = gT ρ BOSONI
R = gT 4
8 30 30
d 3q
∫ ∫
g
n= f (q)d q =
3
(2π ) 3 ⎡q⎤
exp⎢ ⎥ ± 1
⎣T ⎦
3 ζ (3) 3 ζ (3) 3
n RFERMIONI = gT n RBOSONI = gT ζ (3) = 1.20206...
4 π2 π2
P + ρ − nμ 2π 2 3
s(T) = = qT
T 45
Gas di particelle non relativistiche
md 3q
∫ mf (q)d q = (2π ) ∫
g
ρ= 3
3 ⎡ m + q 2 /2m − μ ⎤
exp⎢ ⎥±1
⎣ T ⎦
⎡ m + q 2 /2m − μ ⎤ ⎡ m − μ⎤ ⎡ q2 ⎤ 3
∫ exp⎢⎣− 2mT ⎥⎦d q
gm
exp⎢ ⎥ >> 1 ⇒ ρ= exp⎢−
⎣ T ⎦ (2π ) 3 ⎣ T ⎥⎦
+∞
π
∫ exp[−α x ]dx =
2
α
0
⎛ mT ⎞ 3 / 2 ⎡ m − μ⎤
ρ NR = gm⎜ ⎟ exp⎢−
⎝ 2π ⎠ ⎣ T ⎥⎦
ρ NR ⎛ mT ⎞ 3 / 2 ⎡ m − μ⎤
n= ∫ 3
f (q)d q ⇒ n NR =
m
= g⎜ ⎟ exp⎢−
⎝ 2π ⎠ ⎣ T ⎥⎦
P + ρ − n μ 2π 2 7 3
s(T) = = qT
T 45 8
Equazioni dell’evoluzione dell’Universo (1)
Il primo principio della termodinamica (o identità di Bianchi) implica
d 3
dt
( ) d
a ρ = −P a3
dt
Universo dominato dalla radiazione
d 3
dt
( ) 1 d
a ρ = − ρ a3
3 dt
→ ρ
d 3
dt
d 1 d
a + a3 ρ = − ρ a3
dt 3 dt
4 1 d 3 1 d d d
a = − ρ → ln a 4 = − ln ρ
3
3 a dt ρ dt dt dt
d
dt
( )
ln a 4 ρ = 0 ⇒ ρR ∝
1
a4
8πGN 8πGN π 2 4
H=
3
∑ρ iR =
3
g∗ T
30
i
Il numero di gradi di libertà
Il contenuto di energia dell’universo viene solitamente parametrizzato
mediante il numero di gradi di libertà g* . Alla BBN
g ∗ = g ∗SM + g~∗
Esempio:
g ∗ (T = 10 MeV ) = 10.75 +
7
(N FAMIGLIE − 3)
4
Velocità reazioni vs espansione Universo
Velocità della reazione (probabilità per unità di tempo della reazione)
Γ = n σV
8πGN π 2
H= g∗ T 2
3 30
3
Γ ⎛ Tf ⎞ 10.75
(t f ) ≈ ⎜ ⎟ ≈1 ⇒ T f ≈ 1 MeV
H ⎜ 1 MeV ⎟ g∗
⎝ ⎠
n + e+ ↔ p + ν e n + ν e ↔ p + e− n → p + e− + ν e
Quando T ≈ 0.8MeV le reazioni si “congelano” nel senso che la loro rate diventa
più piccola dell’espansione dell’universo (vd slide precedente). Il rapporto tra le
densità di neutroni e protoni in questo momento è dato dal valore di equilibrio:
nn ⎡ μn − m n μ p − m p ⎤ ⎡ Δm + μνe ⎤
= exp⎢ − ⎥ = exp⎢− ⎥⎦
np ⎣ T T ⎦ ⎣ T
Δm ≡ mn − m p = 1.29 MeV
7 7
6 6 ⋅ T 3ν
8 Tν 3 4
=8 ⇒ =
7
2+ 4 2 ⋅ T 3
γ Tγ 11
8
Sintesi degli elementi (1)
L’abbondanza di neutroni è:
nn 1 1
X n (t < t f ) = = =
n p + nn n p ⎡ Δm ⎤
+ 1 exp ⎢ ⎥ +1
nn ⎣ T ⎦
⎡ t ⎤
X n (t > t f ) = X n (t f ) exp ⎢− ⎥ τ n = 885.7 s
⎣ τn ⎦
nA A
Definiamo la frazione in massa di una specie: XA =
nN
A −1
⎛ T ⎞
3
5 3A −5
A −1
1−A 2
A −Z ⎛ BA ⎞
X A = gA A 22 2
ς3 π 2
⎜ ⎟ η A −1 Z
X p Xn exp⎜ ⎟
⎝ mN ⎠ ⎝T ⎠
dove η rappresenta il rapporto neutroni su fotoni: η = n B /nγ
e l’energia di legame è BA = Z ⋅ m p + (A − Z) ⋅ m p − mA e assume valori che
variano da 2.22 MeV (2D) a 92.2MeV (12C). Questo corrisponde a energie di
legame per nucleone da 1 a 8 MeV circa.
Sintesi degli elementi (2)
Siccome i fotoni sono UR, la loro densità in numero è proporzionale alla
loro entropia. Quindi η è inversamente proporzionale all’entropia, il cui
alto valore inibisce la produzione degli elementi fino a T≈0.3MeV, che è
molto minore dell’energia di legame per nucleone bA. Una stima della
temperatura alla quale una specie diventa termodinamicamente favorita si
può stimare imponendo XA ≈1, da cui, numericamente:
T2 D = 0.07MeV b 2 D = 1.11MeV ; T3 He = 0.11MeV b 3 He = 2.57MeV
D + D →3 He + n ; He + D →4 He + p
3
D + D →3 H + p ; H + D →4 He + n
D + D →4 He + γ
Abbiamo visto in precedenza il valore del rapporto neutroni su protoni al freezing;
esso diminuisce ulteriormente quando avviene la BBN per effetto del decadimento
del neutrone:
n 1 n 1
(TW ) ≈ (TN ) ≈
p 6 p 7
A T<TN≈0.1MeV le quantità di deuterio ed elio prodotte sono determinate dalle
distribuzioni di equilibrio. Una stima approssimativa della quantità di 4He prodotta
si può ricavare assumendo che tutti i neutroni esistenti producano questo
elemento:
n
2 (TN )
4n n /2 p
X 4 He = = ≈ 0.25
n n + n p 1+ (T )
n
N
p
Sintesi del deuterio (1)
Relazione fra tempo e temperatura in un Universo dominato dalla radiazione
2
1 45 1 ⎛ 1 MeV ⎞
t= = ≈ ⎜⎜ ⎟⎟ s
2H 16π GN g ∗ T
3 2
⎝ T ⎠
Abbondanza di neutroni
nn 1 1
X n (t < t f ) = = =
n p + nn n p ⎡ Δm ⎤
+ 1 exp ⎢ ⎥ +1
nn ⎣ T ⎦
⎡ t ⎤
X n (t > t f ) = X n (t f ) exp ⎢− ⎥ τ n = 885.7 s
⎣ τn ⎦
Bd
Xd ≈ X p ≈ Xn ≈1 ⇒ Td ≈
3 ⎛T ⎞
− ln η − ln⎜⎜ d ⎟⎟
2 ⎝ mN ⎠
Procedendo per approssimazioni successive si trova una temperatura intorno a 0.07 MeV
Sintesi dell’elio-4
Una volta formatosi il deuterio in quantità ragionevoli, inizia la sintesi degli altri elementi leggeri che
non è ostacolata dai fotoni perché le loro energie di legame sono maggiori di quella del deuterio (E’ la
difficoltà di sintetizzare il deuterio che limita la formazione degli altri elementi – “deuterium bottleneck”)
Tempo di innesco della nucleosintesi (BBN)
2
⎛ 1 MeV ⎞
Td ≈ 0.07 MeV ⇒ t BBN ≈ ⎜⎜ ⎟⎟ s ≈ 3 min
⎝ Td(nucleo
Lo stato più fortemente legato fra gli elementi leggeri è l’elio-4 ⎠ doppiamente magico). Posso
considerare che tutti i neutroni sopravvissuti al tempo di inizio della BBN vadano a sintetizzare l’elio-4
2nn
Y ( 4He) = (t BBN ) = 2 X n (t BBN ) ≈ 0.25
n p + nn
IMPORTANTE: La BBN è responsabile della maggior parte dell’elio-4 del nostro Universo – I processi
stellari non sono in grado di spiegare una abbondanza in massa di elio-4 superiore all’1-2%
Ostacolo alla sintesi di elementi più pesanti
Dato che non esistono elementi stabili con numero di massa atomica fra A = 5
ed A = 8 non è possibile produrre elementi pesanti durante la BBN
Il berillio-8 è instabile
4
He+ 4He→8Be→ 4He+ 4He
L’elio-3 è poco abbondante per cui non è possibile produrre sufficiente litio-7 e
quindi elementi ancora più pesanti
4
He+ 3He→7 Be + γ
7
Be→7 Li + e + +ν e
SEZIONE 4:
CONFRONTO CON DATI
SPERIMENTALI E CON
LA CMB
Abbondanze degli elementi
La Standard BBN (SBBN) ha un unico parametro libero, il rapporto fra numero
di barioni e numero di fotoni η (il valore non cambia con il tempo).
Le abbondanze degli elementi leggeri possono essere ottenuti solo con calcoli
numerici dettagliati. Le previsioni teoriche sono:
Abbondanza in massa dell’elio-4: Y(4He) ≈ 0.25
Abbondanza in numero del deuterio: X(d) ≈ 10 -5 - 10 -4
Abbondanza in numero dell’elio-3: X(3He) ≈ 10 -5 - 10 -4
Abbondanza in numero del litio-7: X(7Li) ≈ 10 -10 - 10 -9
Per quanto riguarda le osservazioni sperimentali, dopo la fine della BBN il
deuterio viene bruciato nei processi stellari. Siccome non c’è un meccanismo
di produzione associato, le misure della sua abbondanza devono essere prese
come un limite inferiore dell’abbondanza primordiale. Per ricavare
l’abbondanza primordiale si cerca di osservare sistemi con bassa attività
stellare (a bassa metallicità) come alcuni quasar dove si dovrebbe osservare
un plateau. I dati indicano a 1 σ:
(X(d) = (2.8±0.3) 10 -5 (In ottimo accordo con WMAP)
Le misure dell’abbondanza di elio-3 e litio-7 primordiale sono ritenute non
attendibili a causa dei processi di distruzione e sintesi in cui questi elementi
sono coinvolti.
Produzione di elio 4 - da cosa dipende
Qualitativamente è possibile capire la dipendenza della produzione di
Y(4He) da alcuni parametri:
1- Un η più grande porta ad una sintesi del deuterio a temperature più
alte e quindi viene ridotto il tempo fra il freeze-out delle interazioni
protoni-neutroni e la formazione di nuclei (momento in cui i neutroni
diventano stabili). Decadono meno neutroni e si forma più elio-4 (La
dipendenza è comunque debole, di tipo logaritmico)
2- Un g* più grande (per esempio dovuto 4 famiglie leptoniche) aumenta
la temperatura di freeze-out delle interazioni protoni-neutroni e quindi
anche in questo caso viene ridotto il tempo in cui i neutroni sono liberi
ed instabili. Quindi si forma più elio-4.
3- Asimmetria leptonica ξ=μ/T da cui la BBN pone il vincolo
sull’asimmetria leptonica: |ξνe |<0.1.
4- La vita media del neutrone (885.7±0.8) s, che entra nel decadimento
della particella e nella sua dipendenza dalla costante di Fermi G, che a
sua volta influenza la rate delle interazioni deboli (slides 25-26).
L’elio 4 - misure sperimentali
Contrariamente a quanto avviene per il deuterio, l’abbondanza di elio 4
aumenta nel corso dell’evoluzione dell’universo grazie ai processi stellari.
Ancora una volta è quindi necessario sondare regioni “giovani” dell’universo, in
particolare nubi di idrogeno
ionizzato a bassa metallicità.
In figura l’abbondanza di elio
è raffigurata in funzione di
quella di ossigeno, considerato
un indicatore della metallicità.
Come si vede dalla figura, si
ha un’incertezza statistica
piuttosto bassa. Le stime
sull’abbondanza di elio
primordiale concordano sul
valore
YHe = 0.249 ± 0.009
Consistenza del modello
Consideriamo la fisica del modello
standard, quindi ignoriamo la possibile
esistenza di extra particelle, di
asimmetrie leptoniche etc. La
nucleosintesi primordiale dipende in
questo caso da un solo parametro
libero, ovvero il numero di barioni su
fotoni η. Quindi ogni misura di elementi
primordiali ne vincola il valore. Se il
modello è corretto chiaramente questi
vincoli su η devono essere consistenti
tra di loro. I dati presi nella modalità più
conservativa sono compatibili tra di loro
e indicano il valore
4.7 ≤ η10 ≤ 6.5 (95% C.L.)
N.B. Abbiamo utilizzato a un’età
dell’universo di circa 1s della microfisica
“standard” e abbiamo ottenuto dei
risultati compatibili per valori che
variano su ben 9 ordini di grandezza!!!
La radiazione cosmica di fondo 1
Come previsto dal modello cosmologico
standard, l’universo è permeato da un
fondo di fotoni (radiazione cosmica di
fondo o CMB) che hanno oggi uno
spettro di corpo nero con una
temperatura di circa 2.725 Kelvin.
Questa radiazione non è perfettamente
omogenea, ci sono delle variazioni di
temperatura tra diversi punti del cielo
(fluttuazioni) con dimensione relativa
circa 10-5. Le fluttuazioni sono state
misurate in particolare da due satelliti
lanciati dalla NASA: il Cosmic
Background Explorer (COBE, 1989-
1996) e il Wilkinson Microwave
Anisotropy Probe (WMAP, 2001-oggi).
N.B. Ad aprile dovrebbe partire Planck,
il satellite europeo!
La radiazione cosmica di fondo 2
In seguito alla BBN l’universo contiene nuclei atomici perfettamente
ionizzati. Questo perché la temperatura dei fotoni è così alta che gli
atomi vengono fotodissociati. Quando l’universo ha circa 400.000 anni,
la temperatura scende al di sotto dei 3000 K (2.7°C) e si formano gli
atomi. Questa fase va sotto il nome di “disaccoppiamento radiazione-
materia”. In seguito i fotoni propagano liberamente e la loro energia
viene “diluita” per effetto dell’espansione cosmica.
IMPORTANTE: le caratteristiche della CMB sono fissate al momento del
disaccoppiamento, ovvero 105 anni dopo la BBN!
La misura delle fluttuazioni della CMB permette la stima del rapporto
barioni su fotoni η. Secondo il modello cosmologico standard il valore di
η alla BBN e al disaccoppiamento radiazione-materia dovrebbe
coincidere. I risultati di WMAP danno η10 = 6.11 ± 0.19, in perfetto
accordo con la BBN e con le misure di deuterio ed elio-4.
Nota: il litio potrebbe dare indicazioni di fisica oltre il MS o soffrire delle
incertezze nel campo dell’astrofisica stellare. La seconda ipotesi è
considerata la più attendibile.
Densità di energia barionica (1)
Densità numerica dei fotoni oggi (CMBR): nγ (t0) circa 400 cm-3
Densità numerica di barioni oggi: nB (t0) η nχ (t0)
30000⎜⎜ ⎟⎟
⎝ s ⋅ Mpc ⎠
8πGN
Densità di energia barionica (2)
Abbiamo visto come le misure di
abbondanze di elementi primordiali e la
BBN siano consistenti con il range di valori
4.7 ≤ η10 ≤ 6.5.
Da qui si deduce che la densità di energia
barionica dell’universo è ΩB ≈ 0.04.
Se si uniscono i risultati delle supernovae
(SNe Ia), quelli dell’anisotropia della
radiazione cosmica di fondo (CMBR) e
quelli sulla formazione delle strutture a
grande scala si trova chiaramente il
risultato ΩMAT ≈ 0.3
Quindi la maggior parte della materia
massiva che è presente nell’Universo è di
natura non barionica ed a noi
completamente sconosciuta (Problema
della materia oscura (DM))
Attuali miglior candidati alla DM: particelle supersimmetriche massive, debolmente
interagenti ed elettricamente neutre (Neutralini)
SOMMARIO 1
1. A partire dalla teoria della relatività generale e dal modello
standard delle particelle elementari è possibile costruire il
modello della nucleosintesi primordiale, avvenuta quando
l’universo aveva pochi minuti.
2. Durante la BBN vengono prodotti i nuclidi leggeri (fino al
Li) con abbondanze molto eterogenee (da 0.25 a 10-10).
3. La BBN (in particolare l’abbondanza di 4He) è influenzata
dal contenuto di energia dell’universo, che all’epoca è
dominato dalla componente relativistica. Da qui si possono
mettere forti vincoli su eventuale fisica oltre il MS.
4. La BBN è influenzata dal rapporto barioni su fotoni η, che
cambia la produzione di diversi elementi (D, He, Li).
5. Le abbondanze di questi elementi si posso misurare nelle
zone “giovani” dell’universo. Dipendono tutte da η e indicano
valori di questo parametro in buon accordo tra di loro.
SOMMARIO 2
6. Lo stesso η si può misurare dalla radiazione cosmica di
fondo, le cui caratteristiche “descrivono” l’universo a circa
500.000 anni; i valori di η ricavati da deuterio ed elio-4
primordiali e dalla CMB sono compatibili.
7. Il litio, che sembrerebbe indicare un η più basso risente
delle incertezze sui modelli stellari.
8. Ci sono delle problematiche aperte, ad es. indicazioni di
Ωtot =1, da cui devono esistere materia ed energia oscura, la
cui natura ci è ignota.
9. Un altro problema ancora non risolto è l’origine della
asimmetria barionica e delle fluttuazioni.
CONCLUSIONI:
• Abbiamo una buona
comprensione di come sia
avvenuta la BBN.
• Possiamo effettuare misure
sperimentali e porre forti vincoli
sulla fisica oltre il MS.
• Tutto questo riguarda
il 4% del nostro universo.
• Tutto il resto
ci è totalmente ignoto!