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Cap 2 - Le Più Antiche Civilità Del Vicino Oriente

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Cap.

2 Dalle prime città ai primi imperi:

Le prime grandi civiltà dell’area mediterranea nascono nel Vicino Oriente, e in


particolare in una regione, la Mesopotamia, irrigata da due grandi fiumi, il Tigri e
l’Eufrate.

Qui, a est del bacino del Mediterraneo, sono sorte le prime città, è stata inventata la
scrittura e sono nate le prime opere letterarie dell’umanità. Re, popoli e città di
queste antiche civiltà sono menzionati nella Bibbia e nell’opera dello storico greco
Erodoto, che scrisse nel V secolo a.C.; ma quasi tutto quello che sappiamo oggi lo
dobbiamo agli scavi archeologici. Le campagne di scavo, che continuano, hanno
riportato alla luce una moltitudine di grandi città, con le loro fortificazioni, palazzi,
templi a piramide (ziggurat), forni, magazzini. Gli archeologi hanno ritrovato anche
una gran quantità di documenti scritti su tavolette d’argilla.

Il più antico centro abitato che da semplice villaggio assunse le dimensioni di vera e
propria città, intorno al 4000 a.C. (e cioè al principio del IV millennio a.C.), è Uruk.
Uruk (da cui forse proviene il nome dell’attuale Stato dell’Iraq) è la culla della prima
civiltà mesopotamica, quella dei Sumeri, e sorgeva nel sud della regione, vicino al
delta del Tigri e dell’Eufrate, cioè al punto di confluenza di questi due fiumi nel Golfo
Persico.Fra il 3500 e il 2500 a.C. a Uruk si aggiunsero, nell’area sumera, molte altre
città, fra cui Ur, Kish, Lagash e Mari. Verso la fine di quell’epoca nacquero diverse
città anche in Siria, cioè più a occidente, vicino alle coste del Mediterraneo. La più
famosa delle città della regione siriana è Ebla, scavata a partire dal 1964 da una
missione archeologica italiana.

Sumeri, una civiltà urbana

I Sumeri vennero chiamati così dai popoli venuti dopo nella regione, ma loro
chiamavano sé stessi “Teste Nere”. Parlavano una lingua che non è stato possibile
collegare ad alcun’altra lingua conosciuta. E sono stati forse il primo popolo a
elaborare un sistema di scrittura, definito in seguito dagli studiosi cuneiforme per la
forma dei suoi caratteri. Le città sumere erano fra loro indipendenti e ciascuna aveva
un proprio re. Questa forma di organizzazione politica, centrata su città che di per sé
stesse costituiscono uno Stato, e che definiamo per questo città-Stato, sarà
fondamentale anche per altri popoli antichi, come Fenici, Greci e Romani. Ma essa
nacque proprio presso i Sumeri. Spesso una delle città sumere diventava più potente
delle altre e imponeva la propria supremazia sulla Mesopotamia; per molto tempo il
predominio fu conteso fra Uruk e Ur. Il primo re conquistatore di cui conosciamo il
nome e che sottomise tutte le città sumere dal Golfo Persico fino a Mari fu
Eannatum, re di Lagash, che regnò fino al 2425 a.C. (nella seconda metà del III
millennio a.C.).

L’impero accade di Sargon:

L’egemonia sumera sulla regione durò ancora circa un secolo, fino all’avvento di un
nuovo conquistatore, Sargon, detto “il Grande”. Sargon apparteneva al popolo degli
Accadi, pastori nomadi che parlavano una lingua semitica e che già da secoli
avevano cominciato a migrare in Mesopotamia integrandosi nella vita cittadina e
mescolandosi ai Sumeri. Il nome degli Accadi deriva da quello di Akkad, una città che
sorgeva sulle rive dell’Eufrate, in un luogo non ancora identificato, e di cui Sargon si
impadronì verso il 2300 a.C. Divenuto re di Akkad, Sargon allargò il suo potere
sottomettendo o distruggendo le città sumere e dell’area siriana e creando quello
che può considerarsi il primo impero nella storia della Mesopotamia.

Il periodo neosumero e l’eredità sumera:

Dopo la morte di Sargon l’impero di Akkad durò meno d’un secolo. Il suo crollo
permise ai re delle città sumere di riconquistare l’indipendenza e dare inizio al
cosiddetto periodo neosumero. Molte città tornarono a fiorire in quest’epoca, finché
non s’impose decisamente la supremazia di Ur. La lunga egemonia dei Sumeri ebbe
termine alla fine del III millennio a.C., anche se molti aspetti della civiltà sumera
rimasero patrimonio dei popoli mesopotamici, come la scrittura cuneiforme e le
divinità.

Hammurabi di Babilonia:

Durante il millennio successivo, tra il 2000 e il 1000 a.C., altri popoli costruirono
grandi regni nel Vicino Oriente. Fra questi c’erano gli Amorrei e gli Ittiti. Dinastie
amorree presero il potere in numerose città mesopotamiche e siriane, entrando in
competizione tra loro per il controllo del territorio.
Di origini amorree è stato forse il più famoso fra tutti i re mesopotamici,
Hammurabi, re di Babilonia, che regnò nella prima metà del II millennio a.C. (dal
1792 al 1750 a.C.) conquistando le città della Mesopotamia meridionale e i territori
lungo il corso dell’Eufrate fino alla ricca Mari, più a nord. Nasceva così l’impero
babilonese. Nonostante la fama di Hammurabi, l’impero di Babilonia durò poco e si
sfasciò già sotto il suo successore. La Mesopotamia si ritrovò frammentata in regni e
città-Stato indipendenti e rivali, anche se accomunati dalla lingua scritta, che era
ancor sempre l’accade, dalla scrittura cuneiforme di origine sumerica, dagli dèi, che
erano gli stessi per tutti, e dal codice di leggi stabilito da Hammurabi, che restò in
uso per mille anni.

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