L'importanza di allineare le tecnologie a processi stabili e robusti.

L'importanza di allineare le tecnologie a processi stabili e robusti.

La tecnologia è una delle variabili cardine per il successo di qualsiasi organizzazione. Se correttamente utilizzata e integrata nei processi aziendali essa può essente fonte di un vantaggio competitivo sostenibile (Barney, 1991). Al contrario, quando la tecnologia è disallineata rispetto ai processi dell’azienda si possono generare rigidità che possono minare la stessa sopravvivenza aziendale. Proprio per il ruolo centrale che la tecnologia ha nella vita delle imprese in questo capitolo si tratterà il tema dell’allineamento tra di essa e i processi aziendali.

Il mondo industriale con il quale siamo cresciuti e che ha guidato lo sviluppo economico e sociale dello scorso secolo oggi si trova sulla soglia di un cambiamento profondo, che sta per assumere i caratteri della quarta rivoluzione industriale. Spinto dalla diffusione delle nuove tecnologie informatiche, un nuovo paradigma chiamato Industry 4.0 mira a portare l’automazione al centro dell’attenzione.

Già nel passato recente la fabbrica del futuro venne dipinta come un sistema completamente automatizzato: verso la fine degli anni 80, infatti, con il CIM (Computer Integrated Manufacturing) si era diffusa l’aspettativa di una fabbrica fortemente integrata ed automatizzata (la “fabbrica a luci spente”) basata su una fitta rete informatica, sistemi di progettazione automatica, sistemi di collaudo computerizzato e sistemi di produzione in grado di operare in modo autonomo e senza presenza umana. La fiducia e le aspettative riposte nell’utilizzo delle nuove tecnologie di allora, portò a commettere errori e sopravalutazioni ingegneristiche sprecando risorse ed ottenendo risultati molto lontani da quanto auspicato. L’era del CIM degli anni ‘90 è in parte fallita a causa della complessità della tecnologia di automazione richiesta e, sebbene molte delle componenti del CIM oggi siano diventati elementi consolidati all’interno dell’impresa, il loro livello di integrazione dopo quasi 20 anni è ancora basso, troppo lento e poco esteso.

Il principale rischio oggi è, quindi, quello di ripercorrere gli errori del passato interpretando anche questa quarta rivoluzione industriale solo con la capacità di digitalizzare, robotizzare ed automatizzare le imprese, riducendo il tutto ad investimenti in tecnologia. La mera adozione di tecnologie può introdurre nei processi elementi di complessità e variabilità che rendono gli stessi più difficili da gestire e controllare. Attenzione, quindi, a non digitalizzare gli sprechi.

Per allineare le tecnologie ai processi è prima necessario adeguare gli stessi all’evoluzione dei mercati e ai trend emergenti. Questo può essere fatto con successo solamente mettendo al centro dell’innovazione le persone che li governano così da renderli stabili, affidabili e robusti. In altre parole, i processi devono essere “pronti” ad accogliere efficacemente le innovazioni tecnologiche.

Il Lean Thinking può rappresentare il ponte Culturale che consente per chi non lo ha ancora fatto di iniziare il percorso di digital transformation perché:

  1. Pone enfasi sul coinvolgimento delle persone (che sono viste come il vero motore del cambiamento)
  2. Abilita una conoscenza distribuita e diffusa sul campo
  3. Da attenzione ai processi, dove l’ottimo dei processi non risulta dalla somma degli ottimi delle funzioni.
  4. Pone l’attenzione al dato come base di miglioramento

Sarà indispensabile gestire il processo di allineamento tecnologico, ossia la trasformazione che, partendo da processi identificati, semplici e robusti (Lean), seleziona ed allinea le giuste tecnologie per aumentare l’efficacia complessiva dell’azienda.


Ronaldo Cesar

Project Planner | Building | Technology

3 mesi

Testo davvero ispirante, soprattutto il passaggio in cui si sottolinea il rischio di digitalizzare gli sprechi. Condivido pienamente l'importanza di partire da processi solidi e persone preparate prima di introdurre tecnologie. Anche nella mia vita personale cerco di applicare questi principi: ho progettato e costruito una fossa settica ecologica, che riduce fino al 90% l’impatto dei reflui domestici sull’ambiente, e da oltre tre anni utilizzo un’auto ibrida – una tecnologia che, secondo l’ACEA, nel 2023 ha rappresentato quasi il 25% delle nuove immatricolazioni in Europa. Scelte quotidiane che riflettono il mio impegno verso soluzioni sostenibili ed efficienti, sia nel contesto professionale che personale.

Enrico Faggian

Direttore Tecnico presso FAGGIAN SRL

1 anno

Vi porto la mia esperienza: guido un'auto elettrica da 6 anni; ho percorso 180.000 km,; sopporto un costo di gestione inferiore ad una Panda pur avendo 500cv; le sue funzionalità si aggiornano di continuo; è concepita per essere smontata con una sola chiave; la garanzia non è legata a nessun tagliando; a fine vita molto probabilmente le batterie verranno riciclate per uso domestico. E' la soluzione a tutti i mali del mondo? No E' un prodotto maturo? No E' una soluzione che va bene per tutti? No, ma per la maggior parte sì. Nonostante tutto però, è sbagliato imporre per legge una nuova soluzione tecnologica.

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate