Post di Carlo Maria Magni

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Entrepreneur & Business Angel / CEO - Chairman ReFeel Group

Decreto Legge con il caro-bollette... ed il problema è di nuovo dove trovare i soldi. Ma se invece di continuare a togliere soldi da una parte per metterle dall'altra a tappare buchi che stanno diventando voragini, non possiamo sbloccare questo pachidermico immobilismo e, come è stato fatto in Spagna dove l'energia costa meno della metà che in Italia, accelerare con la costruzione di centrali elettriche a basso costo ed impatto come le centrali fotovoltiche?

Gaetano Galipò

Owner@E6ENERGIA

2 settimane

non basta costruire centrali fotovoltaiche per generare quantità di energia elettrica senza alcun controllo, il problema è più complesso. Ad iniziare dal prezzo marginale, che deve tenero conto anche dei costi di produzione dell'energia in relazione al tipo di centrale, per finire all'adeguamento delle reti di Distribuzione (prevalentemente) in chiave smart! Ecco, il progetto "Green3.0" di E6 ha come obiettivo lo sviluppo e la realizzazione di Polygeneration Smart microGrid territoriali (ad esempio un Comune) al servizio delle FER territoriali, delle Comunità Energetiche Rinnovabili, del servizio di Dispacciamento territoriale e dei servizi ancillari alla rete di Distribuzione esistente cui è connessa in parallelo la smart grid. Considerato che Lei è un Business Angel, inizi ad approfondire questo nuovo modello energetico orientato alla Generazione Distribuita, per una vera transizione energetica che abbia come obiettivo non solo l'aspetto ambientale ma anche, e soprattutto, la riduzione dei costi in bolletta elettrica...

Andrea Creonti

Commercial Contract Manager presso Tecne - Gruppo Autostrade per l'Italia

2 settimane

Pensiero assolutamente condivisibile, il vero problema è la burocrazia per la costruzione/installazione di qualsiasi sistema di produzione energetica ( si spera green). Per iniziare finalmente ad essere un Paese pragmatico , per prima cosa non lasciare la scelta di connessione alla rete , ma che l'accesso alla rete per produttori green ( non sovvenzionati) sia garantita . Chi faccia richiesta di allaccio garantisca realmente l'impianto ( da anni si vive comprando e vendendo ipotesi di progetti) . Azzerare commistione tra chi debba ampliare e rendere la rete efficiente e reattiva da chi venda servizi che per definizione avrà ovvio vantaggio da non avere un mercato perfettamente libero. Oggi il mercato energetico è quanto di meno liberistico ci sia, un investitore come fa a programmare un investimento rilevante in centrali green in Italia ( magari per decine di milioni) ? ovviamente andrà in Spagna o simili, il concetto non è il profitto assoluto bensì la certezza dei tempi e del poter farla realmente (un PF iper redditivo che non si realizzerà mai vale nulla).

Paolo Di Donato

Studio Legale Di Donato

2 settimane

Il tema del caro-bollette è strettamente connesso alle politiche energetiche e alla capacità del legislatore di garantire un equilibrio tra sostegno ai consumatori e sviluppo di un sistema energetico sostenibile. L’intervento emergenziale tramite decreti legge è una risposta immediata, ma non può sostituire un piano strutturale di lungo periodo. L’esperienza spagnola dimostra che una strategia basata su investimenti in energie rinnovabili, semplificazione burocratica e riduzione dei costi di produzione può portare a risultati concreti. In Italia, l’attuale quadro normativo prevede incentivi e agevolazioni per il fotovoltaico, ma la complessità autorizzativa e le lungaggini procedurali spesso ostacolano l’effettiva realizzazione degli impianti. Una riforma che acceleri la transizione energetica, semplifichi l’iter autorizzativo e favorisca l’autoproduzione e la condivisione dell’energia potrebbe rappresentare una soluzione più efficace e duratura rispetto alle misure tampone. Il diritto dell’energia e la normativa europea offrono già strumenti in questa direzione, ma serve un’azione politica e amministrativa più incisiva per renderli operativi in tempi utili.

Mirko Di Giacomo, Phd

Credit Risk Analysis and Forecasting presso Enel Group

2 settimane

E certo e che ci vuole. 30 secondi e taaaac! Fatto! Il problema è che venivamo da una 20 ina di anni di dipendenza dal gas russo e quindi riorganizzarsi (costruire una centrale, ma anche approvvigionarsi di quello che serve a farla funzionare) non è una cosa immediata. Lo sarebbe per le rinnovabili, ma ultimamente l'aria è cambiata, e comunque bisognerebbe risolvere altri problemi che le rinnovabili porterebbero. Insomma: non è banale come sembrerebbe 

Maria Teresa Ceola

Architect & Designer

2 settimane

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