Basta con la Pas nei tribunali: lettera a Governo e giudici raccoglie oltre 350 firme

Basta con l’alienazione parentale nei tribunali italiani. Stop ai bambini trattati come pacchi da spostare o da contendere. Alt alla prassi di sottrarli alle madri con l’accusa di comportamenti «ostruzionistici e manipolatori». Ha superato le 350 sottoscrizioni una lettera-appello contro la Pas nei tribunali proposta da un gruppo di giornaliste e attiviste e inviata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, Eugenia Roccella, alla presidente della Corte di cassazione, Margherita Cassano, ai presidenti delle Corti d’appello, alla presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio, Martina Semenzato, e alle Autorità garanti per l’infanzia nazionale e regionali.

L’ultima ordinanza della Cassazione

La missiva prende le mosse da una recente ordinanza della prima sezione civile della Cassazione, pubblicata il 6 febbraio scorso, con cui i Supremi Giudici, in nome del principio di bigenitorialità, hanno annullato un decreto della Corte d’appello di Napoli con cui era stato modificato un decreto del tribunale che aveva disposto l’affidamento superesclusivo di una bambina di sette anni al padre, obbligandola a trasferirsi in una città a 800 chilometri di distanza per «salvaguardare il rapporto padre-figlia posto a rischio dalla condotta ostruzionistica della madre».

La bigenitorialità come principio supremo

I giudici di secondo grado avevano ascoltato la minore, preso atto della sua volontà di tornare a vivere dalla mamma e accolto la richiesta di ri-trasferimento della bambina, anche se, a causa della conflittualità tra i genitori, avevano affidato ai servizi sociali ogni valutazione su istruzione, salute ed educazione. La Cassazione non concorda. Sostiene innanzitutto che l’ascolto del minore non deve rappresentare l’elemento esclusivo in base al quale valutare il superiore interesse del bambino, soprattutto se nell’ambito dei rapporti familiari «siano stati accertati comportamenti apertamente ostativi, ostruzionistici e manipolativi da parte di un genitore atti a limitare consistentemente l’esercizio della bigenitorialità dell’altro». Comportamenti «escludenti» da parte della madre, aggiunge la Corte, che dunque rinvia il caso per il riesame alla Corte d’appello di Napoli in diversa composizione.

Alienazione parentale, un costrutto ascientifico

«Per l’ennesima volta – recita la lettera – una bambina è finita nel tritacarne di un sistema giudiziario cieco e sordo, incapace perfino della minima empatia nei confronti dei soggetti più piccoli e indifesi». Un sistema indifferente al loro diritto di «non essere preda dei desideri degli adulti».

La nuova decisione «è l’ennesimo atto intollerabile che si consuma nelle aule di giustizia sotto il segno dell’alienazione parentale, un costrutto ascientifico (come sottolineato nel 2021 dalla stessa procura generale della Cassazione, ndr), messo fuori gioco dalla comunità internazionale e che però periodicamente salta fuori per punire le madri e i loro figli». Una «prassi violenta resa ancora più odiosa perché consumata nelle aule di giustizia dove al contrario i più piccoli dovrebbero trovare riparo e tutela».

La relazione della commissione Femminicidio della XVIII legislatura

Da qui l’appello alle istituzioni «perché i minori smettano di essere oggetto di decisioni contrarie al loro benessere, che deve sempre essere il faro di ogni decisione che li riguardi. E che deve prevalere sulla tanto decantata bigenitorialità che in molti casi altro non è che la forma giuridica con cui i prepotenti, o peggio i violenti, vincono nei tribunali italiani».

D’altronde, nella scorsa legislatura la commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio aveva evidenziato, considerando un campione statistico di circa 1.400 fascicoli e 36 casi esemplari, che in oltre un terzo di procedimenti civili di separazione giudiziale con affidamento di figli minori e procedimenti minorili sulla responsabilità genitoriale sono presenti allegazioni di violenza, che però in tribunale non vengono prese in considerazione. Così, grazie alla bigenitorialità come diktat, nella maggioranza dei casi i bambini finiscono in affido condiviso anche al padre violento.

Lo schieramento trasversale che firma l’appello

Contro questo nonsense giuridico si battono le prime firmatarie della lettera, tra cui figurano molte delle autrici del libro-inchiesta “Senza madre. Storie di figli sottratti dallo Stato”, il primo a squarciare il velo sulla Pas analizzata sotto ogni dimensione. Con loro avvocate, attiviste e femministe storiche, firme dei principali quotidiani nazionali e volti di primo piano del giornalismo televisivo, pedagogisti, ma anche parlamentari e politiche di ogni formazione, esponenti di associazioni datoriali e imprenditrici, insegnanti, sindacaliste, esperte dei centi anti-violenza e delle organizzazioni di volontariato. Si tratta di un vastissimo schieramento trasversale che non smette di crescere, unito dall’amore per la giustizia giusta.

La direzione indicata dal Libro bianco sulla formazione contro la violenza

In fondo, ciò che questo schieramento chiede è un impegno concreto nella direzione indicata dal Libro bianco sulla formazione contro la violenza sulle donne, presentato a novembre dal Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio istituito al dipartimento Pari opportunità, coordinato da Fabrizia Giuliani e composto da Paola Di Nicola, Alessandra Kustermann, Lella Palladino, Vittoria Doretti e Claudia Segre.

Alle pagine 125, 126 e 127 il volume è chiarissimo nell’indicare il settore civile e minorile come «quello più delicato per l’effettivo contrasto alla violenza contro le donne in tutte le sue esplicazioni, inclusa quella economica, e per il rischio di vittimizzazione secondaria delle madri che denunciano violenza su di sé e/o sui propri figli da parte del partner» e l’alienazione parentale come «costrutto privo di qualsiasi validità scientifica e per questo escluso anche dalla stessa giurisprudenza di legittimità» (si veda l’ordinanza della prima sezione civile della Cassazione, n. 13217 del 22 gennaio 2021).

Attenzione ai Ctu condizionati da teorie a-giuridiche

Il Libro bianco va oltre, affermando come sia indispensabile assumere in ambito civile e minorile, da parte di tutti gli operatori e le operatrici, «la prospettiva della conoscenza del rapporto discriminatorio tra uomini e donne nel contesto familiare, sociale ed economico, per consentire lo svolgimento di processi privi di stereotipi e pregiudizi, ancor più radicati nel contesto della famiglia, oltre che prevedere una formazione specialistica che ponga al centro la tutela delle vittime di violenza e i loro figli».

Tra le azioni indicate come necessarie c’è quella di «evitare qualsiasi ricorso a mediazione o conciliazione in presenza anche soltanto del fumus di violenza», non ridimensionare a conflitto familiare la violenza quando si connota per l’asimmetria di potere, e soprattutto «evitare, ove possibile, il ricorso alle consulenze tecniche di ufficio per l’accertamento della responsabilità genitoriale quando vi siano situazioni di violenza domestica o sessuale e comunque non delegare valutazioni proprie del giudice a professionisti condizionati da teorie a-giuridiche e ascientifiche come la cosiddetta alienazione parentale o formule analoghe che celano lo stesso tipo di teorie». Il faro sia uno: la Convenzione di Istanbul.

Per aderire alla lettera-appello scrivere a [email protected] 

Ecco tutte le firme raccolte fino al 25 febbraio
Flavia Landolfi, Silvia Mari, Monica Ricci Sargentini, Paola Tavella, Manuela Perrone, Nadia Somma Caiati, Daria Lucca, Clelia Delponte, Franca Giansoldati, Livia Zancaner, Flavia Fratello, Maria Novella De Luca, Viola Giannoli, Vanna Ugolini, Melissa Panarello, Nadia Terranova, Alessandra Bocchetti, Anna Paola Concia, Veronica Giannone, Valeria Valente, Pina Picierno, Paola Binetti, Linda Laura Sabbadini, Elisa Ercoli, Gladys Herminia Morales Guevara, Aurelio Mancuso, Stefano Fassina, Maria Cecilia Guerra, Giovanna Martelli, Giovanna Badalassi, Franca Ferrari, Andrea Mazzeo, Umberto Baccolo, Elisa Zanin, Marina Marconato, Simona Petrozzi, Monica Lucarelli, Fabrizia Giuliani, Flaminia Saccà, Tiziana Volpes, Associazione Protocollo Napoli, Comitato madri unite contro la violenza istituzionale, Associazione Maison Antigone, Tutto Un Altro Genere, Femminicidio in Vita, MovimentiAmoci, Emanuela Natoli, Deborah Apolloni, Morena Pivetti, Ilaria Li Gambi, Simone Oggionni, Paolo Volterra, Marco Chiesara, Giovanna Pogliotti, Monica D’Ascenzo, Chiara Di Cristofaro, Daniela Carlà, Alessia Morani, Ersilia Saverino, Sabrina Cicin, Stefania Brancaccio, Movimento Donne Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, Associazione Rea-Reagire alla violenza, Michela Nacca, Alessandra Menelao, Nadia Mozenich, Laura Massaro, Stefania Pezzopane, Patrizia Cadau, Emanuela Natoli, Valentina Ghio, Simona Malpezzi, Rosanna Oliva de Conciliis, Alessandra de Ferrà, Susanna Camusso, Oria Gargano, Giulia Bernagozzi, Franca di Giorgio, Giuseppina Paterna, Valeria Borgese, Tina Quarto, Simona Lembi, Delizia Catrini, Associazione Centro antiviolenza Donne insieme APS, Mariarita Giordano, Giovanna Benini, Gabriella Capone, Enza Bruno Bossio, Carola Ramajo, Francesca Ortu, Iside Castagnola, Barbara Panetta, Frida Bertolini, Jelena Nikolic, Teresa Esposito, Daniela Grossi, Paola Bocci, Barbara Gualtieri, Giuliana Di Cioccio, Francesca Valentina, Francesca Menegoni, Paolo Mantero, Francesca Meleleo, Natalya Kovach, Roberta Orefice, Pina Foti, Laura De Chiara, Patrizia Bacciu, Vanessa Marini, Antonella Lombardi, Mihaela Maria Fagadau, Maria Pia Giovannini, Antonella Di Gregorio, Anna Maria Conti, Francesca Chialà,Giulia Gianfilippo, Sara Gianfilippo, Lucia Gianfilippo, Cristina Tarrini, Giovanna Leta, Annamaria Nassisi, Maria Longobardi, Annalisa Fronzoni, Raffaele Focaroli, Arianna Pigini, Eloisa Manfredi, Luana De Angelis, Federica Verre, Simona Lieto, Ersilia Saverino, Lucia Mirti, Gabriella Capone, Anna Rossomando, Floriana D’Elia, Eleonora De Nardis, Luisa Menniti, Concetta Gentili, Lucia Ciampi, Valeria Fedeli, Maria Luisa Paglia, Monica Hrovatin, Anna Lamarca, Chiara Napolitano, Stefania Pillitteri, Cristina Tomaselli, Flavia Camagna, Monica Diamanti, Fernanda de Gotzen, Giada Andreuccioli, Graziella Di Mambro, Annarita Moretti, Luca Aquilani, Vanna Ugolini, Bora Logu, Katia Simone Vasile, Noemi Spadafora, Carmina Conte, Nadia Mozenich, Elisa Tuccitto, Maria Pia Tuccitto, Federica Lisi, Simona Galatioto, Erika Botello, Elisa Galli, Stefania Baroncelli, Maria Chiara Pasqua, Marco Castellano, Federica Camagna, Alberto Spinelli, Patricia Montilla Sanz, Federico de Gotzen, Barbara Treglia, Diana De Marchi, Elisa Galli, Michela Cesaretti Salvi, Francesca Bizzoni, Giorgia Fattinnanzi, Gabriella Solleciti, Francesca Grita La Rosa, Diana Cesari, Alessandra Mancuso, Valentina Parenti, Marco Manavello, Laura Patrucco, Daria Orfeo, Luisa Falcone, Silvia Miglietta, Marisa De Rosa, Laura Moschini, Laila Perciballi, Stefania Mancini, Tania Mukha, Laura Brosio, Giorgio Stepanoff, Magdala Da Silva, Vittoria Maria Biondi, Silvia Russo, Jakub Golebiewski, Emerita Cretella, Maria Pia Cirolla, Catia Ciabattoni Donatella Fornaciari, Antonella Forattini, Sara Ferrari, Rita Villani, Mirella Dalfiume, Gabriella Kustatscher, Caterina Coppo, Ilenia Malavasi, Nadia Maffini, Longhi Claudia, Viviana Garbagnoli, Clotilde Forcellati, Patrizia Belloi, Elena De Benedictis, Barbara Fornasari, Rita de Lima, Democratiche Biellesi, Marina Sereni, Laura Boldrini, Silvia Roggiani, Angela Cecere Laura Pompeo, Angela Pascale, Elisa Carbone, Raffaela Salmaso, Aurora Bottiglieri, Laura Giuffrida, Gabriella Colosso, Alessandra Carrara, Patrizia Toia, Rosetta Fulvi, Antonella Ferrario, Gilda Panella, Teresa Spaliviero, Luisa Cecarini, Annamaria Furlan, Giovanna Martano, Roberta Vallacchi, Anna Toma, Leila Kechoud, Gilda Panella, Mary Longano, Lorenza Panei, Elena Ferrara, Antonella Vincenti, Raffaella Salmaso, Roberta Tomasi, Maria Grazia Cascarano, Valentina Cavalletti, Gessica Salerno, Rosa Papa, Teresa Spaliviero, Alessandra Taverna, Viviana Cattani, Lucia Ciampi, Claudia Merighi, Conferenza delle democratiche Trentino Alto Adige, Alessandra Gemelli, Antonella Elena Rossi, Francesca Marinaro, Cecilia Robustelli, Marisa Ayroldi, Giulia Tempesta, Claudio Musicò, Tiziana Bellini, Lorena Giannoccaro, Claudio Zecchini, Mattia Diletti, Daniela Laitempergher, Federica Palmieri, Valentina Di Vico, Rossella De Rosa, Barbara Troni, Maria A. Orsi, Marzia Matera, Antonella Crescenzi, Maria Serena Sapegno, Anna Maria Malgioglio, Cristina Gregori, Roberta Bollettieri, Elisa D’Arrigo, Esnedy Milan Herrera, Nathaly Ayala Leon, Daniele Mori, Miguel Ayala Leon, Silvia Leon Sanchez, Josefina Ayala Leon, Elisa Marti, Roberta Merlani, Maria Assunta Pasca, Ludovica Morini, Michele Das Neves, Imma Cusmai, Fausta Fonnesu, Alessandra Ciommei, Consuelo Quattrocchi, Stefania Spisni, Alessandra Gheri, Annamaria Monaco, Michela Quattrocchi, Daniela Pavoncello, Silvia Favilli. Paolo Cianconi, Anna Merlino, Annalisa Millevoi, Stefano Stronati, Sara Baronchelli, Chiara Ravaioli. Concetta Vigiani, Michela Noris, Giovanna Ferrari, Udi Modena, Serena Ballista, Serena Sammarco, Mariarosaria Di Meglio, Antonella Di Meglio, Paola Pieri, Francesca Di Meglio, Giovanna Boccanfuso, Jole Stragapede, Alessandra Disegni, Irit Zig, Margherita Fina, Francesca de Seta, Alessandro Di Gioacchino, Enrico Richetti, Franca Formiggini, Helga Sirchia, Anna Attias, Monica Menichelli, Jane Hassan, Elvezia Perugia.

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  • Victoria |

    Purtroppo sono 4 anni che vivo anche io questa situazione, non potevo farmi di certo mancare assistenti sociali che diventano cechi e sordi di fronte ad un bambino di 5 anni che dichiara che il padre lo ha picchiato, curatore che sembra sia stato incaricato per il padre e non per il bambino, per la seconda volta ctu che non si sa se capisce o non vuole … etc… l’unico desiderio che ho come tutte le madri è che mio figlio smetta di essere considerato un PACCO POSTALE e avere la possibilità di crescerlo nella serenità che si merita per DIRITTO DI LEGGE!

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