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711 quesiti trovati
Enti del terzo settore
Una cooperativa sociale, già obbligata alla revisione annuale, alla redazione del bilancio ex IV direttiva Ue, da depositare in Cciaa, e alla redazione del bilancio sociale, è inoltre in procinto di organizzarsi anche per la redazione del bilancio di sostenibilità. Tenuto conto che quest'ultimo adempimento, rispetto al bilancio sociale, si basa su presupposti diversi ma in parte anche in comune, ci si domanda se si può redigere un bilancio unico basato sui parametri del bilancio sociale e su quelli che regolano anche la formulazione del bilancio di sostenibilità. È possibile oppure si è obbligati a redigere i due bilanci in modo nettamente separato?
Un'associazione con codice fiscale e partita Iva, regolarmente iscritta all'albo degli enti di formazione della regione Sicilia, ha da poco ricevuto il decreto che la autorizza ad avviare corsi di formazione professionale (avviso 7). I corsi sono partiti e le spese di gestione sono state anticipate dai soci stessi. La Regione dovrebbe poi provvedere ad erogare delle somme (rapportate al numero di ore di formazione) per l'ente formativo. L'associazione è iscritta solo al Rea (Repertorio economico amministrativo) presso la Camera di commercio e non ha mai esplicato attività commerciale. Al momento non è iscritta nemmeno al Runts, in quanto l'attività formativa è rivolta a utenti esterni (non soci) che, tra l'altro, percepiscono un contributo dalla Regione per partecipare alla formazione stessa. Viste queste premesse, l'attività svolta d'ora in poi con i corsi professionali dovrà considerarsi un'attività commerciale? Si prospetta un margine discreto di utili, che certamente saranno reinvestiti nell'attività dell'associazione.
Un'associazione di persone, senza personalità giuridica e senza scopo di lucro, ha finalità di natura culturale - per la conservazione delle tradizioni musicali - e socio-ricreative. Il sostegno economico è dato, per l'80 per cento, da sponsorizzazioni di enti privati, non soci, e da prestazioni a pagamento nei confronti di terzi, non soci. Tale associazione può rientrare nelle Aps (associazioni di promozione sociale)?
Un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale (Onlus), regolarmente iscritta all’anagrafe delle Onlus, che, in carenza dell’approvazione europea della nuova disciplina fiscale, non si è ancora iscritta al Registro unico nazionale del terzo settore (Runts), è - dal punto di vista giuridico - un ente del terzo settore (Ets) oppure tale qualifica si acquisisce solo con l’iscrizione al Runts? In questo secondo caso, la Onlus non viene nemmeno equiparata di fatto a un ente del terzo settore?
Il presidente di un'associazione sportiva dilettantistica (Asd) può percepire il rimborso forfettario previsto all'articolo 29, comma 2, del Dlgs 36/2021? Se sì, in quale occasione?
Si chiede se anche gli enti e le associazioni no profit che abbiano in forza più di 50 dipendenti siano tenuti a redigere il rapporto biennale sulla situazione personale maschile e femminile per il biennio 2022/2023. Nel decreto interministeriale (ministero del Lavoro e delle politiche sociali e ministero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità) 3 giugno 2024 (concernente la definizione delle modalità per la redazione del rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che occupano oltre 50 dipendenti, ai sensi dell’articolo 46 del Dl 198/2006, come modificato dalla legge 162/2021) e nelle istruzioni pubblicate sul sito del ministero del Lavoro e delle politiche sociali si fa sempre riferimento alle «aziende pubbliche e private», da qui il dubbio interpretativo.
I contributi pubblici incassati da un'associazione devono essere pubblicati entro il 30 giugno dell'anno successivo all'esercizio finanziario in cui vengono ricevuti, secondo quanto disposto dall'articolo 1, commi da 125 a 129, della legge 124/2017 (legge annuale per il mercato e la concorrenza). Tuttavia, la normativa non specifica per quanto tempo tali informazioni devono rimanere pubblicate. Vorrei sapere se, in base alla prassi comune sulla trasparenza, si può considerare sufficiente che i dati restino disponibili per un periodo di cinque anni, oppure se lo devono restare per tutta la vita dell'associazione.
Per un'associazione sportiva dilettantistica, nella gestione dei compensi sportivi dei co.co.co sportivi, è possibile adempiere all'obbligo di stampa del libro unico del lavoro (Lul) in forma canonica (con bollatura Inail), oppure è obbligatorio il Lul emesso tramite il portale del Ras (Registro delle attività sportive dilettantistiche)? Per gli Unilav (modello unificato Lav) dei co.co.co sportivi si sta operando tramite modello Unilav-Sport per comunicare le assunzioni, proroghe e cessazioni; è corretto? Infine, per i co.co.co amministrativo-gestionali è corretto stampare Lul in forma canonica (non dal Ras) e fare gli Unilav dalle comunicazioni on line (non tramite Unilav-Sport)?
Un'Asd (associazione sportiva dilettantistica), non riconosciuta, può aderire a un contratto di associazione in partecipazione, a norma dell'articolo 2549 del Codice civile, con il ruolo di associato, e apportare capitale? In caso di risposta positiva, l’Asd può ricevere una quota di utile? Tale utile dovrebbe essere trattato come proveniente da attività commerciale?
Una cooperativa sociale, che svolge attività di scuola primaria riconosciuta, iscritta da un paio di anni al Registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), durante l'anno incassa contributi scolastici per una cifra superiore a 10mila euro. Di tali contributi si fa menzione dettagliata nella nota integrativa depositata al Registro delle imprese, e nel rendiconto per cassa che si deposita per il bilancio sociale, vista l'iscrizione al Runts, sempre al Registro delle imprese. Poiché la cooperativa non ha un sito internet, per assolvere all'obbligo di pubblicità, è sufficiente la sola descrizione, nella nota integrativa, di tali contributi superiori a 10.000 euro?
Agricoltura
Sto valutando di vendere un uliveto, che ho acquistato, come imprenditore agricolo professionale (Iap), in due tempi differenti: una parte nel 2017 e l’altra a dicembre 2023. Entrambe sono state acquistate come azienda agricola (ditta individuale con requisito Iap), per cui, all'atto, ho anche beneficiato delle imposte indirette come piccola proprietà contadina (Ppc). In caso di vendita, appare scontato che dovrei pagare le maggiori imposte (imposta di registro, imposta catastale eccetera) relative al secondo atto, in quanto rivenderei l'area prima del quinquennio. Per questo terreno, acquistato nel 2023, potrei applicare la rivalutazione del terreno agricolo mediante perizia giurata e versamento del 16% del valore periziato? In questo caso, l'agenzia delle Entrate mi inquadrerebbe come persona fisica? Quanto al primo terreno, l'esperto conferma che sarebbe fuori dal pagamento delle imposte per la plusvalenza, in quanto sono decorsi più di cinque anni dall'acquisto? Preciso che il terreno è agricolo e rimarrà tale anche per la pianificazione urbanistica appena approvata.
Un coltivatore diretto, che si occupa di apicoltura, eroga prestazioni di consulenza apiaria a consorzi e ad altri agricoltori, e tiene delle mostre aperte al pubblico. Come va inquadrata tale attività supplementare? Come reddito occasionale, da dichiarare nel quadro RL del modello Redditi, oppure come attività professionale, eventualmente rientrante in regime forfettario, con iscrizione alla gestione separata Inps? Non è possibile, infine, ricondurla all'attività agricola?
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