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Borghese (famiglia)

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Borghese
IN UTROQUE VIGIL
D'azzurro, al drago sorante d'oro, al capo dello stesso caricato di un'aquila di nero.[1]
StatoStato Pontificio (bandiera) Stato Pontificio
Regno d'Italia
Italia (bandiera) Italia
Titoli
FondatoreTiezzo da Monticiano
Attuale capoDon Scipione Virginio Flavio Giacomo Antonio Maria, Principe Borghese, XIV principe di Sulmona, XV principe di Rossano, ecc. (n. 1970)[4]
Data di fondazioneXIII secolo
Etniaitaliana
Rami cadetti
  • Borghesi Bichi di Siena
(estinti)
  • Borghese
Principi di Sulmona e Principi di Rossano
  • Borghese-Aldobrandini
Principi di Meldola
  • Borghese-Salviati
Duchi di Giuliano
  • Borghese-Torlonia
Principi di Fucino
Lo stemma papale di Casa Borghese nella Galleria delle carte geografiche dei Musei Vaticani

I Borghese, o Borghesi in origine, sono una famiglia principesca e papale italiana originaria di Siena, che ha avuto per molti secoli una grande influenza nella storia politica, religiosa e artistica di Roma, di Siena e dell'Italia in generale.

Storia dei Borghesi (o Borghese) di Siena

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Il capostipite fu un mercante senese di lana del XIII secolo, Tiezzo da Monticiano, che ebbe due figli: Bencivenne e Benincasa. Da Bencivenne e da suo figlio Borghese (che dette il cognome al casato) discesero i Borghesi di Siena, i Borghesi di Firenze (ramo fiorito nel XIV secolo ed estinto nel XVII secolo) e infine i Borghese di Roma. Dall'altro figlio di Tiezzo, Benincasa, secondo molti studiosi discese l'omonima famiglia senese dei Benincasa alla quale appartenne la celebre Santa Caterina da Siena.

«Che la famiglia Benincasa avesse la stessa origine di quella Borghesi, oltre del Gigli fu sostenuto da Teofilo Gallaccini, Celso Cittadini, Agnolo di Tura, Allegretto Allegretti, Gamurrini, Sestigiani, Burlamacchi, Sozzini, Benvoglienti ed altri cronichisti ed istoriografi di Siena. Anzi dal Benvoglienti si ha questa memoria: « Tiezzo, ossia Teuzzo (stipite delle famiglie Benincasa e Borghesi), fu gran signore francese. Portatosi a Siena, comprò dalla repubblica Monticiano circa il 1282. Ivi, fuor delle mura in parte diroccate, fabbricò alcune case e le chiamò Borgo; quindi al primo figlio natogli pose nome Bencivenne, padre di Borghese da cui propagossi l'illustre prosapia Borghesi, donde nacquero tanti celebri personaggi, chiari in toga, in armi, in scienze, in ecclesiastiche dignità, e specialmente il sommo pontefice Paolo V. Ebbe Tiezzo altro figlio che nomini Benincasa, e da questo derivarono Ventura, Benincasa dì Ventura, Jacopo di Benincasa, Bartolo, Stefano e Caterina (la nostra Santa di Jacopo). Dal ramo poi del suddetto Borghese di Bencivenne discese Ghezzo di Borghese risieduto nel 1311 ecc. »»

Tra i membri più importanti, oltre papa Paolo V e diversi cardinali, sono da ricordare:

Storia dei Borghese (o Borghesi) di Roma

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Nel 1541 Marcantonio I avvocato concistoriale si trasferì a Roma. L'ascesa della famiglia senese nella società romana fu rapida. Nel 1605, Camillo, figlio di Marcantonio I, viene eletto Papa con il nome di Paolo V.

Paolo V fece nominare il fratello Francesco (1556-1620), duca di Rignano, generale dell'esercito pontificio; l'altro fratello Giambattista (1554-1609), governatore di Borgo e castellano di Castel Sant'Angelo; il nipote Scipione Caffarelli (1576-1633), figlio della sorella Ortensia, cardinale.

Scipione fu adottato dallo zio Paolo V e quindi adottò il nome di Scipione Borghese. Fu un grande mecenate delle arti, scopritore e protettore del Bernini e artefice della costruzione della Villa Borghese e della raccolta di opere che costituiranno un'importante pinacoteca nota poi come Galleria Borghese.

Marcantonio II (1598-1658)[6], figlio di Giambattista e di Virginia Lante, grazie all'influenza dello zio Paolo V, nel 1610 fu investito da Filippo III di Spagna, del principato di Sulmona con relativa grandezza di Spagna. Questi sposò nel 1619 Camilla Orsini e fu l'erede universale della famiglia. Ma già dal 1608 grazie al favore incondizionato dello zio pontefice[7] che attinse al tesoro della Chiesa per mezzo delle numerose pensioni e commende, e al cugino cardinale Scipione, col preciso intento di favorire i suoi famigliari, questi furono protagonisti nell'arco di un trentennio e particolarmente negli anni del pontificato, che consentì di trasferire ai parenti oltre 4 milioni di scudi, di una lunga serie di acquisizioni feudali e patrimoniali, culminata nel 1639 con l'acquisto del ducato di Palombara, soprattutto acquistando feudi dalle famiglie Savelli, Orsini, e Colonna gravate da debiti, che la resero in breve una delle famiglie più ricche della nobiltà romana e italiana[8]. Il figlio Paolo (1624-1646) sposò Olimpia Aldobrandini, principessa di Rossano, che trasmise questo titolo con il relativo feudo ed il ricco patrimonio al figlio Giovanni Battista. Marco Antonio III Borghese (1660-1729) fu viceré di Napoli (1721 1722) di nomina imperiale.

Marcantonio IV (1730-1800), principe di Sulmona e di Rossano, fu senatore della Repubblica Romana. Il figlio Camillo Filippo Ludovico Borghese (1775-1832) militò nell'esercito napoleonico di cui diventò generale. Sposò nel 1803 la sorella di Napoleone, Paolina Bonaparte, che era rimasta vedova del generale Leclerc, acquisendo il titolo di Altezza Imperiale. Camillo fu nominato duca e principe sovrano di Guastalla nel 1806, e governatore del Piemonte (1807-1814). Dopo la caduta di Napoleone, si separò dalla moglie e si ritirò a vita privata a Firenze.
Costui con la cessione a Napoleone e alla Francia, per un prezzo giudicato poco meno del doppio del prezzo di stima fatta da Ennio Quirino Visconti (8 milioni di franchi contro i 4,9 della stima), dei marmi più antichi della collezione Borghese conservata nella villa del Pincio, ora conservati al Louvre, dette luogo a uno dei più gravi e disastrosi atti di spoliazione del patrimonio artistico italiano[9]. Alla sua morte, avvenuta nel 1832 senza aver generato discendenti , il fratello Francesco principe Aldobrandini (1776-1839) ereditò i titoli e il patrimonio della primogenitura Borghese.

Quest'ultimo fu anch'egli generale napoleonico e combatté a Wagram ed Austerlitz. L'11 aprile 1809 sposò Adelaide de la Rochefoucauld (Parigi, 1793 - Migliarino di Pisa, 1877). Dopo la nascita della prima figlia Maria (1806-1835), il loro primogenito maschio, Marcantonio V Borghese (Parigi, 1814 - Frascati, 1886), ereditò il titolo di principe Borghese e tutti i titoli della primogenitura; al secondogenito Camillo (1816-1902) fu assegnato il titolo di principe Aldobrandini mentre al terzogenito Scipione (1832-1892) spettò quello di duca Salviati.

Dopo Marcantonio V la primogenitura Borghese passò a don Paolo (Roma, 1845 - Venezia, 1920), che il 2 dicembre 1886 convolò a nozze con la contessa Ilona Apponyi von Nagy-Apponyi (1848-1914). Dal loro matrimonio nacquero quattro figli oltre al primogenito maschio, il principe Scipione Borghese (Migliarino di Pisa, 1871 - Firenze, 1927). Secondogenito di Marcantonio V fu Francesco, duca di Bomarzo, principe di Sant’Angelo e principe di San Polo (da lui la linea dei duchi di Bomarzo tuttora esistente).

Il principe Scipione Borghese (1871-1927) deputato radicale al parlamento, visse per lo più tra Roma, il Garda e la Toscana. Salì agli onori delle cronache per aver partecipato e vinto il raid automobilistico Pechino-Parigi nel 1907 insieme a Luigi Barzini, inviato speciale del Corriere della Sera, ed Ettore Guizzardi (1881-1963), pilota e meccanico personale del principe. I suoi diari di un precedente viaggio, In Siria, Eufrate e Babilonia sono stati pubblicati nel 1904 dall'Istituto Italiano di Arti Grafiche.

Tra il 1885 e il 1905 la famiglia fu investita da una grave crisi finanziaria conseguente all'espansione edilizia che divampava in Roma dopo il 1870[10] che la costrinse a mettere all'asta, a garanzia dei creditori, gran parte dei suoi beni, compreso il palazzo che poté essere riacquistato in parte, grazie al patrimonio di Anna Maria De Ferrari, moglie del principe Scipione. Nei successivi anni Venti, sotto il regime Fascista, con la graduale quotizzazione dei latifondi, venne definitivamente meno l'enorme patrimonio terriero che i Borghese erano riusciti ad accumulare nell'arco di tre secoli[11].
In questo stesso periodo nel 1901 la Villa Borghese a Porta Pinciana, prossima ad essere lottizzata come Villa Ludovisi, dopo una causa conclusasi nel 1893 che fece valere il carattere pubblico del complesso, venne acquisita all'asta dallo Stato, che ne fece dono al comune di Roma con riserva della Galleria, per tre milioni di lire, importo che venne giudicato ben inferiore al controvalore delle opere d'arte che vi erano e ancora vi sono custodite.

Il fratello di Scipione, il principe Livio Borghese, fu diplomatico, con il grado di ministro plenipotenziario e inviato straordinario, svolgendo incarichi di rilievo tra gli inizi del XX secolo fino alla sua morte (1939). Fu padre di Flavio Borghese XII, principe di Sulmona, che sposando donna Angela Paternò VII principessa di Sperlinga dei Manganelli, dama di corte della Regina d'Italia e ultima della sua famiglia[12], portò titoli[13], terre, e il celeberrimo Palazzo Manganelli di Catania, tuttora di proprietà della famiglia Borghese, che lo utilizza come dimora. Il secondogenito fu invece Junio Valerio. Junio Valerio Borghese (1906-1974), ufficiale di marina, insignito della Medaglia d'Oro al valor Militare, fondò nel 1967 l'organizzazione di destra radicale Fronte Nazionale. Si rifugiò in Spagna nel 1970 a seguito delle accuse di aver organizzato un colpo di Stato (conosciuto come golpe Borghese).
Attualmente il capo della famiglia è Scipione Borghese XIV principe di Sulmona, XV principe di Rossano, X principe di Sperlinga, nato il 19 novembre 1970, il quale ha sposato Barbara Massimo, dalla quale ha avuto Camillo Borghese (n. 2020).

I rami della famiglia Borghese attuali sono cinque:

  • Borghese, principi di Sulmona, principi di Rossano, ecc.
  • Borghese-Aldobrandini, principi di Meldola
  • Borghese-Salviati, duchi di Giuliano
  • Borghese-Torlonia, principi del Fucino
  • Borghese, Duchi di Bomarzo, ecc.

e discendono rispettivamente dai tre figli di Francesco: Marcantonio V Borghese, Camillo e Scipione, e dai nipoti Giulio (1847-1914), che sposò Anna Maria Torlonia, e Francesco.

Albero genealogico

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Alessandro Borghese[14].

 Scipione
1508
Margherita Saracini
 
 
 Marcantonio I
*15041574
1. Aurelia Bargagli
2. Flaminia Astalli
 
    
 
Camillo
*15521621
papa Paolo V
Francesco
*15571620
Ortensia Santacroce Publicola
Giovanni Battista
*1554-8 †1609
Virginia Lante
Ortensia
*15611598
Francesco Caffarelli
  
  
 Marcantonio II
*15981658
Camilla Orsini

Scipione B.-Caffarelli
*15791633
cardinale
 
 
 Paolo
*16241646
Olimpia Aldobrandini
 
 
 
Giovanni Battista
*16391717
Eleonora Boncompagni
 
 
 Marcantonio III
*16601729
Livia Flaminia Spinola
 
  
 Camillo
*16931763
Agnese Colonna

Francesco
*16971759
cardinale
 
  
 Marcantonio IV
*17301800
Anna Maria Salviati

Scipione
*17341782
cardinale
 
  
 
Camillo
*17751832
Paolina Bonaparte
Francesco
*17761839
Adele de La Rochefoucauld
 
   
 Marcantonio V
*18141886
1. Gwendolne Talbot
2. Thérèse de La Rochefoucauld
 Camillo ALDOBRANDINI
*18161902
1. Marie-Flore d’Arenberg
2. Maria Huniadi de Kéthely
Scipione SALVIATI
*18231892
Arabella Fitz-James
   
      
 Paolo
*18451920
Ilona Appony
de Nagy-Appony
 Francesco
*18471926 Duca di Bomarzo
Francesca Salviati
Giulio TORLONIA
*18471914
Anna Maria Torlonia
Felice
*18511933
Maria Grazioli
Lante della Rovere
Aldobrandini p. Meldola
Salviati, duchi
   
     
Scipione
*18711927
1. Anna Maria De Ferrari
2. Teodora Martini
Livio
*18741939
Valeria Alessandra Keun
 Rodolfo
*18801963
1. Genoveffa Borghese
2. Giulia Frascara
 Marco
*18751942
Isabel Porgès
Torlonia p. Fucino
   
       
Flavio
*19021980
Angela Paternò di Manganelli, VIII Principessa di Sperlinga
 Junio Valerio
*19061974
Daria Vasilievna Olsoufieva Schouvalova
1.Stefano
*19111978
2.Giovanni Angelo
*1928
Lydia Cremisini-Lorenzini
2.Nicolò
*19302020
1. Elena Di Pauli von Treuheim
2. Franca Faldini
2.Francesco
*19342003
1. Donatella Foresio
2. Virginie Rose Scaretti
 Paolo
*19041985
1. Anna Scheibler
2. Marcella Fazi
    
       
Camillo III
*19272011
Rossana Nucci
Paolo Valerio
*19331999
Nikè Arrighi
Livio Giuseppe
*19401989
Piera Loreta Rita Vallone
 Andrea Scirè
*1941
Marisa Canti
1.Paolo Costantino
 2.Francesco
*1938
Amanda Leigh
 2.Marco
*1938
     
          
Scipione II
*1970
Barbara Massimo
 Marcantonio
*1970
Francesca d'Amore
Niccolò
Luca
Alessio
Valerio
Scipione
Lorenzo
*1972
Luca
Matteo

Borghese, Principi di Sulmona (1610) titolo primogeniale

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  • Marcantonio II (1598-1658), I principe di Sulmona
  • Giovanni Battista (1639-1717), II principe di Sulmona, nipote del precedente
  • Marcantonio III (1660-1729), III principe di Sulmona
  • Camillo (1693-1763), IV principe di Sulmona
  • Marcantonio IV (1730-1800), V principe di Sulmona
  • Camillo Filippo Ludovico (1775-1832), VI principe di Sulmona, duca di Guastalla
  • Francesco (1776-1839), VII principe di Sulmona, fratello del precedente
  • Marcantonio V (1814-1886),VIII principe di Sulmona
  • Paolo (1845-1920), IX principe di Sulmona
  • Scipione (1871-1927), X principe di Sulmona
  • Livio (1874-1939), XI principe di Sulmona, fratello del precedente
  • Flavio (1902-1980), XII principe di Sulmona
  • Camillo (1927-2011), XIII principe di Sulmona
  • Scipione (1970), XIV Principe di Sulmona erede presunto è Camillo Borghese (2020)

Borghese-Aldobrandini, Principi di Meldola

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Erede è Clemente Federico Borghese Aldobrandini (n.1982)

Borghese-Salviati, Duchi Salviati

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  • Scipione (1823-1892), I duca Salviati, figlio di Francesco Borghese, VII principe di Sulmona
  • Antonio (1860-1920), II duca Salviati
  • Pietro (1887-1972), III duca Salviati
  • Averardo (1896-1973), IV duca Salviati, fratello del precedente
  • Forese (n. 1927-2022), V duca Salviati
  • Lorenzo (n. 1957) VI duca Salviati

Erede presunto è il figlio Francesco Forese Borghese Salviati (n. 2000).

Borghese-Torlonia, Principi del Fucino (1873)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Torlonia.


Personalità di spicco della famiglia Borghese

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Papi e cardinali

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  • Giovanni Battista Borghese figlio di Nicolò, morto intorno al 1560 celebre capitano di ventura del suo tempo.
  • Orazio (1736-1801) Ten. Generale dell'Esercito spagnolo Cons. di Carlo III, ambasciatore spagnolo a Berlino.
  • Francesco Borghese Aldobrandini (1776-1839), Generale di brigata dell'esercito napoleonico.
  • Giuseppe Borghese (1906-1938), volontario nella guerra civile spagnola, già sottotenente in R. Piemonte Cavalleria, successivamente ten. 4° Bandera, 2° Tercio, caduto a Gandesa. Decorato di Medaglia d'oro al valor militare e della Croce Laureata dell'Ordine di San Ferdinando.
  • Junio Valerio Capitano di fregata (1906-1974) fino all'8 settembre 1943 con la Regia Marina, successivamente durante la Repubblica Sociale Italiana, comandante del corpo militare di matrice fascista e noto per la sua ferocia Xª Flottiglia MAS.
  1. ^ www.comune.siena.it
  2. ^ Don Camillo Filippo Ludovico Borghese (17751832), marito Paolina Bonaparte, fu duca di Guastalla dal 1805 al 1813, anno in cui fu ri-annesso al Ducato di Parma e Piacenza.
  3. ^ Camillo Borghese (15521621) fu pontefice della Chiesa cattolica, con il nome di Paolo V, dal 1605 alla morte.
  4. ^ Theroff's Gotha, with references to current, legitimate members of the princely family
  5. ^ Alfonso Capecelatro, Storia di S. Caterina da Siena e del papato del suo tempo, Firenze 1858, p. 438
  6. ^ voce di Gaspare De Caro, Marcantonio Borghese, in Dizionario Biografico degli Italiani.
  7. ^ v. Archivum Historiae Pontificiae, Volume 30, Recensiones, pp.221-222 e Enciclopedia dei Papi, Paolo V.
  8. ^ Memorabile rimane la descrizione dello sfarzo esibito dal principe Giovanni Battista nell'aprile del 1697, nell'offrire un ricevimento nella sua remota tenuta di Carroceto, per il Papa Innocenzo XII di passaggio verso il porto di Anzio. V. Antonio Nibby, Analisi storico-topografico-antiquaria della carta de' dintorni di Roma..., Volume 1, pp.392-394.
  9. ^ v. Marco Carminati, Bentornato Ermafrodito. La strepitosa collezione di marmi antichi venduta a Napoleone, in IlSole24Ore, 06/12/2011
  10. ^ Civiltà Cattolica, anno LVIII (1897), vol. 11, serie 16, p. 348
  11. ^ Escludendo i beni fondiari disseminati nei suoi numerosi feudi nello Stato Pontificio e nel Regno delle Due Sicilie, secondo il Catasto Annonario dell'Agro Romano del 1803, la famiglia disponeva di una superficie terriera distribuita tra le numerose tenute nei dintorni di Roma di oltre 20.000 ettari. Per uno studio del patrimonio dei Borghese v. Guido Pescosolido, Terra e nobiltà. I Borghese. Sec. XVIII-XIX, Roma, 1979.
  12. ^ Unica figlia di Don Antonio Alvaro Paternò Torresi e Donna Vittoria Giovanna Nicoletta Caprara di Montalba. Con lei si estingue il ramo di casa Paternò noto come "Paternò di Manganelli".
  13. ^ Possedeva i titoli di: VII principessa di Sperlinga dei Manganelli, VIII duchessa del Palazzo, XV baronessa dei Manganelli della Seta di Catania e VIII signora dell'Ufficio di Mastro Notaro della Regia Curia Capitanale di Catania. Tali titoli, secondo la consuetudine siciliana, erano trasmissibili anche per via cognatica, in mancanza di eredi maschi.[1]
  14. ^ AA.VV. Enciclopedia Storico-nobiliare italiana, a cura di Vittorio Spreti, vol. II,, Milano 1928-1930, ris. Bologna, 1969, pag. 130-135; Consulta araldica del Regno d'Italia, Libro d'Oro della nobiltà italiana-Serie aggiornata, annate varie

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • I Borghesi di Siena nell'araldica del Palazzo Comunale di Siena [collegamento interrotto], su comune.siena.it.
  • Palazzo Borghesi di Siena, su db.biblhertz.it.
  • Testamenti Borghese, su 193.205.249.68:8080. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2013).
  • Borghese, su famiglienobilinapolitane.it. Genealogia recente della famiglia dal sito Famiglie Nobili delle Province Napolitane
Controllo di autoritàVIAF (EN2385145857057122921148 · GND (DE119194368