Utente:Giu Pepis/Sandbox2
Il ritrovamento
modificaIl corpo senza vita della giovane venne rinvenuto due giorni dopo la scomparsa, domenica 3 giugno, intorno a mezzogiorno, da una squadra della Protezione civile. La scoperta ebbe luogo nel boschetto di Fonte Cupa, ad Anitrella, frazione di Monte San Giovanni Campano, a 8 km da Arce, lungo la statale 82 ai margini di un curvone dal quale parte un viottolo che si biforca in due diramazioni. Sulla destra si raggiunge il fiume Liri mentre sulla sinistra si accede ad una radura usata come discarica abusiva dalla quale emergevano vecchie carcasse di elettrodomestici. Il corpo fu rinvenuto adagiato in posizione supina in mezzo ad alcuni arbusti, coperto con rami e fogliame, nascosto dietro un grosso contenitore metallico abbandonato. La testa era infilata in un sacchetto di plastica di un discount chiuso con del nastro adesivo da pacchi, mentre le mani e i piedi erano legati con lo stesso tipo di nastro e del fil di ferro di quelli usati nelle vigne.[1][2] Quando il medico legale rimuoverà il sacchetto si scoprirà che il volto è stato imbavagliato da vari giri di nastro facendo presumere che la ragazza sia morta per asfissia. Intorno al suo corpo furono rinvenuti libri e quaderni di scuola, ma non la borsa, gli orecchini, l'orologio, le chiavi di casa ed il cellulare, che non fu trovato neanche in casa Mollicone nonostante un'accurata perquisizione[3]. La zona era stata ispezionata il giorno precedente da alcuni carabinieri che non avrebbero notato nulla di anomalo. Il pomeriggio di quella domenica 3 giugno il corpo della ragazza verrà portato all'ospedale di Sora dove saranno effettuati i rilievi fotografici e solo il giorno dopo, lunedì 4 giugno, il medico legale, la dottoressa Antonella Conticelli, effettuerà l'autopsia che rivelerà una ferita sopra il sopracciglio sinistro conseguenza di un colpo subito dalla ragazza alla testa, che ne aveva provocato un trauma cranico che non fu causa della morte, acquale sopravvenne per asfissia.[4] L'esame medico non rivelerà tracce di violenza carnale ma nel frattempo viene diffusa una tesi diversa e la stampa di conseguenza diffonde la falsa notizia di una violenza sessuale che verrà smentita solo nei giorni successivi. La sera del venerdì 8 giugno si svolge la veglia funebre per Serena e tutto il paese, papà Guglielmo compreso, partecipò ad una fiaccolata. Gli inquirenti fanno trapelare nelle stesse ore la richiesta di verificare ulteriormente in casa la presenza di alcuni effetti personali non trovati addosso alla ragazza quali gli orecchini e l'orologio (malgrado l'abitazione fosse stata dagli stessi controllata). Nella notte, la mattina del 9 giungo, al rientro dalla veglia funebre, il padre di Serena ispezionando ulteriormente un cassetto già controllato nei giorni precedenti, rinviene il cellulare della figlia. In rubrica verrà trovato registrato il numero 666 che orienterà le indagini verso la pista della setta satanica, presto abbandonata.[4] I funerali di Serena si tennero il 9 giugno 2001, ma durante la cerimonia Guglielmo Mollicone venne prelevato dai carabinieri apparentemente per essere interrogato in caserma, in realtà avrebbe semplicemente dovuto firmare il verbale di consegna del cellulare della figlia. Non si saprà mai di preciso da dove arrivò l'ordine di prelevare Guglielmo Mollicone proprio durante il funerale. Qualche giorno dopo, il 4 luglio, nel medesimo cassetto, venne trovata una modesta quantità di hashish non appartenente a Serena.[5] In quegli anni ci furono in Italia diversi omicidi in ambito familiare, anche con aspetti di perversione sessuale, e ciò fu sufficiente per far ipotizzare alla stampa una presunta colpevolezza del padre.[4]
- ^ Nazio 2013
- ^ Delitto di Arce, verso riesumazione del cadavere di Serena Mollicone.
- ^ FONTECUPA. Il mistero di Serena Mollicone, su ART19. URL consultato il 3 gennaio 2025.
- ^ a b c Tamara Ferrari, Serena Mollicone, tutta la storia: dal delitto, alle false indagini, ai depistaggi, ai suicidi, su Vanity Fair Italia, 11 luglio 2024. URL consultato il 14 luglio 2024.
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