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Il comes (dal latino, "compagno") era un grado dell'esercito e dell'amministrazione romana, almeno fin dai tempi dell'imperatore Traiano[1], Marco Aurelio e Lucio Vero (durante le guerre marcomanniche).[2] Evolutosi poi nel tardo Impero romano. Nacque come titolo conferito a particolari esponenti della corte e dell'amministrazione imperiale, un segno di stima da parte dell'imperatore, e si evolse in un titolo vero e proprio.

Comes
Comites Augusti sulla Colonna Traiana, a Roma
StatoTardo impero romano
Impero bizantino
Regni romano-barbarici
OrganizzazioneAmministrazione romana
Esercito romano
TipoGrado civile
Grado militare
SuddivisioniAmministrativi

Militari in occidente

Militari in oriente

IstituitoII secolo
daMarco Aurelio
RiformeTardo impero romano
SoppressoDal V secolo al IX secolo
daEraclio I (oriente)
Teodorico il Grande e poi Carlo Magno (occidente)
SuccessoreConte (occidente)
Stratega (oriente) è vari funzionari amministrativi di corte a Bisanzio
SedeRoma
Milano
Ravenna
Costantinopoli
Capoluoghi di province romane

Ufficiali amministrativi tardo imperiali

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Tra gli ufficiali amministrativi erano:

Comes militari al tempo della Notitia dignitatum

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All'epoca della stesura della Notitia dignitatum (fine IV secolo per la pars occidentalis, inizi V secolo per la pars orientalis) vi erano in Occidente i seguenti comites rei militaris:

  1. un Comes Italiae a capo dell'esercito in Italia;
  2. un Comes Illyrici, a capo dell'esercito nell'Illirico;
  3. un Comes Hispaniae, a capo dell'esercito nelle Spagne;[3][4][5][6]
  4. un Comes tractus Argentoratensis sotto la guida del Magister equitum per Gallias;
  5. un Comes Tingitaniae a capo dell'esercito in Tingitana;
  6. un Comes Africae all'interno dell'esercito in Africa;
  7. un Comes Britanniarum ed un Comes litoris Saxonici per Britannias all'interno dell'esercito della Britannia.

In Oriente c'erano invece i seguenti ufficiali:

  1. un Comes limitis Aegypti alle dipendenze del Magister militum praesentalis I;[7]
  2. ed un Comes per Isauriam alle dipendenze del Magister militum praesentalis II.[7]
  1. ^ AE 1934, 177; CIL 03, 00550 (p 985); CIL 06, 01548 (p 3805, 4711) = D 01019 = AE 2000, +00135; AE 1982, 678,
  2. ^ CIL VI, 41134; CIL VI, 41129; CIL VI, 41140.
  3. ^ Not.Dign., Occ., VII.
  4. ^ Not.Dign., Occ., I.
  5. ^ Not.Dign., Occ., XLII.
  6. ^ J.Rodríguez González, Historia de las legiones Romanas, p.530.
  7. ^ a b Not.Dign., Orien., I.

Collegamenti esterni

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