Bandiera d'Italia

bandiera nazionale della Repubblica Italiana
Tricolore italiano
Tricolore italiano
Proporzioni2:3
Simbolo FIAVBandiera nazionale
ColoriPantone

      (17-6153)

      (11-0601)

      (18-1662)

CMYK

      (C:86 M:18 Y:100 K:4)

      (C:0 M:0 Y:0 K:0)

      (C:13 M:97 Y:85 K:3)

RGB

      (R:0 G:146 B:70)

      (R:255 G:255 B:255)

      (R:203 G:43 B:55)

UsoBandiera civile e di stato
Tipologianazionale
NazioneItalia
Altre bandiere ufficiali
Navalebandiera navale
Bompressobandiera di bompresso
Presidenzialebandiera presidenziale
Civilebandiera civile
Bompresso (verso)Bompresso (verso)
Fotografia

Il Tricolore italiano sventola su Piazza Venezia a Roma

La bandiera italiana è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni, così come è definita dall'articolo 12 della Costituzione della Repubblica Italiana del 27 dicembre 1947, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana nº 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947.

Il 7 gennaio la stessa bandiera è protagonista della giornata nazionale della bandiera, istituita dalla legge nº 671 del 31 dicembre 1996.

L'articolo 292 «Vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato» del codice penale tutela la bandiera italiana così:

«
  1. Chiunque vilipende con espressioni ingiuriose la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la multa da euro 1 000 a euro 5 000. La pena è aumentata da euro 5 000 a euro 10 000 nel caso in cui il medesimo fatto sia commesso in occasione di una pubblica ricorrenza o di una cerimonia ufficiale.
  2. Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni.
  3. Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali.
»

Significato

Come ogni bandiera del mondo, la bandiera italiana non è nata per caso. Infatti esistono vari motivi per cui essa è com’è definita dalla Costituzione:

il verde, il bianco e il rosso erano presenti nelle bandiere dei più importanti Stati Italiani[1];

il verde simboleggia la speranza, a lungo coltivata e spesso delusa durante l'Ottocento, in un'Italia unita e libera, e la macchia mediterranea, fondamentale elemento del paesaggio italiano;

il bianco simboleggia la fede cattolica, professata dalla stragrande maggioranza degli Italiani, e le Alpi, famose per i loro ghiacciai;

il rosso ricorda il sangue sparso per l'Unità d'Italia[2];

questi tre colori, inoltre, erano già noti ai tempi di Dante Alighieri, e lo si vede nella sua Commedia, come simboli delle tre virtù teologali: verde-speranza; bianco-fede; rosso-carità (Purg. canto XXX, v.30-33): di conseguenza rappresentano la cultura e la letteratura italiana in generale;

i tre colori sono stati disposti a bande verticali di eguale spessore perché tale motivo ricorda la Rivoluzione Francese (è infatti lo schema della Bandiera della Francia) e di conseguenza gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità [3].

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Bandiere istituzionali e militari dello Stato italiano.

La nascita della bandiera italiana

Padre del tricolore è considerato Giuseppe Compagnoni, anche se forse i primi a ideare l'accostamento dei colori della bandiera nazionale erano stati due patrioti e studenti dell'Università di Bologna, Luigi Zamboni, natio del capoluogo emiliano, e Giovanni Battista de Rolandis, originario di Castell'Alfero (Asti), che nell'autunno del 1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive città al verde, colore della speranza. Si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna l'antica indipendenza perduta con la sudditanza agli Stati della Chiesa. La sommossa, nella notte del 13 dicembre, fallì e i due studenti furono scoperti e catturati dalla polizia pontificia, insieme ad altri cittadini.

Le repubbliche giacobine

Come altre bandiere, anche l'italiana si ispira alla bandiera francese introdotta con la rivoluzione del 1789. Quando l'armata di Napoleone attraversò l'Italia, a partire dal marzo 1796, bandiere di foggia tricolore vennero adottate tanto dalle varie neonate repubbliche giacobine, quanto dai reparti militari che affiancavano l'esercito francese.

La Legione Lombarda

Il primo esempio di tricolore italiano fu adottato l'8 ottobre 1796 come distintivo della guardia civile milanese, la Legione Lombarda, e subito dopo dalla Legione Italiana composta da soldati provenienti dall'Emilia-Romagna.

Il bianco e rosso dall'antico stemma comunale di Milano (il vessillo crociato rosso su campo bianco, poi diffusosi in tutta la Pianura Padana) furono abbinati al verde che già a partire dal 1782 costituiva la tonalità delle uniformi della Guardia Civile milanese: il verde era infatti il colore di Milano fin dai tempi dei Visconti, dinastia che si fregiava di tale cromatismo nel proprio stemma araldico.

Le prime bandiere militari furono certamente composte a imitazione della forma del tricolore francese, tanto che una piccola leggenda di parte francese volle che essa comparve la prima volta quando un soldato portò in battaglia contro gli austriaci una bandiera francese in cui il blu era stato sostituito dal verde per errore o per mancanza della tintura necessaria.

La Repubblica Cispadana, Reggio Emilia e la nascita del tricolore italiano

Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica Cispadana e Reggio Emilia.
La settecentesca Sala del Tricolore, oggi sala consiliare del comune di Reggio Emilia. Qui nasce la bandiera italiana.

Il tricolore italiano è decretato il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia come bandiera della Repubblica Cispadana, proposto da Giuseppe Compagnoni.

Il 27 dicembre 1796, si riunì, a Reggio nell'Emilia, il Congresso Cispadano, per decretare la nascita della Repubblica Cispadana, che comprendeva i territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio. L'assemblea si componeva di 110 delegati, sotto la presidenza del ferrarese Carlo Facci. Trascrizione del Verbale della riunione del 7 gennaio 1797 ... Sempre Compagnoni fa mozione che lo stemma della Repubblica sia innalzato in tutti quei luoghi nei quali è solito che si tenga lo Stemma della Sovranità. Decretato. Fa pure mozione che si renda Universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori, Verde, Bianco e Rosso e che questi tre colori si usino anche nella Coccarda Cispadana, la quale debba portarsi da tutti. Viene decretato. Fà un'altra mozione, che alla testa di tutti gli atti pubblici si ponga L'intestatura - Repubblica Cispadana una ed indivisibile -. Si decreta pure questo. Dietro ad altra mozione di Compagnoni dopo qualche discussione, si decreta che l'Era della Repubblica Cispadana incominci dal primo giorno di gennaio del corrente anno 1797, e che questo si chiami Anno I° della Repubblica Cispadana da segnarsi in tutti gli atti pubblici. ... Nella seduta del 21 gennaio, tenutasi a Modena dove, nel frattempo, erano stati spostati i lavori del congresso: ...confermando le delibere di precedenti adunanze - decretò vessillo di Stato il Tricolore - per virtù d'uomini e di tempi - fatto simbolo dell'unità indissolubile della Nazione...

I tricolori precedenti al 7 gennaio 1797

Ci sono una serie di precedenti fatti storici che indicano che la nascita del Tricolore è precedente alla data ufficiale del 7 gennaio 1797 in Reggio nell'Emilia. Qui di seguito vengono riportati i principali:

Il precedente tricolore di Felina

Lo stesso argomento in dettaglio: Felina.

Un’origine di circa ottanta giorni più remota, rispetto a Reggio nell'Emilia, è stata ipotizzata dal professor Giuseppe Giovanelli. Egli faceva riferimento alla seduta comunale del 22 ottobre 1796, tenuta presso il palazzo comunale del Fariolo, allora ancora sede del Comune di Felina, in cui si trattava l'unione dei paesi di Felina e Braglia alla Repubblica Reggiana.

L'ordine del giorno venne discusso alla presenza dell'avvocato Antonio Francesco Rondoni, rappresentante plenipotenziario reggiano, ed era composto da dodici punti ed il settimo di questi era così formulato:

«Potrà il Popolo suddetto distruggere la bandiera dell'ex feudatario e farne una tricolorata colle parole: Libertà, Egualianza.»

L'ordine del giorno di quella seduta è conservato presso gli archivi comunali di Reggio nell'Emilia, fra i fascicoli dell'anno 1796 che riguardano la richiesta dei diversi comuni per riunirsi alla città. Che esso sia stato anche approvato proprio il 22 ottobre 1796, Giuseppe Giovanelli lo desumeva dal fatto che tra i punti discussi e riportati mancano il quinto e il sesto. Ciò fa supporre che siano stati trascritti solo gli argomenti discussi ed approvati.[4][5]

Il precedente tricolore di Novellara

Lo stesso argomento in dettaglio: Novellara.

Bisogna da ultimo aggiungere che abbiamo altre testimonianze, precedenti il 22 ottobre 1796, che attestano come vi fosse già una diffusa sensibilità nell'identificare i colori bianco, rosso e verde come simbolo della libertà e della nazione italiana.

Infatti, il 19 ottobre 1796 venne dato a Novellara un pranzo in onore del generale Napoleone Bonaparte. Nei documenti che testimoniano quest'avvenimento si legge:[4][5][6]

«I Quattordici, con i cingoli a tre colori, si recavano festanti ad incontrare il generale.»

Più avanti, nello stesso documento si dice che alle domande del generale Napoleone Bonaparte riguardanti il motivo della carcerazione dell'avvocato Giuseppe Cuoghi, giudice di Novellara e consigliere al Ministero degli Affari Esteri degli Stati Estensi, gli fu risposto che:[7]

«... fece atterrare l'albero della libertà a Bagnolo, secondo paese degli ex conti Gonzaghi, dipinto a tre colori, coccarda italiana nazionale rosso, verde, bianca.»

Il precedente Tricolore di Bologna

Lo stesso argomento in dettaglio: Bologna.

Un'altra attestazione di un precedente Tricolore, l'abbiamo il 18 ottobre 1796 (27 vendemmiaio anno V) a Bologna.

Nell'Archivio di Stato di Bologna è conservato un atto (faldone napoleonico I/5: Senato Provvisorio - Atti della Assunteria di magistrati, 10 maggio 1796 - 30 ottobre 1796 foglio 542) La congregazione dei magistrati e deputati aggiunti di Bologna: davanti al cittadino De Bianchi: cittadini senatori Segni, Malvezzi, Isolani, Angeletti, Bargellini, Cospi, Marescalchi, Bentivoglio, con i cittadini legali consigliere Gavazzi, il sindaco Tacconi ed l'avvocato Antonio Aldini, deliberano cinque punti, nel terzo è scritto chiaramente: Bandiera coi colori Nazionali[8]

«Richiesto quali siano i colori Nazionali per formarne una Bandiera, si è risposto il Verde il Bianco ed il Rosso.»

Il precedente tricolore Cispadano

Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica Cispadana.

Nei giorni precedenti, dal 16 al 18 ottobre 1796, a Modena si tenne il Congresso al quale parteciparono i delegati di quattro città, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio nell'Emilia, e che decretò la nascita della Confederazione Cispadana, con l'avvocato Antonio Aldini presidente.

Il Congresso deliberò, inoltre, la costituzione di una Legione Cispadana, per appoggiare la Francia nella guerra contro l'Austria. La Legione Cispadana era costituita da circa 3 000 volontari suddivisi in cinque Coorti da 600 volontari l'una. Il Congresso decretò che[8]:

«Si decreta la costituzione della Confederazione Cispadana, e la formazione della Legione Italiana, le cui coorti debbono avere come bandiera il vessillo bianco, rosso e verde adorna degli emblemi della libertà.»

In un documento datato Modena 18 ottobre 1796 si legge: ART.VIII Ogni Coorte avrà la sua bandiera a tre colori Nazionali Italiani, distinte per numero, e adorne degli emblemi della Libertà. I numeri delle Coorti saranno estratti a sorte fra quelle formate delle quattro Provincie.

La Repubblica Italiana ed il Regno d'Italia

Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica Italiana (1802-1805) e Regno d'Italia (1805-1814).

I colori

Il verde, il bianco e il rosso

Esatta definizione cromatica

I colori della bandiera italiana (il Tricolore), sono indicati nell'articolo nº 12[9][10] della Costituzione della Repubblica italiana del 27 dicembre 1947, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana nº 298, Edizione Straordinaria, del 27 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948:

I toni cromatici dei tre colori succitati sono stati definiti nelle:

Poi sostituiti dalle nuove disposizioni:

  • circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri nº UCE 3.3.1/14545/1 del 2 giugno 2004;
  • decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 14 aprile 2006, Disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra le cariche pubbliche (GU 174 del 28 luglio 2006):

I toni cromatici dei tre colori succitati, su tessuto stamina (fiocco) di poliestere, sono sanciti nel comma nº 1, dell'articolo nº 31 Definizione cromatica dei colori della bandiera della Repubblica[11][12], della Sezione V "Bandiera della Repubblica, Inno nazionale, Feste nazionali e Esequie di Stato", del Capo II "Delle disposizioni generali in materia di cerimoniale", dell'Allegato "Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento del Cerimoniale di Stato", al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 aprile 2006 "Disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra le cariche pubbliche", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana nº 174 del 28 luglio 2006:

Pantone
tessile
Approssimazione su video
per il verde; per il bianco; per il rosso.
HEX RGB CMYK HSV RAL

     17-6153 TCX
Fern Green (verde felce)
similarità al 100%

     #009246
Strong spring green
similarità al 100%

     R:000 G:146 B:070
???
similarità al ???%

     C:100 M:000 Y:052 K:043
???
similarità al ???%

     H:149º S:100% V:057%
???
similarità al ???%

     6024
Traffic green
similarità al 93%

     11-0601 TCX
Bright White (bianco acceso)
similarità al 100%

     #F1F2F1
Light gray
similarità al 100%

     R:241 G:242 B:241
???
similarità al ???%

     C:000 M:000 Y:000 K:005
???
similarità al ???%

     H:120º S:000% V:095%
???
similarità al ???%

     9003
Signal white
similarità al 98%

     18-1662 TCX
Scarlet Red (rosso scarlatto)
similarità al 100%

     #CE2B37
Moderate red
similarità al 100%

     R:206 G:043 B:055
???
similarità al ???%

     C:000 M:079 Y:073 K:019
???
similarità al ???%

     H:356º S:079% V:081%
???
similarità al ???%

     3020
Traffic red
similarità al 96%

Origine storica

I colori della bandiera italiana derivano da quelli in uso a Bologna al momento dell'invasione napoleonica[13]. La bandiera bianca con croce rossa, vessillo della città, ha origine ancor prima delle Crociate e rappresenta l'autonomia comunale. Sull'onda della centralità economica e del prestigio politico di Milano, fu rapidamente adottata da numerose altre città del Nord, tra cui Genova la quale, potenza marinara, la diffuse anche in Europa, e in particolare in Inghilterra. Lo sfondo bianco fu inoltre presente anche nelle bandiere del Granducato di Toscana e del Regno delle Due Sicilie, mentre il rosso caratterizzò le bandiere della Repubblica di Venezia e dello Stato pontificio.

Di poco più tarda è l'adozione del verde, colore che campeggiava negli stemmi araldici della famiglia ducale dei Visconti, e poi di quella degli Sforza. La genesi regale dei colori nazionali era comune in Europa, avendo dato origine ad esempio al blu francese (Capetingi), al rosso inglese (Lancaster) e al bianco tedesco (Asburgo). Essendo il capoluogo lombardo la sede del formale Regno d'Italia, i suoi Signori godevano di un particolare prestigio sui regnanti dei restanti ducati italiani, e il simbolismo del colore verde travalicò così facilmente gli angusti confini del Ducato di Milano.

Origine poetica

Il significato romantico della scelta dei colori è:

«Su i limiti schiusi, su i troni distrutti
piantiamo i comuni tre nostri color!
Il verde la speme tant'anni pasciuta,
il rosso la gioia d'averla compiuta,
il bianco la fede fraterna d'amor.»

«Il bianco l'é la fé che ci incatena
il rosso l'allegria dei nostri cuori
ci metterò una foglia di verbena
ch'io stesso alimentai di freschi umori.»

«Noi pure l'abbiamo la nostra bandiera
non più come un giorno sì gialla, sì nera;
sul candido lino del nostro stendardo
ondeggia una verde ghirlanda d'allor:
de' nostri tiranni nel sangue codardo
è tinta la zona del terzo color.»

«Se una rosa vermiglio o un gelsomino
a una foglia d'allor metti vicino
i tre colori avrai più cari e belli
a noi che in quei ci conosciam fratelli
i tre colori avrai che fremer fanno
chi ancor s'ostina ad essere tiranno.»

«I tre colori della tua bandiera non son tre regni ma l'Italia intera:
il bianco l'Alpi,
il rosso i due vulcani,
il verde l'erba dei lombardi piani.»

«Sii benedetta! benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all'Etna;
le nevi delle alpi,
l'aprile delle valli,
le fiamme dei vulcani.
E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta:
il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l'anima nella costanza dei savi;
il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti;
il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi.
E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch'ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà!»

«Il bianco mostra ch'ella è santa e pura
il rosso che col sangue è a pugnar presta
e quell'altro color che vi si innesta
che mai mancò la speme alla sventura.»

I colori che saranno della bandiera italiana sono citati nella Divina Commedia da Dante durante la descrizione di Beatrice che gli appare nel Purgatorio, prima che venga condotto dalla stessa in Paradiso:

«così dentro una nuvola di fiori
che da le mani angeliche saliva
e ricadeva in giù dentro e di fori,

sovra candido vel cinta d’uliva
donna m’apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva.»

Un'altra interpretazione si riferisce alle virtù teologali:

L'azzurro

Esatta definizione cromatica

Non è mai stata introdotta un’esatta definizione dell'azzurro, originato dal colore blu Savoia:

Colore Approssimazione su video
HEX RGB CMYK HSV RAL

     blu Savoia

#4B61D1
R:075 G:097 B:209 C:077 M:066 Y:000 K:000 H:230º S:064% V:082% 5012
light blue

Origine storica

L'origine del colore azzurro (blu Savoia)[14] sembra risalga al 20 giugno 1366, quando il Conte Verde, Amedeo VI di Savoia, partendo per una crociata, voluta da papa Urbano V, in aiuto di suo cugino di parte materna, l'Imperatore bizantino Giovanni V Paleologo, volle che sulla sua nave ammiraglia di una flotta di 17 navi e 2000 uomini, un galera veneziana, sventolasse accanto allo stendardo rosso-crociato in argento dei Savoia, uno scialle azzurro:

«... di devozione di Zendado azzurro con l'immagine di Nostra Signora in campo seminato di stelle (oro). E quel colore di cielo consacrato a Maria è, per quanto a me pare, l’origine del nostro color nazionale.»

Da quel periodo gli ufficiali portarono annodata in vita una fascia o sciarpa azzurra.

Tale uso venne reso obbligatorio per tutti gli ufficiali nel 1572 dal duca Emanuele Filiberto di Savoia.

Attraverso diverse modifiche nel corso dei secoli divenne la principale insegna di grado dell'ufficiale. La sciarpa azzurra, ancora oggi simbolo distintivo degli ufficiali delle Forze Armate italiane.

Analogie e differenze rispetto ad altre bandiere

Bandiere italiana e messicana a confronto.

Per via della disposizione comune dei colori, molti ritengono che l'unica differenza che passa tra la bandiera italiana e la bandiera messicana sia soltanto lo stemma presente nella seconda. In realtà, la bandiera italiana non solo utilizza tonalità più chiare di verde e rosso, ma inoltre ha proporzioni completamente diverse rispetto a quella messicana: infatti quelle della bandiera italiana sono pari a 2:3, mentre quelle della bandiera messicana sono 4:7. La somiglianza fra le due bandiere pose comunque, come si è già detto, un serio problema nei trasporti marittimi, dato che in origine la bandiera mercantile messicana era priva di stemmi e conseguentemente identica al tricolore repubblicano italiano del 1946. Per ovviare a tale inconveniente, su richiesta delle autorità marittime internazionali, sia l'Italia che il Messico adottarono così bandiere navali con due stemmi differenti.

Inoltre, sempre per via della disposizione tricolore, la bandiera italiana risulta piuttosto simile anche alla bandiera irlandese, ad eccezione dell'arancione al posto del rosso (sebbene le tonalità impiegate per i due colori si rassomiglino molto) e delle proporzioni (2:3 contro 1:2).

Il Tricolore nell'arte

Il Tricolore e la musica

Famosissima è la nota canzone risorgimentale "La bandiera dei tre colori", dedicata al Tricolore, fino a pochi decenni fa cantata in tutte le scuole elementari.

Nel marzo 2007 il cantautore reggiano Graziano Romani pubblica il suo album Tre colori, ispirato appunto al tricolore italiano e alla circostanza che, proprio nella sua città natale, venne adottata la prima bandiera nazionale. Il testo della canzone Tre colori sembra accogliere le interpretazioni romantiche e teologiche del tricolore.

"...raccolgaci un'unica bandiera; una speme..." così Goffredo Mameli scrisse nel testo dell'inno nazionale italiano. Questo passaggio, che si legge nella seconda strofa, richiama all'unità nazionale sotto un solo simbolo: il Tricolore italiano.

Note

  1. ^ Incrocinews - Settimanale online della Diocesi di Milano
  2. ^ http://www.imagohistoriae.it/index.php?option=com_content&view=article&id=204:la-bandiera-italiana1&catid=36:bandiera-
  3. ^ http://www.focus.it/Storia/domanda/Come_e_nata_la_bandiera_dello_Stato_italiano.aspx
  4. ^ a b Al [[Fariolo]] sventolò per primo, su tuttomontagna.it. Wikilink compreso nell'URL del titolo (aiuto)
  5. ^ a b Il Tricolore montanaro... dimenticato, su redacon.radionova.it.
  6. ^ Accademia Italiana della Cucina Delegazione di Reggio nell'Emilia, in collaborazione con l'Associazione Nazionale "Comitato primo Tricolore", "Bicentenario del pranzo offerto dalla comunità di Novellara al generale Bonaparte comandante dell'armata d'Italia", Reggio nell'Emilia, 1996
  7. ^ Storia della bandiera italiana, su cngeibn.it.
  8. ^ a b Cronologia del Tricolore, su radiomarconi.com.
  9. ^ www.governo.it
  10. ^ La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
    Articolo nº 12 della Costituzione della Repubblica italiana del 27 dicembre 1947, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana nº 298, Edizione Straordinaria, del 27 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1º gennaio 1948
  11. ^ www.governo.it
  12. ^
    1. I toni cromatici dei colori della bandiera della Repubblica, indicati dall'art. 12 della Costituzione, sono definiti dalla circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 2 giugno 2004, UCE 3.3.1/14545/1, con i seguenti codici Pantone tessile, su tessuto stamina (fiocco) di poliestere:
    2. L'utilizzazione di altri tessuti deve produrre lo stesso risultato cromatico ottenuto sull'esemplare custodito presso il Dipartimento del Cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché presso ogni Prefettura e ogni Rappresentanza diplomatica italiana all'estero.
    3. Articolo nº 31 Definizione cromatica dei colori della bandiera della Repubblica, della Sezione V Bandiera della Repubblica, Inno nazionale, Feste nazionali e Esequie di Stato, del capo II Delle disposizioni generali in materia di cerimoniale, dell'allegato Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento del Cerimoniale di Stato, al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 aprile 2006 Disposizioni generali in materia di cerimoniale e di precedenza tra le cariche pubbliche, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana nº 174 del 28 luglio 2006
    4. ^ Incrocinews - Settimanale online della Diocesi di Milano
    5. ^ Alessandro Martinelli Azzurro italiano in Vexilla Italica (Periodico del C.I.S.V. - Centro Italiano Studi Vessillologici), anno XXXIII - n. 62 - 2/2006

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni