La registrazione binaurale è un metodo di registrazione del suono che ha il fine di ottimizzare la registrazione per l'ascolto in cuffia della stessa, riproducendo il più fedelmente possibile le percezioni acustiche di un ascoltatore situato nell'ambiente originario di ripresa dell'evento sonoro.

Tecnica di registrazione

 
Testa artificiale utilizzata per registrazioni binaurali.

La tecnica di registrazione binaurale più semplice prevede l'utilizzo di due microfoni posti su un sostegno in direzione reciprocamente divergente, a circa 18 cm di distanza l'uno dall'altro. Questo metodo, pur simulando la posizione nello spazio delle orecchie umane, non consente una registrazione binaurale vera e propria, in quanto non tiene conto dell'effetto fisico che la testa dell'ascoltatore ha sulla propagazione del suono.

Una tecnica più elaborata prevede l'utilizzo di una testa di manichino, costruita con dimensioni e materiali atti a riprodurre fedelmente l'assorbimento sonoro di una vera testa umana e soprattutto la sua funzione di separatore naturale tra i due canali (destro e sinistro). La testa riproduce con particolare fedeltà la forma dei padiglioni auricolari e i canali uditivi, all'interno dei quali vengono posti due microfoni ad alta fedeltà. In tal modo i microfoni captano il suono come risulta equalizzato e modificato in fase dalla testa, e quindi nel modo più simile a come l'avrebbe percepito un ascoltatore ideale.

Esistono metodi ancora più sofisticati, che usano complessi apparati di equalizzazione, e metodi semplificati, tra cui quello che prevede l'utilizzo di un disco fonoassorbente (disco Jecklin) tra i due microfoni contrapposti, al posto della ben più complessa (e costosa) testa artificiale.

Binauralità e stereofonia

Il termine binaurale viene spesso confuso con stereofonico, ma in realtà si tratta di metodi molto differenti: nella stereofonia infatti il suono viene ripreso da una serie di microfoni, strumento per strumento, e successivamente riprodotto artificialmente nello spazio in sede di mixaggio. In tal modo viene persa l'acustica della sala da concerto, che viene sostituita dall'acustica dell'ambiente di riproduzione.

La registrazione stereofonica è quindi ideale per la registrazione in studio, quando gli strumenti suonano in ambienti artificiali, e spesso in sessioni diverse. La registrazione binaurale, invece, è ideale per l'utilizzo in sala da concerto e per ogni tipo di registrazione ambientale.

Riproduzione

La registrazione binaurale viene riprodotta al meglio mediante l'ascolto in cuffia, in special modo tramite i modelli "in-ear"; l'ascolto tramite casse acustiche infatti tende a confondere il senso di spazialità dovuto alla separazione dei canali apportata dalla testa artificiale. Le tecniche più sofisticate, tuttavia, disponendo di strumenti di equalizzazione psicodinamica e di teste artificiali di particolare precisione anatomica, consentono un ottimo ascolto anche tramite gli altoparlanti stereo tradizionali.

Un'ulteriore complicazione è dovuta al fatto che fisiologicamente l'orecchio umano attenua fortemente il suono frontale nelle frequenze attorno a 5 kHz. Per tale motivo molti modelli di cuffie in commercio, sia di gamma medio bassa che elevata, presentano un'attenuazione intorno a tale frequenza.

Dato che la registrazione binaurale con l'utilizzo di una testa artificiale attenua naturalmente la frequenza predetta, in quanto si comporta esattamente come un orecchio vero e proprio, l'ascolto di tali registrazioni dovrebbe essere effettuato con una cuffia avente risposta in frequenza piatta, da ottenersi tramite apparati appositamente costruiti, o tramite un'equalizzazione da parte dello stadio di amplificazione.

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