Stazioni ferroviarie di Milano: differenze tra le versioni
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Un altro avvenimento si realizza nel [[1879]]: entra in funzione la [[Stazione di Milano Cadorna|Stazione Cadorna]]<ref>L'edificio oggi esistente non è quello originale: il primo, costruito in legno, venne demolito nel [[1895]], mentre il secondo venne distrutto dai bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]]; quello odierno risale al dopoguerra.</ref>, e di conseguenza nascono le [[Ferrovie Nord Milano]]. Inizialmente la società costruisce due linee, [[Ferrovia Milano-Saronno|quella per Saronno]] e quella che raggiunge in un primo tempo il centro di [[Erba (Italia)|Erba]] e che successivamente [[Ferrovia Milano-Asso|raggiungerà Asso]]; vengono inoltre costruite le stazioni cittadine di [[Stazione di Milano Bruzzano (1879)|Bruzzano]], [[Stazione di Milano Affori (1879)|Affori]] e [[Stazione di Milano Bovisa-Politecnico|Bovisa FN]].
[[File:StazioniMilano2.svg|upright=1.6|thumb|left|Disposizione
Nel [[1905]] avviene la [[statalizzazione delle ferrovie italiane]], e questo favorisce la riorganizzazione del nodo milanese; in particolare si decide di ridisegnare la [[Linea di cintura (Milano)|linea di cintura]], che mantiene inalterato il solo tratto sud. Nel [[1911]] entrano poi in funzione due scali merci, la [[Stazione di Milano Porta Vittoria|Stazione di Porta Vittoria]] e lo scalo Farini. Il progetto non è terminato, ma subisce un brusco rallentamento in seguito allo scoppio della [[prima guerra mondiale]]. Viene completato solo nel [[1931]], anno in cui la rete ferroviaria cittadina assume molte delle caratteristiche mantenute fino ai giorni nostri: innanzitutto viene realizzata l'attuale [[Stazione di Milano Centrale|Stazione Centrale]], concepita come impianto di testa, che viene ruotata di novanta gradi e posta più a nord rispetto [[Stazione di Milano Centrale (1864)|alla precedente]]. Questa si stava dimostrando inadatta all'aumento del traffico ferroviario, e oltretutto le costruzioni che la circondavano non ne consentivano un ulteriore ampliamento. Il vecchio impianto viene così abbattuto<ref>Con il materiale recuperato dalla demolizione, tra cui alcune parti della tettoia di copertura dell'ingresso, viene costruita una villa a [[Vizzola Ticino]], nella Brughiera della Malpensa, che è ancor oggi esistente.</ref>, e l'intera area diventa parte dell'attuale [[Piazza della Repubblica (Milano)|Piazza della Repubblica]]<ref>Sull'asse della ferrovia scomparsa sono stati realizzati i viali Ferdinando di Savoia e Tunisia.</ref>. Della vecchia stazione rimane però in funzione un fascio di binari, che è situato nel piazzale ovest; questo dà vita ad un nuovo impianto che, sebbene denominato nuovamente [[Stazione di Milano Porta Nuova (1931)|Porta Nuova]] è conosciuto maggiormente come Stazione ''delle Varesine''<ref>La stazione, oggi non più esistente, si trovava in via Galilei</ref>, in quanto da qui partono soprattutto convogli diretti a [[Varese]]. Sempre nello stesso anno nasce anche l'attuale [[Stazione di Milano Lambrate|stazione di Lambrate]], sorta in sostituzione [[Stazione di Milano Lambrate (prima)|della vecchia]], che era a sua volta entrata in servizio nel [[1873]] in [[Ortica (Milano)|località Ortica]], sulla linea per Venezia<ref>L'edificio è tutt'oggi esistente: è utilizzato utilizzato come circolo ricreativo dai ferrovieri</ref>. Contemporaneamente nasce anche lo [[scalo di Milano Smistamento]], situato ad est di Lambrate. Dall'altra parte della città viene invece smantellata la cintura ovest, e lo [[Stazione di Milano Porta Sempione|scalo di Porta Sempione]] subisce naturalmente la stessa sorte; come conseguenza la [[Stazione di Milano Porta Genova|stazione di Porta Genova]] diventa stazione di testa.
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